lunedì 24 luglio 2017

Rassegna stampa 24 Luglio 2017

La Nuova Sardegna

Riparte il dibattito politico Ma l'accordo resta lontano Dopo l'apertura dell'ex premier Renzi, i 5 Stelle, FI e la Sinistra mettono i paletti. I nodi aperti riguardano il premio alle coalizioni, le soglie e il voto disgiunto.

ROMA Primo sì in Parlamento per il riconoscimento dell'Inno di Mameli quale Inno ufficiale della Repubblica. È infatti stata approvata in Commissione Affari costituzionali della Camera la proposta di legge del Pd, non senza una inaspettata polemica, vista la contestazione in chiave anti-risorgimentale di Gianluigi Gigli, cattolico e presidente del Movimento per la Vita, che ha provocatoriamente proposto di sostituire la «marcetta di terz'ordine» con «'O Sole mio». E non mancano novità per come in futuro sarà eseguito l'Inno.

La legge si è resa necessaria dato che l'Inno di Mameli è solo «provvisoriamente» l'Inno nazionale, come ha stabilito il Consiglio dei ministri il 12 ottobre 1946. Nelle precedenti legislature sono state presentate analoghe proposte di legge, mai però approvate. E anche questa volta l'incognita risiede nei pochi mesi che ancora mancano alla fine della legislatura. Questa volta però la sorpresa è giunta dalla dura opposizione di Gigli, presidente del Movimento per la vita, che nella seduta di approvazione ha attaccato l'Inno sul piano «estetico» sia per la musica («una marcetta») che per il testo («patriottardo e militarista»), contestando il Risorgimento, «un moto unitario nato male, fuori da ogni moto di popolo», ha sostenuto, «voluto dalla massoneria imperante e dai peggiori nazionalismi».

Cosa che ha suscitato la reazione del presidente della Commissione Andrea Mazziotti di Celso, appartenente ad una antica famiglia napoletana distintasi nell'Ottocento per il sostegno al movimento risorgimentale, che ha respinto le parole di Gigli per «un'impostazione veterocattolica e anti nazionale contraria anche alla breccia di Porta Pia». Gigli ha proposto di adottare «'O sole mio», cosa che avrebbe suscitato il suo «entusiasmo», ed ha presentato una serie di emendamenti soppressivi tutti però respinti. Ma ci saranno delle novità nelle esecuzioni.

La legge stabilisce che «La Repubblica riconosce il testo del Canto degli italiani di Goffredo Mameli e lo spartito musicale originale di Michele Novaro quale inno nazionale». Tuttavia del testo di Mameli, ha sottolineato la relatrice Daniela Gasparini (Pd), «per prassi consolidata e secondo le indicazioni del cerimoniale diplomatico della Repubblica, negli eventi ufficiali vengono eseguite solo le prime due strofe» delle sei del testo completo. Quindi il rischio è di esecuzioni molto lunghe nelle cerimonie ufficiali, comprese le partite di calcio. Per questo la relatrice ha inserito un secondo comma che attribuisce al Governo la definizione delle modalità di esecuzione del Canto degli Italiani nelle cerimonie ufficiali.

di Giovanni Innamorati


Unione Sarda

SELARGIUS. Nel toto assessori spunta Aghedu per l'Urbanistica
Grandi manovre

Il toto-assessori continua. Tra indiscrezioni e voci di piazza la metà
Giunta mancante pare destinata a far attendere.
UDC Sembrava imminente la riconferma di Sandro Porqueddu alla guida
dell'assessorato al Bilancio. Ruolo ricoperto anche nella precedente
legislatura. Ma per ora non c'è ancora l'ufficialità. Anzi, pare che
Porqueddu potrebbe lasciare spazio alla collega di partito Vanessa
Vargiu: sarebbe la sua prima esperienza in Giunta, e di certo
consentirebbe di risolvere il problema delle quote rosa all'interno
dell'Esecutivo di piazza Cellarium. Che già una volta era scivolato
sul numero minimo di assessore previsto dalla legge.
SARDEGNA 20 VENTI Qualora Porqueddu non dovesse accettare di fare un
passo indietro, la terza assessora potrebbe arrivare da Sardegna 20
Venti. Che magari riportarebbe in Aula l'ex assessora alla Cultura
Roberta Relli. Bocciata alle urne ma se l'ipotesi si avverasse sarebbe
graziata dal partito.

In caso contrario i papabili per un posto in
Giunta attualmente sono il consigliere Giuliano Palmieri e Pierpaolo
Ambu, ex assessore al Bilancio (dal 2007 al 2012) e consigliere dal
1998. A uno dei tre porterebbe andare l'assessorato alla Cultura.
URBANISTICA Resta da assegnare l'assessorato all'Urbanistica.
Ambitissimo e impegnativo, pare destinato ai Riformatori. Fatto da
parte Riccardo Cioni, la strada sembra segnata per Alessandro Aghedu.
Nome quasi certo, considerando che il sindaco Gigi Concu in campagna
elettorale aveva anticipato che un assessore sarebbe stato di Su
Planu. E Aghedu lo è. (sa. ma.)


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Federico Marini
skype: federico1970ca


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