La
commissione dà l'ok per Tempio e Lanusei, reparto anche alla Maddalena Rete
ospedaliera, primo sì I punti nascita sono salvi.
La rete ospedaliera è fatta. Se alla fine sarà
quella ufficiale, è ancora presto per giurarlo, ma fra settembre e ottobre
dovrebbe essere approvata dal Consiglio regionale. Arrivare sotto il traguardo
dell'ultimo chilometro, è stata un'impresa per la maggioranza di
centrosinistra. S'è scannata al suo interno come sempre accade quando c'è di
mezzo la sanità, ma alla coalizione va riconosciuto il merito di aver tenuto la
barra dritta e, con qualche cambio di rotta in corsa, superato gli ostacoli.
Non è così per il centrodestra e neanche per il
resto dell'opposizione alla sinistra di Pigliaru e Luigi Arru, l'assessore alla
Sanità, per loro questa riorganizzazione è solo un disastro. Conferme e novità.
Rispetto a quanto trapelato in questi mesi, non ci sono clamorosi
stravolgimenti. Il Brotzu, a Cagliari, e l'Azienda mista, a Sassari, saranno i
due ospedali di riferimento regionale e sono quelli in cui ci saranno tutti i
reparti, compresa l'eccellenza della cardiochirurgia. Subito dopo Nuoro, con il
San Francesco, che sarà un gradino appena più sotto, ma - secondo la mappa quasi
definitiva - sarà «lo snodo della sanità per la Sardegna centrale», con un
reparto ancora più avanzato per la cura dell'ictus e uno nuovo di oncologia
destinato soprattutto alla diagnosi precoce e agli interventi per i tumori al
seno, con in appoggio l'indispensabile medicina nucleare.
Cagliari, Sassari e se si vuole anche Nuoro saranno dunque
i tre ospedali capofila in Sardegna.Nord-Ovest. Detto dell'Azienda mista, che
ha accorpato da mesi il Santissima Annunziata, l'altro nodo sarà il distretto
di Alghero-Ozieri. L'Ospedale civile catalano non ha ottenuto la promozione al
primo livello, cioè un'autonomia piena da Sassari, ma secondo le previsioni
avrà gli stessi reparti che ha ora con in più l'oncologia, la lungodegenza e quello
nuovo di terapia semi-intensiva. Di fatto dal giorno dell'approvazione della
mappa, comincerà il monitoraggio che, stando alle previsioni, entro un anno
dovrebbe portare e all'apertura dei reparti per le malattie tempo dipendenti,
ictus e infarto, e quindi della rianimazione.
L'ospedale Segni di Ozieri continuerà ad avere come
punto di riferimento Alghero, dove invece il Marino sarà riconvertito in centro
riabilitazione, mentre quelli di Ittiri e Thiesi faranno parte della rete
territoriale.Nord-Est. In attesa di capire il futuro del Mater Olbia, è un
ospedale privato che comunque entrerà a far parte del sistema sanitario
regionale, sarà il Giovanni Paolo II a essere a capo del distretto Gallura, con
a fianco quello di Tempio, in cui sono stati confermati il punto nascita e i
servizi d'emergenza.
All'interno di questo reticolo è compreso il Merlo
di La Maddalena: non avrà il punto nascita, ma un percorso nascita per il monitoraggio
continuo della gravidanza con un reparto in cui sarà possibile partorire,
mentre i casi più complicati verranno trasferiti a Olbia. Confermati, sempre a
La Maddalena, il pronto soccorso e i reparti di medicina generale, 20 posti
letto, e chirurgia in cui potranno essere effettuati interventi di routine
programmati grazie alla presenza del reparto di anestesia.Nuorese-Ogliastra.
Se il San Francesco sarà l'ospedale principale, lo
Zonchello diventerà centro di riabilitazione. Diverso il discorso per Sorgono,
come ospedale di sede disagiata e di montagna, avrà il pronto soccorso
garantito 24 ore su 24 ore, la medicina generale e il reparto di chirurgia,
cioè le strutture in grado - secondo la mappa - di garantire le urgenze e anche
gli interventi di routine. A Lanusei e quindi in Ogliastra lo snodo sarà
l'ospedale Nostra Signora della Mercede, con i reparti confermati, compreso il
punto nascita, e in più la rete rinforzata per ictus e malattie
cardiovascolari, grazie all'emodinamica, e la traumatologia potenziata.
