Ieri ho citato il caos, (o chaos che dir si voglia), per
indicarlo come uno dei motivi scatenanti della nascita delle sardine. Caos non
come disordine ma spazio beante, nell'accezione usata da Esiodo, uno stato fine
a se stesso ma vuoto. Il mondo matematico argomentando su questa teoria filosofica
immaginò l'effetto farfalla, per cui una piccola cosa può generare grandi
effetti o viceversa. Per comodità
descrittiva utilizzeremo una conversazione informatica, (impariamo a
riappropriarci della nostra lingua), la chat tra Tizio e Caio.
Da pochi caratteri nasce una convocazione ed il
moltiplicatore è costituito dai contatti di ognuno, qualsiasi scopo s'intenda
raggiungere. Fatto il primo passo, il secondo è semplicemente una replica, a
questo punto è sufficiente far lo stesso o diventa importante inserire
contenuti? Nella premessa è dichiarata una posizione, con la stessa struttura
logica man mano che si procede si scopriranno le differenze tra la teoria
semplificata e l'applicazione pratica.
Dichiararsi apartitici è
funzionale ad aggregazioni di massa, l'esempio è Greta Thumberg, oppure il Tom Hanks di Forrest
Gump, partecipare con leggerezza senza impegno è quanto di più facile si possa
immaginare. Inseriamo ora il battito delle ali di una farfalla, "siamo qui
per evitare che ...", da questo momento in poi la costruzione risulta più
complessa ed il nucleo ideatore deve governare il fenomeno, o provare a farlo.
La presenza nelle piazze e le conseguenti dichiarazioni
possono diventare prodromiche ad uno schieramento?, no, per questo motivo
l'importanza di questo battito d'ali è da intravedere nella rappresentazione
prodotta. Ognuno può partecipare, portando dietro l'essenza delle conoscenze e
l'idea di rivolta, stavolta contro il rischio concreto di una deriva populista
di destra. La piazza esiste, la
piazza vive, piazza, bella piazza
Di
Toto Dossopiu
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