L’Unione
Sarda.
Un mese
fa un incendio doloso aveva distrutto l'automobile della
titolare
della struttura. Una bomba sveglia Villasimius: nel mirino un B&B, turisti
illesi.
Un ordigno micidiale, rudimentale,
ma devastante. Il quartiere de “I Borghi” a Villasimius è stato svegliato di
soprassalto alle due della notte con un boato che è stato sentito da lontano.
Così è stato gravemente danneggiato il bed and breakfast “Is Axrollixeddas”, al
numero 50 di via Ariosto. Danni alla veranda, alla cucina, agli infissi e alla
attrezzatura. Illesi per fortuna i tredici turisti che occupavano le camere.
Tanto lo spavento e la decisione della donna che gestisce la struttura, Maria
Fedela Meloni, di chiudere il B&b e di trasferire gli ospiti in altri
locali. Disdette le prenotazioni per i prossimi giorni. Un danno quindi notevole per la
donna e per la figlia Silvia Spanu, 28 anni, titolare della struttura. Della
vicenda si occupano ora i carabinieri della stazione di Villasimius e del
Nucleo operativo della Compagnia di San Vito.
IL BOATO Nella notte, in via Ariosto
sono arrivati anche i vigili del fuoco di San Vito e gli artificieri dell'Arma.
Gli inquirenti hanno già sentito Maria Fedela Meloni alla quale un mese fa di
fronte al locale, era stata incendiata l'auto. Interrogate anche altre persone,
due le perquisizioni effettuate nella notte. I carabinieri stanno anche
esaminando le immagini registrate da una telecamera di sicurezza non lontano
dal B&B: in merito non sono trapelate indiscrezioni. Le indagini sono indirizzate anche a
Sestu dove la donna è stata assessore comunale al Commercio. Maria Fedele
Meloni inoltre è legata sentimentalmente a Sergio Cardia, ex vice sindaco di
Sestu di recente vittima di una brutale aggressione a Cagliari da parte di un
balordo mai identificato dalle forze dell'ordine.
LA BOMBA L'attentato è stato
consumato alle 2. I dinamitardi hanno piazzato la bomba davanti all'ingresso
della struttura turistica. Poi l'esplosione che ha fatto danni e seminato
paura. Nel B&B, in quel momento, erano presenti quattro famiglie.
L'esplosione ha distrutto la porta d'ingresso, la facciata e la cucina. Secondo
gli artificieri dell'Arma, ad esplodere è stata una “pipe bomb” confezionata
con esplosivo probabilmente da cava, bulloni e frammenti metallici. Per fortuna, la titolare della struttura
e gli ospiti erano chiusi nelle loro stanze. Altrimenti avrebbero potuto
rischiare la vita.
LE INDAGINI I carabinieri della
Compagnia di San Vito non escludono che il recente incendio dell'auto della
donna e l'attentato di ieri notte siano strettamente collegati. Una indagine
che si annuncia in salita. Gli investigatori che agiscono al comando del
capitano Stefano Colantonio e del maresciallo Silvio Sirigu , hanno interrogato
una decina di persone, cercando soprattutto di risalire a qualche testimonianza.
Inutile tentare di saperne di più. Il riserbo delle forze dell'ordine in questa
indagine delicatissima è totale.
Raffaele Serreli
«Il
Centro Donna del Binaghi sarà potenziato»
L'Ats
replica all'allarme dei sindacati. Paderi (Cisl): non si scherza
sulla
prevenzione
Dopo la bufera, l'allarme dei
sindacati, gli interventi politici,
l'avvio di una raccolta di firme e
diverse lettere arrivate a L'Unione
Sarda, l'Ats e la Assl di Cagliari
«smentiscono la chiusura del Centro
Donna del Binaghi».
In un comunicato, in risposta a
Cgil, Cisl e Uil, si spiega che «in
nessun documento o atto si parla di
chiusura. Trattandosi di un
servizio che si occupa di
prevenzione, nell'atto aziendale la funzione
svolta dal Centro è inserita
nell'ambito del Dipartimento di
prevenzione Area Sud, tra le
funzioni proprie della struttura di
Prevenzione e Promozione della
Salute». Inoltre, non soltanto «non ci
sarà soppressione», ma «si prevede
un potenziamento, sia in termini
tecnologici che organizzativi
(risorse umane), con la finalità di
farlo diventare il punto di
riferimento per lo screening dei tumori
della cervice e per la lettura
centralizzata degli esami dell'intera
regione».