Oristano. Il distretto farà capo al San Martino,
ospedale di primo livello, mentre a Bosa sono stati confermati pronto soccorso,
medicina generale e chirurgia. Sono gli stessi reparti previsti in tutti gli
ospedali di sede disagiata. Il Delogu di Ghilarza garantirà le emergenze
territoriali.Sulcis e Campidano. Nel primo territorio lo snodo sarà il Sirai di
Carbonia, con satellite il Cto di Iglesias, e insieme saranno potenziati con l'apertura
di alcuni reparti, per garantire il massimo dell'assistenza. Nel Medio
Campidano sarà il Nostra Signora di Bonaria, a San Gavino, l'ospedale capofila
e sarà dato il via libera per costruire quello nuovo.
Cagliari. Il Brotzu sarà un ospedale regionale e
continuerà a gestire il Microcitemico e il Businco, che a loro volta saranno in
Sardegna i centri di riferimento per le patologie pediatriche e quelle
oncologiche. L'Azienda mista di Monserrato, con l'apertura del pronto soccorso,
sarà l'altro polo del Cagliaritano, mentre il Binaghi, continuerà a essere il
centro regionale per la sclerosi multipla. Infine: il Santissima Trinità sarà l'ospedale
cittadino, il Marino trasformato in centro per la riabilitazione, mentre a
Muravera e a Isili continueranno a esserci pronto soccorso e chirurgia. (ua)
La
Nuova
Berlusconi
fa un partito per Alfano e gli ex
M5s
vuole la Sicilia Ad agosto tutti i big nell'isola
«In sei anni i governi Pd non hanno
fatto nulla, hanno svenduto la
sicurezza dell'Italia». Alla vigilia
del «Gran tour» in Sicilia Luigi
Di Maio torna su uno dei «topic»
della prossima campagna a 5 Stelle:
l'immigrazione. Lo fa incassando il
sequestro della nave della Jugend
Rettet («sulle Ong avevamo ragione»)
e chiedendo di riaprire il
Parlamento per approvare, già in
agosto, la legge ad hoc preparata dal
Movimento. Di Maio è consapevole che
il Parlamento non riaprirà ma le
sue parole «aprono», di fatto, la
campagna del Movimento, che con
Alessandro Di Battista e il candidato
alla presidenza della Sicilia
Giancarlo Cancellieri, partirà il 5
agosto da Marina di Ragusa. Sarà
una campagna itinerante con la quale
il M5S vuole giocare sul tempo
scendendo in campo in piena estate
mentre gli altri partiti sono
ancora alla ricerca di un'intesa.
E nella Regione simbolo
dell'emergenza immigrazione il M5S
prometterà misure drastiche
attaccando, a tutto tondo, quelle del
governo.di Marcello CampowROMAUn
nuovo contenitore dei moderati sembra
essere l'ultima tentazione di
Silvio Berlusconi, con l'obiettivo di
presentarsi alle elezioni
politiche con una squadra forte e
coesa. Ma attenzione: sarebbe
sbagliato paragonare questa ipotesi
al tentativo di riesumare una
sorta di «predellino 2.0», si
sottolinea nel centrodestra. Quel 18
novembre 2007, a Piazza San Babila di
Milano, il Cavaliere,
appoggiandosi alla sua auto blindata,
annunciò al Paese la nascita del
«nuovo grande partito delle libertà».
Ma ora, nessuno pensa allo
scioglimento di Forza Italia.
L'atto di nascita del Pdl si inseriva
in
un quadro politico caratterizzato dal
maggioritario e uno scenario
spiccatamente bipolare.Oggi, invece,
con l'irruzione sulla scena dei
grillini, il panorama politico è
tripolare. Inoltre, dopo il
fallimento dell'Italicum, il
dibattito sulla prossima riforma
elettorale verte sul modello
proporzionale. Ed è quindi chiaro che in
questa logica non avrebbe senso
riproporre il Popolo delle Libertà di
dieci anni fa. Tuttavia, Berlusconi
starebbe lavorando a una novità
nel panorama del centrodestra in
grado di raccogliere attorno a sé
tutti i moderati che ci stanno. Una
proposta che potrebbe essere
rivolta anche al partito di Angelino
Alfano, oggi indisponibile, per
sua stessa ammissione, a rientrare
dentro Forza Italia, ma che
potrebbe essere interessato a questo
nuovo spazio politico. Uno spazio
che Berlusconi vorrebbe aperto a
quegli ambienti del mondo leghista
lontano concettualmente
dall'estremismo lepenista, e che già
amministrano con Fi importanti
Regioni italiane.
