La
Nuova
Soru
ritorna all'attacco: la legge sarà impugnata. Il leader Pd ribadisce il no al
testo di Erriu e boccia anche quello sulle manutenzioni. di Luca Rojch
Dopo il battito d'ali che ha
scatenato lo tsunami sulla legge urbanistica è rimasto in silenzio. Ma Renato
Soru sul disegno di legge presentato dalla giunta, dopo oltre un mese di
attenta lettura dei giornali, non ha cambiato idea. «Quella legge è sbagliata e
così non va - afferma laconico -. Entro anche nel merito. Non si può approvare un testo che all'articolo 43 prevede
una deroga alle norme del Ppr che possono essere decise dalla giunta o dal
consiglio. Il Piano paesaggistico non è derogabile perché è stato approvato
dalla Regione e dallo Stato. La costituzione dà allo Stato competenze non derogabili, non si può derogare alle
leggi per l'interesse di un privato».
Certezze. Ma Soru non solo ribadisce
la sua contrarietà alla legge ma ha anche un'altra certezza. «Verrà impugnata
appena approvata. Non ci sono dubbi». Soru contesta anche un altro punto della
legge fino a oggi rimasto in secondo piano. «C'è un articolo alla fine della
legge. Si chiama A3, è la tabella che riscrive il Decreto Floris del 1983 e
ricalcola il fabbisogno edilizio a uso turistico dei comuni costieri. Lo fa
sulla base di un calcolo legato al numero di asciugamani che possono essere
messi in spiaggia o sugli scogli. Mi chiedo se oggi si possa davvero ragionare
in questo modo. Si porta avanti questo tipo di ragionamento in un mondo che è cambiato».
Il turismo. Soru oggi parlerà ad
Alghero in un incontro in cui si parlerà di strutture materiali e immateriali
per il turismo. «Le strutture materiali sono facili da individuare - spiega -,
ma ancora più importanti sono quelle immateriali, sono le regole urbanistiche
per l'uso del territorio per un turismo sostenibile». Il dibattito scivolerà
inevitabilmente sulla legge urbanistica. «Beh, certo - continua Soru -, è
diventato un dibattito non solo più regionale, ma nazionale. L'intervento della
sottosegretaria Ilaria Borletti Buitoni e del presidente del Fai, Andrea
Carandini hanno portato il dibattito a un livello nazionale. Anche i quotidiani
nazionali a più riprese hanno parlato di Ppr e della legge urbanistica. In
altre regioni, dalla Toscana alla Campania, vengono approvati i Ppr. È nostro
compito continuare a discutere sui temi del territorio e cercare soluzioni
adatte che contemperino la tutela e le necessità di famiglie e imprese».
Altra bocciatura. Non ha un attimo
di esitazione per bocciare anche l'altra legge al centro del dibattito, quella
sulle manutenzioni. Il testo approvato dal Consiglio regionale è stato
impugnato dal Consiglio dei ministri. «È stato giustissimo - afferma Soru -. Su
quella legge sono stato pubblicamente contrario dal principio. Una legge che
vorrebbe mantenere intatte alcune norme. Le stesse che si vogliono cambiare con
la nuova legge urbanistica. Un testo che non è stato discusso in aula,
approvato in meno di un'ora. Senza una adeguata istruzione. Un testo che
introduce novità pericolose. Per esempio ridefinisce i campeggi e consente di sostituire
alle tende le casette di legno. Non sono la stessa cosa. Lo si fa al di fuori
di qualsiasi legge urbanistica. E si introduce un pericoloso principio per cui
le tende possono diventare case di legno oggi in aree pregiate.
E si porta avanti questo discorso in
un periodo in cui i sono i sindaci a denunciare che un certo tipo di turismo
non è più sostenibile. In particolare l'invasione di agosto in alcune spiagge.
