giovedì 23 maggio 2019

Gli ultimi giorni dell'Asl unica «Pronta la legge per abolirla»


Unione Sarda

Gli ultimi giorni dell'Asl unica «Pronta la legge per abolirla»
Entro l'anno la convocazione degli Stati generali della salute
L'assessore Nieddu ipotizza la creazione di quattro aziende

Annunciato in campagna elettorale e rilanciato subito dopo la vittoria alle regionali, ora l'azzeramento dell'Ats è pronto. «Stiamo già preparando la bozza di riordino», ha detto ieri l'assessore alla Sanità Mario Nieddu. Anzi, si è corretto, «è già pronta». Abrogare l'Ats è una delle operazioni che il responsabile della Salute aveva promesso per i primi cento giorni di governo. Magari - considerato il tempo perso tra operazioni di conteggio dei voti e le trattative per la composizione della Giunta - ci vorrà qualche settimana in più, ma non è sbagliato sostenere che l'Asl unica ha ormai i giorni contati.

«Svolta necessaria» Nieddu è molto chiaro su un punto: «Dobbiamo imprimere subito una nuova caratterizzazione al sistema sanitario, e questo deve passare necessariamente per la cancellazione dell'Ats». Ovviamente la bozza prevede anche il ritorno alle Asl: «Quattro se dipendesse da me», ha precisato l'assessore. Mentre resteranno centralizzate la centrale unica degli acquisti e appalti e la gestione del personale.

Una volta varato dalla Giunta, il disegno di legge dovrà passare prima l'esame della commissione Sanità presieduta da Domenico Gallus e poi del Consiglio regionale. L'iter in ogni caso sarà avviato a breve, anche perché l'assessore della Lega conta di portarlo a conclusione prima degli “Stati generali della salute” di cui, sempre ieri, ha annunciato la convocazione entro l'anno. Obiettivo: «Dare a tutti la possibilità di interloquire e dire la loro sulla riorganizzazione del sistema».

Cancellando l'Ats verrebbe meno il rapporto fiduciario con il suo attuale direttore generale Fulvio Moirano, che però ha firmato un contratto sino al 2021. È esclusa comunque una sua cacciata. «Con lui ho un ottimo rapporto personale - ammette Nieddu - ed è un tecnico di valore, il rapporto andrà avanti fino a scadenza naturale, nessuno lo licenzierà». Resta da capire come e dove potrebbe essere impiegato il super manager.

La soluzione potrebbe non piacere a chi, come la capogruppo M5S Desirè Manca, nei giorni scorsi ha ribadito che «sull'Ats servono fatti, non parole». Soprattutto con riferimento al fatto che «nonostante la volontà dichiarata di destituire l'Asl unica, il dg continua a procedere con delibere e atti di conferimento di incarichi funzionali».

Brotzu, vuoto al vertice Ats a parte, l'altra grana che Nieddu si trova tra le mani ha a che fare con il complesso ospedaliero più importante della Sardegna. Il posto da direttore generale è vacante dal primo aprile, cioè da quando sono diventate effettive le dimissioni della ex dg Graziella Pintus. Da quasi due mesi il suo posto è ricoperto dal direttore sanitario Vinicio Atzeni, anche lui dimissionario, se non fosse che il governatore Christian Solinas gli ha chiesto per due volte di rimanere alla guida per altri quindici giorni.

L'1 giugno anche le dimissioni di Atzeni diventeranno effettive. Ieri Mario Nieddu non ha nascosto la necessità di nominare un commissario. A quel ruolo puntano i Riformatori, ma la partita è ancora tutta da giocare. La Lega, infatti, non sembra disposta a perdere terreno sul settore della Regione che ha sempre dichiarato di voler amministrare.

Roberto Murgia

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Federico Marini
skype: federico1970ca





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