La settimana scorsa i
senatori Paolo Romani e Gaetano
Quagliariello hanno lanciato il
coordinamento «Federazione delle
Libertà», per dare più vigore al
centro del centrodestra. E qualcuno,
nei settori parlamentari
moderati, ha letto questa iniziativa
come una sorta di apripista per i
possibili nuovi progetti del
Cavaliere di Arcore, sempre più lanciato
verso la costruzione di un
centrodestra competitivo.L'idea che sta
perseguendo Berlusconi è di evitare
una coalizione con la Lega a guida
Salvini e di rilanciare invece un
soggetto moderato.Un soggetto che
potrebbe risultare molto utile , in
teoria, dopo il voto delle
elezioni politiche. Se infatti si
dovesse votare con un sistema
proporzionale, come sembra sempre più
probabile, e non si arrivasse
maggioranze di governo chiare,
proprio questo nuovo contenitore -
ritengono nel centrodestra - potrebbe
essere strategico in vista di un
esecutivo di larghe intese.
La compagnia irlandese pronta a
volare su Roma e Milano
«Con il libero mercato potremmo offrire
tariffe imbattibili»
La sfida di Ryanair: interessati a
Cagliari ma senza continuità
«No a un ritorno dei prezzi dei
biglietti aerei in balia dei capricci
delle compagnie e al Cagliari Roma
costoso come il Roma New York». Ugo
Cappellacci, coordinatore regionale
di Forza Italia, annuncia
un'interrogazione sulla mancata
assegnazione delle rotte. «Occorre
pubblicare subito il nuovo bando e
chiedere al Governo un confronto
serrato per approvare un decreto che
scongiuri una situazione
drammatica, che si sommerebbe alla
incredibile cancellazione della
continuità per le rotte minori,
decisa dalla giunta Pigliaru».
SASSARILa Regione lavora a un nuovo
bando per le tratte da Cagliari
per Roma e Milano, ma intanto Ryanair
si dice pronta a volare nel caso
la continuità territoriale venga
archiviata a favore del libero
mercato. La compagnia irlandese entra
a gamba tesa sulla questione
Cagliari dopo che è andata deserta la
gara per la continuità, snobbata
anche da Alitalia. «In caso di
apertura del mercato, coglieremo
l'opportunità di operare i
collegamenti da Cagliari a Milano Linate e
Roma Fiumicino - annuncia il
direttore commerciale David O'Brien -. A
partire da quest'inverno Ryanair è
pronta a offrire ai suoi clienti
imbattibili tariffe low cost e una
eccellente esperienza di viaggio su
entrambe queste rotte».
L'uscita di O'Brien arriva a 48 ore
dalla
presa di posizione di Vito Riggio,
presidente dell'Enac, che aveva
ventilato l'ipotesi di un ritorno
obbligato al libero mercato. E
dunque addio alle tariffe ad hoc per
i residenti. Uno scenario che ha
messo in allarme il sindaco di
Cagliari, Massimo Zedda, che ha chiesto
l'intervento di Pigliaru. Dalla
Regione, però, il nuovo assessore
Carlo Careddu prova a rassicurare gli
animi. «Stiamo lavorando per un
nuovo bando». Con un appello alle
forze politiche «a remare tutti
verso un'unica direzione».Ora, però,
arriva Ryanair che confida nel
flop del nuovo bando per farsi spazio
sulle due principali tratte sui
cieli della Sardegna.
«Ryanair è disponibile a far partire
i
collegamenti sulle due rotte da
Cagliari, a condizione che siano
garantiti gli slot necessari negli
aeroporti e che ci sia effettiva
conferma della cancellazione delle
restrizioni su queste rotte».
Intanto, la compagnia irlandese ha
anche comunicato che, vista la
crescita del numero di voli e
passeggeri trasportati, deve assumere
100 nuovi assistenti di volo. Per
questo ha previsto una ventina di
giornate di reclutamento in tutta
Italia: il 27 settembre a Cagliari.
Intanto, a luglio lo scalo di Elmas
ha fatto registrare il suo record:
537.045 passeggeri, il miglior
risultato di sempre. (al.pi.)