Così arrivano gli allarmi e il sindaco di Stintino pensa alla Pelosa a numero
chiuso, quello di Baunei lo ha già fatto per Cala Biriala. E ora in tanti
pensano a soluzioni simili. È stato rotto un tabu. A decidere certe cose non è
una Regione centralista, non è un ambientalismo estremista, ma sono i sindaci,
le comunità che si rendono conto che quei territori preziosi sono un bene
comune da protegge e valorizzare»
Alghero,
oggi convegno con l'eurodeputato
Turismo, trasporti, urbanistica.
Saranno questi tre gli argomenti al
centro del convegno
"Infrastrutture materiali e immateriali per il
turismo: Sardegna destinazione
europea", in programma oggi alle 18 ad
Alghero nel cortile della facoltà di
Architettura. Tanti gli
interventi in programma, ma il più
atteso è quello di Renato Soru, a
cui sono affidate le conclusioni. Ad
aprire i lavori sarà il sindaco
di Alghero Mario Bruno.
Seguiranno gli interventi del
consigliere
regionale Salvatore Demontis, uno
degli autori della proposta di legge
urbanistica alternativa al ddl
Erriu, dell'architetto Sandro Roggio,
di Cristina Gavaz, consulente di
progetti europei per il turismo, del
sindaco di Fonni Daniela Falconi,
dell'assessore regionale al Turismo
Barbara Argiolas e del presidente
della commissione Turismo, Luigi
Lotto. Partecipano Carmelo Spada,
Carlo Sechi, Antonello Licheri e
Gavino Sini.
ambientalisti
e intellettuali
Lettera-appello al governatore:
«Pigliaru fermi l'iter della norma»
CAGLIARIA sinistra ci si parla solo
per lettera. Il genere letterario
conquista giunta e contestatori
della legge urbanistica. Ma l'ultima
lettera aperta è più un manifesto di
chi chiede lo stop delle nuove
norme urbanistiche. Lo è per i primi
che hanno firmato l'appello e per
il contenuto della richiesta al
governatore. E si capisce che giorno
dopo giorno che il dibattito diventa
sempre più nazionale.
A sottoscrivere l'appello sono
ambientalisti, docenti universitari,
intellettuali, scrittori, storici
dell'arte: Paolo Berdini, Piero
Bevilacqua, Graziano Bullegas,
Stefano Deliperi, Vezio De Lucia, Tore
Dessena, Vittorio Emiliani, Maria
Pia Guermandi, Paolo Maddalena,
Antonietta Mazzette, Tomaso
Montanari, Maria Paola Morittu, Sandro
Roggio, Edoardo Salzano, Tore Sanna,
Alessio Satta, Salvatore Settis,
Carmelo Spada. Ma il documento
presentato dalla Consulta delle
associazioni ambientaliste della
Sardegna aspetta altre adesioni. «Il
Piano paesaggistico della Sardegna
(2006) - riporta la lettera aperta
-, obbligatorio secondo il Codice
dei beni culturali e del paesaggio,
è strumento indispensabile per la
difesa delle coste dell'isola e
ottimo esempio per altre esperienze
di pianificazione.
In questi dieci
anni ha resistito al referendum
abrogativo contro la legge
"Salvacoste" del 2004, suo
presupposto, e a numerosissimi ricorsi
presso i tribunali amministrativi
oltre che al goffo tentativo di
cancellarlo da parte del governo di
Ugo Cappellacci. L'attuale governo
di centrosinistra ha dato il via,
nell'aprile 2015, a un piano-casa
nella logica di Berlusconi, mentre
nel marzo scorso ha approvato un
disegno di legge con l'idea di
"snellire" e "semplificare" i
procedimenti, con gravi deroghe al
Ppr in violazione dell'articolo 9
della Costituzione. La legge, se
sarà approvata, sarà certamente
dichiarata incostituzionale, ma nel
frattempo produrrà la
destabilizzazione della tutela del
territorio dell'Isola, con effetti
devastanti specialmente nella fascia
costiera».
