Nel fine settimana ho visitato il nuraghe Arrubiu di
Orroli. Uno spettacolo. Si tratta del più grande nuraghe mai ritrovato in Sardegna, e
quando lo si visita si rimane veramente rapiti dalla sua bellezza. Penso
che sia incredibile che questa civiltà ancora oggi non venga adeguatamente
valorizzata, un'operazione che - gestita in maniera competente - diventerebbe
il traino dell'intera economia della Sardegna.
Sono sicuro che tanti di voi riterranno esagerata questa considerazione: la nostra abituale autodenigrazione e l'abitudine (prima indotta e poi rigenerata) a sminuire tutto ciò che è sardo, non ci permette di vedere le reali potenzialità di questa terra. Non so più quante volte ho sentito stranieri invidiare tanta bellezza, anche in rapporto alla grandissima importanza che in casa loro viene data a testimonianze molto meno importanti.
Non mi piace la fantarcheologia, perchè ciò che abbiamo è talmente grandioso che non abbiamo bisogno di inventarci proprio niente: basta dare giusto valore a ciò che è già - scientificamente e realisticamente - grandioso di suo. Ma non mi piace nemmeno quella tendenza che definisco "Archeosuprematismo", cioè la pretesa di diritti e privilegi di qualsiasi tipo dovuti al fatto che in passato la propria civiltà abbia avuto un momento in cui era più progredita di altre.
Però, accidenti, quando ti trovi davanti a una torre che era alta quanto un palazzo di otto piani, quando vedi costruzioni che a quei tempi erano gli edifici più alti dell'umanità dopo le piramidi egizie, senti dentro di te tutta l'ingiustizia, la brutale violenza coloniale di chi per decenni ha cercato di inculcare alla nostra gente che tutto ciò non erano altro che pietre ammucchiate da selvaggi.
Lo stesso sentimento di quando pensi ai conquistadores spagnoli, branchi di selvaggi buzzurri, rozzi e avidi psicopatici che, nella abissale ignoranza di sè e del mondo, pensavano di poter trattare da selvagge le raffinate civiltà americane.
Ma - in America come in Sardegna - una civiltà raffinata, anche se sconfitta, resta nella storia come civiltà raffinata; un'orda di saccheggiatori, anche se vittoriosa, resta nella storia come una volgare orda di saccheggiatori.
Di
Pier Franco Devias
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