Unione
Sarda
Continuità
zoppa, Ryanair fa rotta su Cagliari
«Pronti
a gestire i voli con Roma e Milano se torna il libero mercato»
L'assist dell'Enac era troppo ghiotto
e Ryanair non si è fatta
attendere: «In caso di apertura del
mercato, coglieremo l'opportunità
di operare i collegamenti da Cagliari
a Milano Linate e Roma
Fiumicino», dice David O'Brien,
direttore commerciale della compagnia
irlandese, che dopo aver disertato il
bando della Regione per la
continuità territoriale scalda i
motori in vista di novembre. «A
partire da quest'inverno Ryanair è
pronta ad offrire ai suoi clienti
tariffe low cost su entrambe queste
rotte».
LO SCENARIO Tornare al libero mercato
vorrebbe dire incertezza sul
prezzo dei biglietti, sulle frequenze
e su tante altre garanzie che
negli ultimi 17 anni hanno
caratterizzato i collegamenti con i due
principali aeroporti italiani.
L'assessore regionale ai Trasporti però
ha assicurato che a novembre
l'attuale sistema di continuità verrà
prorogato.
«IL PARLAMENTO INTERVENGA» Il rischio
- prospettato dall'Enac - è che
la commissione europea apra una
procedura di infrazione. L'incertezza
comunque rimane, tanto che il
senatore di Campo progressista Luciano
Uras chiede «che il Parlamento e il
governo lavorino per il
riconoscimento in ambito europeo
dell'insularità della Sardegna, che
dia titolo a un regime di aiuti
derogato e garantisca, anche
attraverso una normativa di
salvaguardia, la continuità territoriale
da e per la Sardegna come un solido
baluardo rispetto all'esclusivo
interesse delle compagnie aeree, a
difesa, invece, dei diritti
fondamentali di quella comunità e del
popolo sardo».
E se non venisse trovata una
soluzione e l'aeroporto di Cagliari
rimanesse senza continuità
territoriale con Roma e Milano? Uras è
netto: «Sarò costretto a presentare
le mie dimissioni da senatore».
(m. r.)
Turisti,
estate da record Volano i tre aeroporti
Il
traffico dei passeggeri è in crescita. Ma è polemica sul caro-biglietti
Solo nell'ultimo mese dagli aeroporti
sardi sono passati quasi 1,3
milioni di passeggeri, vette mai
raggiunte nemmeno nel cuore
dell'estate degli anni scorsi, già
fortunati dal punto di vista degli
arrivi. E ad agosto potrebbe andare
ancora meglio. Di sicuro il 2017
sarà ricordato come un anno da
record: a luglio nello scalo Cagliari è
stata raggiunta quota 537mila
passeggeri. «È il miglior risultato di
sempre», fanno sapere dalla Sogaer,
la società che gestisce
l'aeroporto del capoluogo, dove nei
primi sette mesi si è registrato
un traffico di oltre 2,2 milioni di
viaggiatori, il 12 per cento in
più rispetto allo stesso periodo del
2016.
Il giorno migliore è stato
il 29 luglio. Tra arrivi e partenze i
passeggeri sono stati 22mila a
Cagliari e addirittura 27mila a
Olbia, che nel cuore dell'estate si
conferma il primo scalo dell'Isola. A
luglio il traffico è stato
superiore a quello cagliaritano, con
566mila passeggeri (più 7,2 per
cento). Torna a sorridere anche
l'aeroporto di Alghero, dopo le
lacrime dell'anno scorso: 194mila
viaggiatori in un mese, con un
incremento dell'11 per cento sul
2016.
STAGIONE LUNGA La Regione sta
lavorando per fare in modo che il boom,
legato al rifiorire dei voli low cost
e all'incertezza - sotto il
profilo della sicurezza - che
caratterizza altre mete nel
Mediterraneo, non sia solo un fuoco
di paglia. Nei prossimi giorni
verrà pubblicato il bando per
allungare la stagione turistica proprio
grazie a un incremento del traffico
aereo. Non è un caso che il
presidente della Sogaer Gabor Pinna
faccia riferimento al
provvedimento della Regione: «Ora
dobbiamo lavorare per consolidare il
traffico su tutti i dodici mesi.
Siamo certi che il bando per la
destagionalizzazione che
l'assessorato al Turismo sta per lanciare
rappresenti un'ottima base di
partenza per una ulteriore crescita
dell'aeroporto di Cagliari e di tutta
la Sardegna».