Parole pesanti come
macigni respinte più volte dalla
giunta Pigliaru che in questi mesi si
è trovata a respingere l'assedio
mediatico anche di una parte del
governo. L'assessore all'Urbanistica
Cristiano Erriu ha più volte
ribadito di essere pronto al dialogo
con tutti, ma le sue parole fino
a ora non sembrano fare presa su chi
contesta il disegno di legge. La
differenza sembra andare al di là di
un singolo articolo, ma sembra
quasi filosofica. «L'obiettivo del
Ddl è soprattutto evidente in
alcuni articoli che darebbero vita a
un programma derogatorio
durevole, con l'ampliamento di
alberghi a pochi passi dal mare (art.
31), favorendo grandi progetti pure
in contrasto con il Ppr (art. 43),
con l'aumento delle volumetrie
turistiche già dimezzate da precedenti
disposizioni (art. A4). Ma sono
tanti altri i contenuti inaccettabili
della normativa, ad esempio sull'uso
delle aree agricole. Sono queste
le ragioni dell'appello che
sottoponiamo al presidente Francesco
Pigliaru chiedendogli di confermare
il livello di tutela previsto dal
Ppr, da estendere alle zone interne,
sospendendo nel frattempo l'iter
di approvazione del Ddl, avviandone
il riesame alla luce delle
numerose e autorevoli critiche
espresse in questi mesi».
Il
segretario regionale Pd chiude a qualsiasi ipotesi di
collaborazione:
«Non cerchino di scaricare le responsabilità su di
noi» Cucca
sbatte la porta in faccia a Bruno
di Gian Mario Sias
ALGHERO«Il Pd di Alghero è sempre
stato leale e trasparente
nell'azione di controllo
sull'operato dell'amministrazione guidata da
Mario Bruno, alcuni componenti della
maggioranza no e pretendono di
scaricare sul Pd la responsabilità
della crisi». A sbattere in faccia
la porta al sindaco di Alghero è
Giuseppe Luigi Cucca. Il segretario
regionale del Pd - che, secondo
quanto aveva riferito Mario Bruno,
aveva assicurato proprio al sindaco
un impegno diretto per cercare di
risolvere l'impasse prodotto dalla
rottura con l'Udc - mette fine a
ogni ipotesi di trattativa in vista
del consiglio comunale di lunedì
prossimo, ultima seduta utile per
approvare il bilancio consuntivo
2016: la sua bocciatura porterebbe
alla conclusione anticipata
dell'amministrazione Bruno e al
commissariamento.
Oggi Bruno è senza
maggioranza. Uscito in luglio l'Udc
dalla coalizione, i consiglieri
che lo sostengono sono 11, mentre
all'opposizione sono in 13. Anche
contando il suo voto, resta in
minoranza. Così, dopo la rottura con lo
scudocrociato, con cui il rapporto è
stato burrascoso da inizio
mandato, sono iniziate le trattative
per convincere i consiglieri
comunali d'opposizione, in
particolare i Dem per cui Bruno è stato
dirigente e consigliere regionale, a
scongiurare il commissariamento
del Comune. Nei giorni scorsi si
parlava del possibile accordo in
vista dei congressi cittadino e
provinciale e delle politiche della
prossima primavera, ma ieri il
direttivo cittadino, d'intesa col
segretario provinciale, Gianpiero
Cordedda, ha ribadito che «il
rendiconto è la summa dell'attività
politica della maggioranza, è
anche il conto economico che una
parte della maggioranza disconosce ed
è la traduzione in numeri di scelte
che non appartengono al Pd e non
sono mai state condivise».
Per il segretario Mario Salis «in
democrazia chi governa ha il
consenso della maggioranza e quando non
si è più in maggioranza lo si
ammette e ci si comporta di
conseguenza». Di certo, «non si
cerca ostinatamente di trasferire la
propria responsabilità a chi in
maggioranza non è mai stato» è
l'affondo prima di indicare «ai
consiglieri comunali di prendere
nettamente le distanze dal
bilancio». Posizione sostenuta dal
segretario regionale. «Ci impegniamo
a facilitare il dialogo tra
maggioranza e minoranza», conclude
Cucca, ma «il sindaco e la
maggioranza devono rendere conto del
loro operato non al Pd, ma agli
algheresi, ostaggio da troppo tempo
di dissapori interni».
