Giovedì 19 settembre 2019 ore 18:00
Libreria del Corso, Tortolì
Corso Umberto I, n. 44
Presentazione del libro
“Dal
Baule del viaggiatore”
Interverranno
Renato Demurtas
Autore
del Libro
Vincenzo M. D’Ascanio
Sa
babbaiola
La presentazione del libro avrà come
tema principale (oltre al libro stesso) gli anni ’60 e ’70, anche
attraverso il ricordo di coloro che li
hanno vissuti. Per questo sarebbe preziosa la partecipazione di quelle persone
che possano dare la propria personale testimonianza
“Scrivere e raccontare e come vivere” (Renato Demurtas)
Gli itinerari e gli avvenimenti del
’78 e dell’’82 li ho scovati nelle profondità, nei cunicoli, negli abissi della
mia mente ed affiancati ad altri il cui ricordo era invece ben nitido, come
vissuto di recente. Sono inseriti con un avvicendamento persuasivo e
convincente, con una descrizione anche dettagliata la cui essenza e veridicità
sono indiscutibili. Avrò sicuramente dimenticato qualche episodio o tassello e
la cosa mi dispiace non poco; casomai il susseguirsi degli episodi potrà non
essere scrupoloso e preciso e la cosa, invece, è un dettaglio insignificante ai
fini della storia.
La fedeltà delle testimonianze è
fuori discussione, e queste sono il frutto del lavoro di ricerca e scrittura al
quale mi sono piacevolmente sottoposto. Intendo dire che
redigere, tracciare, modificare, annotare, ricostruire avvenimenti, notizie,
ricordi, dati, date e aneddoti è come salpare da un porto per una meta
sconosciuta; quando la destinazione è nota, il tragitto è comunque suscettibile di
cambiamenti, ricco d’incognite ed irto di difficoltà; ma, tappa dopo tappa, il
percorso è portatore di sorprese e rivelatore d’indizi e notizie prima
nascoste, rende visibili situazioni e particolari altrimenti oscuri.
Scavare e ispezionare in un buio
impenetrabile poteva essere impresa vana e frustrante, ma l’abbandonarsi
all’esercizio del racconto, oltre che eccitante, alla pari quasi del viaggio
stesso, è risultato molto stimolante e produttivo, anche perchè in questo caso
affiancato alla consultazione di materiale fotografico, mappe geografiche e
qualche scarso e vecchio appunto.
Scrivere, in effetti, ti mette in una vantaggiosa ed interessante posizione dalla quale domini gli eventi, oppure, vivendo la stessa esaltazione, i fatti, i periodi e la storia si sviluppano da soli con autorità, prepotenza e decisione.
Rimani sospeso per tutta la sua
durata in una sorta di limbo privilegiato nel quale sei ansioso di
riposizionarti al più presto per riprendere il filo momentaneamente interrotto,
scavando lentamente e trovando le bellezze che non ti aspetti; affrettandoti a
ricordare le giuste ma sfuggevoli parole prima che spariscano come la stella
dietro le montagne; prendendo dallo scrigno gioielli inattesi da esibire;
vivendo questa piacevole attesa, come lo è quella di un nuovo incontro con una
donna affascinante.
Col desiderio, inoltre, di esplorare e manipolare sensazioni e stati d’animo già vissuti o la curiosità di scoprire e poi rivelare meraviglie e bellezze insospettabili, mondi ed universi sconosciuti e imprevedibili.
Plasmare una storia, elaborarla e
viverla in un manoscritto, ti devia dalle rotte conosciute, ti allontana dal
consueto, ti porta fuori dalle strade battute. Inoltre ti fa volare sopra ogni
cosa, portandoti ad uno stato di eccitazione che non s'interrompe ed insiste
oltre i momenti della sola ed effettiva stesura. La magia e l’incantesimo
perdurano e sopravvivono alla sua elaborazione.
È per l’appunto come intraprendere fisicamente un viaggio, dove più esso è distante e più l’ipnosi e l’estasi sono tangibili e si prolungano, ben al di là dal rientro nel porto originario.
Dall'opera di Renato Demurtas "dal Baule del Viaggiatore," Sa
Babbaiola Edizioni.
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Presentazione audio:
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