I BED AND BREAKFAST Per le strade di
Cagliari è facile sentir parlare
inglese, francese, tedesco. E russo:
nelle ultime settimane i charter
in arrivo da Mosca non hanno
alimentato solo il canale dei resort a
cinque stelle sul mare, ma anche il
flusso dei turisti che alloggiano
negli hotel e bed and breakfast,
fanno shopping e mangiano nei
ristoranti della città. «La maggior
parte dei turisti arriva grazie
alle compagnie low cost, rispetto
all'anno scorso c'è una netta
differenza», racconta Sergio
Bocchieri, che gestisce due B&b nel
centro storico del capoluogo. «Sono
tornati i turisti spagnoli, che
nel 2016 erano mancati per via della
cancellazione del collegamento
Ryanair con Barcellona».
Ma gli arrivi sono ben distribuiti:
«Abbiamo
anche ospiti inglesi, tedeschi,
francesi e belgi», dice Bocchieri. In
questi giorni sono sbarcati in porto
anche tanti crocieristi: «Se
vedono molti in giro per la città,
però non è detto che questo sia un
aspetto positivo per lo sviluppo
turistico: si tratta di persone che
credono di aver visitato la Sardegna,
in poche ore, e probabilmente
non torneranno più».
CARO BIGLIETTI Non mancano le
lamentele per i prezzi dei biglietti di
aerei e traghetti. In nave una
famiglia può arrivare a spendere più di
mille euro per un viaggio di andata e
ritorno. E ancora di più, a
seconda delle tratte, se si sceglie
un volo di linea. «Balza agli
occhi l'insopportabile e
ingiustificato aumento dei costi per il
trasporto marittimo verso la Sardegna
ed il rincaro dei biglietti
aerei verso entrambe le isole», dice
il presidente della commissione
Trasporti della Camera Michele Meta
(Pd), che se la prende con chi
«opera nel settore marittimo e in
alcuni scali aerei in un regime di
monopolio».
Nel mirino ci sono la Tirrenia e il
gruppo Onorato. «A
settembre in Parlamento riapriremo la
discussione sulla convenzione
dei collegamenti marittimi con
l'Isola», avverte Meta. Il deputato dem
e sindaco di Sadali Romina Mura è
sulla stessa scia: «È inaccettabile
che famiglie di emigrati sardi e
turisti rinunciano a venire in
Sardegna perché i traghetti risultano
particolarmente onerosi»».
Michele Ruffi
Rete
ospedaliera, riforma a un passo
Salve le
strutture dei piccoli centri e delle zone di montagna.
Pigliaru:
«Modifiche migliorative»
Via
libera dalla commissione: la legge in aula entro metà settembre
Il pronto soccorso con la chirurgia
programmata negli ospedali di sede
disagiata, la formula del presidio
unico per mantenere le specialità e
un cambiamento di ruolo per alcune
strutture. La riorganizzazione
della rete ospedaliera si avvicina al
traguardo con il via libera da
parte della commissione Sanità del
Consiglio regionale. Un percorso
accidentato a causa della ricerca
dell'equilibrio tra il rispetto
degli standard minimi previsti per la
sopravvivenza delle strutture e
la necessità di non lasciare le zone
più periferiche prive di punti di
riferimento. Nonostante questo non
mancano le polemiche e qualche
problema deve ancora essere risolto
per evitare spaccature o sorprese in aula.
«PASSO AVANTI» Soddisfatti il
presidente Pigliaru e l'assessore, Luigi
Arru, che parlano di «un ulteriore
importante passo avanti». Il testo
approvato dalla commissione è «fedele
all'impostazione data dalla
Giunta e, allo stesso tempo, contiene
qualche modifica migliorativa».
Il riferimento è soprattutto alla
«salvaguardia degli ospedali dei
piccoli centri e la specificità delle
zone di montagna». La tabella di
marcia impone metà settembre come
termine ultimo per l'approvazione
definitiva in Consiglio regionale.
IL PRINCIPIO Ci saranno ospedali ad
alta specializzazione e altri in
grado di garantire il primo
intervento e curare le patologie più
lievi. Il principio cardine della
rete ospedaliera è che non si può
avere ogni specialità dappertutto,
perché calerebbe la qualità delle
cure. Due poli ad alta
specializzazione a Cagliari e Sassari saranno
di riferimento regionale,
classificati come Dea (dipartimento
d'emergenza e accettazione) di II
livello. Nuoro, invece, avrà un
primo livello rinforzato per
garantire il servizio nel centro Sardegna.
