Mireille ha 33 anni,
viene dal Congo, è una rifugiata politica, ma non ha ancora una casa né lavoro.
La sua bimba, Diana Lucia, ha compiuto 3 anni due giorni prima della notte di
Natale. Mireille è appena stata dimessa dall'ospedale dove era ricoverata, ma
non riesce a trovare un letto per lei e la bimba.
Gira i centri per
stranieri e i conventi, chiama i servizi sociali del comune di Roma. Nessuno ha
un posto letto. Si arrende. Fa freddo, la temperatura è vicina allo zero.
Avvolge la piccola e si sdraia sotto al colonnato di San Pietro provando a
riposare. Le vedono alcune suore. Chiamano i carabinieri. Arrivano due giovani
ragazzi del sud di stanza a Roma: Andrea, napoletano, e Salvatore, brindisino.
La piccola è molta
infreddolita, così le fanno salire sulla gazzella e cercano un posto letto. Non
lo trovano. Decidono di portarle in albergo. «La signora è nostra ospite».
Andrea e Salvatore pagano di tasca loro una camera matrimoniale per Mireille e
Lucia. Poi corrono fuori a comprare pannolini, latte in polvere, biscotti da
sbriciolare nel biberon, un ovetto di cioccolata e una cena per la mamma.
Mireille si commuove.
«Grazie, questo è il regalo di compleanno più bello che mia figlia poteva
ricevere. Gli angeli esistono e siete voi». «Abbiamo fatto solo il nostro
dovere, signora». Spero che il nostro dovere, per l'anno che verrà, sarà avere
la stessa cura verso gli altri che hanno avuto questi due ragazzi. I migliori
auspici di uno splendido 2017 volevo darveli con questa storia. Perché la cosa
più bella che possiamo augurarci è che torni a vincere la speranza. Buon anno
nuovo a tutte e tutti.
Di Marco Furfaro
Portavoce nazionale “Laicità e diritti.”
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