Unione
Sarda
ASSEMINI.
Comune, i dipendenti contro Puddu
Incontro
in Prefettura: il sindaco non partecipa
Tensione di nuovo alle stelle tra il
sindaco di Assemini, Mario Puddu,
e i dipendenti del Comune. Il primo
cittadino ha disertato l'incontro
in Prefettura convocato per cercare
una soluzione alla vertenza che va
avanti da tempo, scatenando una dura
reazione dei rappresentanti
sindacali: «Un'assenza
ingiustificata che evidenza una grave mancanza
di rispetto verso istituzioni e
parti sociali», attaccano Remo Lai
(Cgil), Paola Sarigu (Cisl), Mimmo
Foddis (Uil), Giorgio Desogus
(Sulpl) e le Rsu. «Il risultato?
L'inasprimento del clima già teso tra
gli oltre cento lavoratori che
operano da anni senza incentivi
economici».
I sindacalisti chiedono il rinnovo
dell'integrativo a partire dal 2013
e aspettavano in Prefettura il
sindaco per trattare. «La vertenza per
il rinnovo del contratto integrativo
va avanti da anni senza alcun
risultato», commentano, ricordando
che negli ultimi incontri il
sindaco e l'assessore al Personale
avevano lasciato intravedere una
soluzione positiva alla vicenda, che
però non si è verificata. «Non
siamo disponibili ad accettare
ulteriori atteggiamenti che generano
danni ai lavoratori, ai cittadini e
al regolare funzionamento dei
servizi offerti», concludono i
sindacalisti annunciando azioni di
lotta se al prossimo incontro in
prefettura non si troverà una
soluzione alla vertenza.
Marcello Zasso
Paci: la
vertenza entrate dà i suoi frutti
Soldi per
enti locali e sanità
Dalla
Giunta una manovrina che vale 148 milioni di euro
Arrivano più risorse per gli enti
locali e per la sanità. Lo annuncia
la Giunta regionale, che ieri ha
dato il via libera a una “manovrina”
da 148 milioni di euro, la terza
variazione di bilancio in poco più di
un mese. Un “aggiustamento” dei
conti «importante», sottolinea una
nota della Regione, «ottenuto grazie
a un attento, costante e serrato
confronto con lo Stato in seguito
alla chiusura della vertenza entrate
dopo l'approvazione delle norme di
attuazione che hanno consentito di
accertare entrate tributarie
aggiuntive e di incassare una serie di
spettanze relative agli anni
scorsi».
Questa somma «permetterà di dare
risposte immediate ai Comuni, con
oltre 30 milioni in più di spazi
finanziari. Mentre, altri 117 milioni
serviranno per acquistare farmaci
innovativi e garantire i servizi ai
cittadini». Il disegno di legge
dovrà ora essere approvato dal
Consiglio regionale. «Stiamo
lavorando ogni giorno per verificare che
tutti i soldi che ci spettano
vengano davvero versati dallo Stato
nelle nostre casse», dice
l'assessore della Programmazione e del
Bilancio Raffaele Paci. «Un lavoro
non facile, mai fatto negli anni
precedenti al nostro insediamento,
che ci consente di mettere ordine
nel bilancio regionale, permettendo
come in questo caso di intervenire
su due versanti importanti».
Prosegue Paci: «Il provvedimento
prevede l'estinzione anticipata di
mutui regionali per un totale di 30
milioni di euro, il che permette
allo stesso tempo di ridurre
l'indebitamento della Regione e di
abbattere il costo delle rate per i
prossimi anni. Proprio grazie a
questa variazione si liberano nel
bilancio regionale spazi finanziari
che la Regione cede agli Enti
locali, che potranno finalmente riuscire
a fare investimenti con gli avanzi
di amministrazione».