PRESÌDI UNICI L'altra novità riguarda
i presìdi unici in Gallura e nel
Sulcis che grazie a una rete di più
strutture ottengono un primo
livello, che suddivide le specialità.
In attesa di capire quale sarà
il proprio futuro ci sono il Civile
di Alghero e il Segni di Ozieri,
per i quali verrà avviato il
monitoraggio delle attività per capire se
ci sia la possibilità di ottenere il
primo livello.
ZONA DISAGIATA Rispetto alla
dotazione originaria, per gli ospedali di
Sorgono, Bosa, Isili, Muravera e La
Maddalena qualcosa è cambiato.
Avranno il Pronto soccorso con un
organico medico dedicato
all'emergenza-urgenza e 20 posti
letto di medicina generale, con
propri medici e personale sanitario
non medico. Ci sarà una chirurgia
programmata per patologie non
immediatamente pericolose per la vita.
Nella struttura sarà possibile avere
servizi di radiologia,
farmaceutico, emodialisi e un
laboratorio di analisi. Gli ospedali di
base avranno i Punti di primo
intervento gestiti invece dall'Areus
mentre per l'ospedale di Ghilarza è
stata scelta la classificazione di
Centro d'emergenza territoriale.
LA POLITICA Il presidente della
commissione, Mondo Perra (Psi), parla
di «riforma storica, attesa da oltre
30 anni. Non ci sono tagli e
miglioriamo la qualità dei servizi».
Di parere opposto il suo vice,
Edoardo Tocco (Fi): «L'opposizione ha
votato contro perché il testo
non risponde ad alcune richieste dei
territori. In aula cercheremo di
modificarlo». L'esponente del
Riformatori, Michele Cossa, critica la
chiusura del punto nascita della
Maddalena perché «espone i residenti
a rischi che confliggono con i
livelli essenziali di assistenza
garantiti dalla normativa nazionale».
POLEMICA L'ipotesi di soppressione
del Distretto sanitario di
Siniscola scatena la polemica da
parte di Roberto Deriu (Pd) ed Emilio
Usula (Rossomori). Il consigliere dem
attacca: «Il territorio farà
valere le proprie ragioni e otterrà
il mantenimento della struttura,
indispensabile per una efficace
erogazione dei servizi ai cittadini».
Usula parla di «ennesima aggressione
contro i territori già
svantaggiati».
Matteo Sau
La
Nuova
Lucifero
cuoce l'isola anche oggi caldo record
L'anticiclone
africano prepara il colpo di coda: 40 gradi quasi ovunque
Oristano
batte tutti, l'afa diminuirà gradualmente a partire da domenica
di Claudio Zoccheddu
SASSARILucifero dovrebbe essere
arrivato ai saluti ma prima di
lasciare il posto all'aria fresca in
arrivo dall'Atlantico è pronto a
piazzare il più classico dei colpi di
coda: oggi e domani saranno
ancora giornate di caldo record. Poi,
domenica inizierà il percorso
che dovrebbe portare alla normalità
e, dall'inizio della prossima
settimana, il termometro dovrebbe
finalmente scendere sensibilmente in
tutta l'isola. Mentre Lucifero è
pronto a chiudere le valigie, gli
incendiari sono ritornati in azione
in tutta la Sardegna con roghi
appiccati nel Sassarese e
nell'Oristanese.
Le temperature. Mentre il
conto alla rovescia per la prossima
settimana ha già iniziato a
scandire i secondi, l'isola è ancora
una delle regioni europee più
calde. In più della metà della
Sardegna le temperature massime hanno
superato la poco invidiabile soglia
dei 40 gradi con un picco
spaventoso di 47,8 gradi registrati
alle 15 nella stazione meteo del
Medio Campidano, come riportato dalla
rilevazioni di Sardegna Clima
Onlus. E, in questo caso, non si
tratta di temperature percepite. Come
non erano una sensazione i 45,2 gradi
che hanno arroventato Perfugas e
i 44, 9 gradi di Sanluri. Temperature
sahariane, come il vento di
scirocco spinto sulla Sardegna da
Lucifero, anche nell'Oristanese dove
spiccano i 44,4 gradi di Asuni,
piccolo centro del Grighine, e i 44
gradi di Oristano che ieri si è
confermata la città più calda
d'Italia. E proprio sul Campidano di
Oristano, sul Medio Campidano e
sulla Trexenta il caldo torrido
spingerà i termometri verso
temperature da Guinness dei primati
anche oggi e domani.