Plaude l'assessore Cristiano Erriu:
«È un sostegno forte agli enti
locali che avevano urgente bisogno
di maggiori spazi finanziari per
realizzare nuovi investimenti o
portare a compimento investimenti già
programmati, con immediate e
positive ricadute sull'economia delle
comunità. Ora ci saranno occasioni
di crescita e sviluppo, a
cominciare dall'apertura di nuovi
cantieri. Non solo, si potranno
effettuare pagamenti delle imprese
che hanno realizzato opere per le
pubbliche amministrazioni».
Sottolinea l'assessore alla Sanità
Luigi Arru: «È importante ribadire
che 117 milioni sono soldi che
stiamo stanziando per erogare servizi e
cure ai sardi. Allo stesso tempo,
proseguiamo con il piano di rientro
dal debito che in un anno ha
consentito di risparmiare 50 milioni. La
definitiva attivazione dell'Ats e la
rete ospedaliera permetteranno di
continuare il cambiamento del
sistema sanitario regionale migliorando
la presa in carico dei cittadini,
evitando sprechi, doppioni ed
inefficienze».
Nelle precedenti variazioni di
bilancio la Giunta ha stanziato 22
milioni per comparto agricolo,
Province, Protezione Civile, Vigili del
fuoco e 30 milioni per affrontare la
crisi dell'ovicaprino.
La
Nuova
Pd,
appello alla pace tra Stato e Regione
l
consigliere Sabatini: «Superiamo i conflitti». Il segretario Cucca:
«Siamo
pronti al dialogo»
SASSARITamponare le frizioni,
ritrovare l'unità d'intenti, invertire
la rotta. I buoni propositi
germogliano dopo settimane di polemiche
hanno messo uno contro l'altro la
giunta regionale a guida Pd e il
governo amico. Dai temi economici,
con la legge di stabilità del 2017
impugnata dal Governo all'urbanistica.
Dalla bocciatura sull'Agenzia
delle entrate sarda e ai contrasti
sui fondi per le Province, negati
alle Regioni a statuto speciale. Una
contrapposizione che potrebbe
costare cara, soprattutto davanti
all'elettorato. Franco Sabatini,
consigliere regionale del Pd , ha
indirizzato una lettera aperta al
segretario dei democratici sardi,
Giuseppe Luigi Cucca: «Ti chiedo che
ci si adoperi, in ogni sede e senza
alcun risparmio di energie, perché
cessi al più presto la
contrapposizione, ormai in atto, tra la Regione
sarda e il Governo.
È una priorità politica alla quale
nessuno di noi
può sottrarsi, alla luce anche della
strategicità dei temi e delle
questioni che alimentano di giorno
in giorno lo scontro
politico-istituzionale con Roma e
rimarcano la difficile condizione
che da militanti democratici viviamo
in Sardegna, dove si rischia di
recitare il ruolo improprio del
partito di lotta e di governo. Ti
propongo - conclude Sabatini - di
favorire un incontro urgente tra i
parlamentari sardi del Pd ed i
consiglieri regionali democratici
affinché si elaborino, insieme con
il presidente Pigliaru, strategie e
azioni condivise in vista di un
vertice con il presidente Paolo
Gentiloni e il segretario Matteo
Renzi».La risposta di Cucca è stata
immediata: «Il Pd sardo si è
impegnato per superare i conflitti tra
l'amministrazione regionale e il
governo centrale, si è mobilitato per
riaprire il dialogo con l'esecutivo
e rimediare al recente corto
circuito causato da alcuni
esponenti.
L'accordo raggiunto su Meridiana
è la prova dei buoni rapporti con il
Governo, possibili soltanto
attraverso il dialogo e il
confronto». Cucca, poi, entra nel
dettaglio: «È innegabile che ci
siano defezioni amministrative da
correggere che hanno visto coinvolto
in particolare il ministero dei
Beni culturali, sia per il tramite
della sottosegretaria Borletti
Buitoni, sia attraverso il
soprintendente Martino, rispetto alle quali
è già stato sollecitato il Ministro
Franceschini». Presto, infine, il
confronto con Renzi:
«L'interlocuzione con il segretario Matteo Renzi
e con il Governo - conclude Cucca -
presto porterà a un esame delle
questioni aperte».
Dalla
giunta 148 milioni per i Comuni e la Sanità
CAGLIARI La giunta trova altri 148
milioni per sanità ed enti locali.
La terza variazione di bilancio in
un mese frutto del serrato
confronto con lo Stato dopo la
chiusura della vertenza entrate. Un
tesoretto che la Regione destinerà
agli enti locali, con oltre 30
milioni in più di spazi finanziari,
e alla sanità per poter far
fronte, con poco più di 117 milioni,
alle ulteriori spese dovute alla
necessità di acquistare i farmaci
innovativi, assicurare cure per le
malattie rare e garantire i servizi
ai cittadini. Il disegno di legge
ha ricevuto il via libera della
giunta e ora dovrà essere approvato
dal Consiglio regionale.
«Stiamo lavorando ogni giorno per
verificare
che tutti i soldi che ci spettano
vengano davvero versati dallo Stato
nelle nostre casse - dice l'assessore
al Bilancio Raffaele Paci -. Un
lavoro non facile, mai fatto negli
anni precedenti al nostro
insediamento e che ci consente di
mettere ordine nel bilancio
regionale, permettendo come in
questo caso di intervenire su due
versanti importanti». Estinzione del
debito. Il provvedimento prevede
l'estinzione anticipata di mutui
regionali per un totale di 30
milioni. Cosa che permetterà allo
stesso tempo di ridurre
l'indebitamento della Regione e di
abbattere il costo delle rate per i
prossimi anni. «Grazie a questa
variazione - spiega Paci - si liberano
nel bilancio regionale spazi
finanziari che la Regione cede agli enti
locali, che potranno finalmente
riuscire a fare investimenti con gli
avanzi di amministrazione».
Enti locali. «È un sostegno forte
agli
enti locali - spiega l'assessore
Cristiano Erriu - che avevano urgente
bisogno di maggiori spazi finanziari
per poter realizzare nuovi
investimenti o per portare a
compimento investimenti già programmati,
con immediate e positive ricadute
sull'economia delle comunità. Con
questi 30 milioni consentiamo ai
comuni di creare occasioni di
crescita e sviluppo, a cominciare
dall'apertura di nuovi cantieri, ma
penso anche ai pagamenti delle
imprese che hanno realizzato opere per
le pubbliche
amministrazioni».Sanità. Con la manovrina la Regione alla
sanità arriveranno 117 milioni e le
Assl saranno messe nelle
condizioni di concorrere
all'equilibrio di bilancio nell'anno in
corso, garantendo i tempi di
pagamento e limitando l'indebitamento,
quindi i costi di eventuali
interessi passivi.
«Questi 117 milioni
sono soldi che stiamo stanziando per
erogare servizi e cure ai sardi -
precisa l'assessore alla Sanità,
Luigi Arru -. Allo stesso tempo,
proseguiamo con il piano di rientro
dal debito che in un anno ha
consentito di risparmiare 50
milioni. La definitiva attivazione
dell'Ats e la rete ospedaliera
permetteranno di continuare il
cambiamento del sistema sanitario
regionale migliorando la presa in
carico dei cittadini, evitando
sprechi, doppioni e
inefficienze».Precedenti variazioni.
Nelle precedenti variazioni di
bilancio la Giunta ha stanziato 22
milioni per comparto agricolo,
Province, Protezione Civile, Vigili
del fuoco e 30 milioni per
affrontare la crisi dell'ovicaprino.
«Con un lavoro duro, in poche
settimane siamo riusciti a
recuperare ben 200 milioni per dare
risposte alle richieste più urgenti
che in questo momento ci arrivano
dalla Sardegna», conclude Paci.
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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