Prima di
abbandonare la Sardegna Lucifero
piazzerà altri colpi da antologia del
caldo. Le previsioni di Meteo
Sardegna per oggi annunciano 40 gradi a
Sassari, 38 a Olbia, 40 a Nuoro e
Oristano mentre saranno "solo" 35 i
gradi che riscalderanno Cagliari. I
paesi più caldi, perlomeno oggi,
sono due vecchie conoscenze del
campionato regionale dell'afa: a
Ottana il termometro dovrebbe
fermarsi sui 44 gradi mentre Perfugas
sarà più fresca, per modo di dire,
dato che si dovrebbe arrivare a 42
gradi che domani saranno sfiorati
anche in altre località. I
precedenti. Il mix di incendi e di
termometri impazziti ha scatenato
la caccia al ricorso storico più
vicino a un 2017 che ha spiazzato
tutti nonostante fosse stato
annunciato che avrebbe portato in dote
un'estate piuttosto calda.
Tra i parallelismi più convincenti
c'è
sicuramente quello che porta il
calendario indietro di 34 anni.
L'estate del 1983 era un inferno
passato alla storia della Sardegna
per il tragico incendio di Curraggia
del 28 luglio: una catastrofe che
costò la vita a 9 uomini e provocò 15
feriti mentre le fiamme
insidiavano la collina a sud-ovest di
Tempio e i paesi di Aggius e
Bortigiadas. Tre decenni dopo l'isola
è ancora alle prese con la
follia degli incendiari e con
temperature che evocano un ricordo che
avrebbe dovuto scavare un solco nella
memoria dei sardi.©RIPRODUZIONE
RISERVATA
La maggioranza elimina l'emendamento
voluto da Peru, Fi
Dopo il voto in commissione la norma
al vaglio del Consiglio
Legge sul turismo cancellato
l'articolo "anti-profughi"
CAGLIARI
L'articolo antiprofughi della legge
sul turismo potrebbe avere davvero
vita breve. Con un blitz, a
maggioranza la commissione attività
produttive, presieduta da Luigi Lotto
del Pd, ha approvato la proposta
che cancella l'emendamento passato
pochi giorni fa in aula grazie a un
clamoroso voto segreto. Ora ma sarà
comunque dopo la pausa estiva il
via libera dovrà essere ratificato
dal Consiglio e quindi per qualche
settimana - però solo se la legge
sarà pubblicata come dovrebbe essere
sul Bollettino ufficiale della
Regione - anche l'articolo incriminato
rischierebbe comunque di rimanere
operativo. Un passo indietro per
capire meglio. Era stato il
consigliere regionale Antonello Peru di
Forza Italia a presentare questa
correzione volante alla legge: le
strutture turistiche che scelgono di
far parte della rete di
accoglienza dei profughi per cinque
anni non potranno chiedere
contributi destinati al turismo.
Emendamento poi approvato dall'aula
col voto segreto sostenuto, stando
alle indiscrezioni, da almeno sei o
sette consiglieri della maggioranza
di centrosinistra.
Voto favorevole
che, come si ricorderà, ha avuto
l'effetto di scatenare un'infinità di
polemiche. Da quelle scoppiate in
aula con l'uscita polemica dei
consiglieri regionali di Articolo
1-Mdp, «non accettiamo articoli
razzisti», fino alla presa di
posizione da parte della maggioranza e
anche dello stesso governatore
Francesco Pigliaru. Che, in un
comunicato, aveva definito sbagliato
l'approccio a un problema reale:
«I finanziamenti per il turismo -
aveva dichiarato il governatore -
devono sostenere l'attività turistica
e quando le strutture fanno
altro, che si tratti di migranti o
attività non strettamente
turistiche, sorge un problema che va
affrontato. Ma non certo con
poche righe concentrate in un
emendamento e neanche con un
inaccettabile voto segreto». Dopo
qualche giorno dallo scivolone, come
promesso, il centrosinistra ci ha
messo una pezza, anche se spetterà
al Consiglio chiudere la partita.
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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