Davide Paderi, segretario generale
Cisl Fp, che ha firmato la denuncia
sulla chiusura insieme con i
colleghi Nino Cois (Cgil) e Fulvia Murru
(Uil) avverte: «Non siamo stati
investiti da un colpo di sole, non
solo nell'atto aziendale dell'Ats il
Centro Donna non esiste più, ma
ci risulta che la comunicazione
della sua cancellazione è stata data
anche agli operatori che ci
lavorano. Dieci giorni fa il sindacato ha
mandato una Pec a Pigliaru, Arru e
Moirano, chiedendo chiarimenti, ma
non c'è stata nessuna risposta. Oggi
dicono che non è vero? Molto
bene, se hanno cambiato idea siamo
ben contenti. Certo è che non si
scherza sulla prevenzione».
Dice la deputata Pd Romina Mura:
«Sono preoccupata per la paventata
chiusura del Centro, attivato dalla
Giunta di centro-sinistra nella
legislatura 2004-2009. In questi
anni il Centro ha avuto un ruolo
determinante nella prevenzione di
tumori e patologie della sfera
femminile, ha cambiato in meglio la
vita delle donne della Provincia
di Cagliari e non solo, e ha
attivato significativi percorsi di
assistenza insieme a una diffusa
crescita della cultura della
prevenzione». (cr. co.)
Per
Palazzo Chigi viola la Costituzione. Nel mirino le norme sugli usi civici
Urbanistica,
nuova tegola: il governo impugna la legge
Nei corridoi della Regione la
chiamano la leggina, per distinguerla da
quella più importante, su cui
maggioranza, opposizione, ambientalisti,
albergatori e costruttori litigano
da mesi, ancora da discutere e
votare in Consiglio. Ma a parte i
diminutivi, le «disposizioni urgenti
in materia di urbanistica e
edilizia» varate dall'Aula due mesi fa
contengono provvedimenti per nulla
di secondo piano, attesi da anni,
su cui ieri in tarda mattinata è
arrivata la scure del governo
nazionale. Palazzo Chigi ha
impugnato la legge, «in quanto alcune
norme prevedono interventi che si
pongono in contrasto con le norme
fondamentali in materia di
paesaggio, contenute nella legislazione
statale, eccedendo in tal modo dalle
competenze statutarie attribuite
alla Regione Sardegna dallo Statuto
speciale di autonomia e violando
l'articolo 117 della Costituzione»,
spiega un comunicato della
presidenza del Consiglio dei ministri.
Insomma, all'orizzonte c'è
l'ennesimo scontro tra governo e
Villa Devoto, simile a quelli già
visti per le ultime Finanziarie
regionali. Una tegola inattesa,
proprio in un momento in cui su
urbanistica e dintorni non mancano le
tensioni, soprattutto in
maggioranza.
IL PROVVEDIMENTO La legge, in tutto
43 articoli, era stata presentata
come un «provvedimento di
manutenzione» di altre norme più vecchie in
materia edilizia. L'obiettivo
dichiarato: semplificare alcune
procedure e risolvere antichi
problemi interpretativi che spesso
rappresentano un pantano per imprese
e cittadini. Il risultato è stato
quello di una legge omnibus, in cui
sono finite norme su varianti in
corso d'opera, cambi di destinazione
d'uso, parcheggi, piani di
utilizzo dei litorali, lotta al “non
finito”, accertamenti di
conformità. E, infine, una nuova
disciplina degli usi civici che
avrebbe - tra le altre cose - potuto
sbloccare il piano di rilancio
dell'Eurallumina. Sarebbe questo uno
dei punti più controversi, su cui
si sono concentrati i dubbi del
governo. La norma prevedeva la
possibilità di spostare da un
terreno a un altro gli usi civici,
trovando dunque una soluzione per
l'ampliamento del bacino dei fanghi
rossi della fabbrica di Portovesme,
frenato dai vincoli demaniali. Ma
i rilievi di Palazzo Chigi
potrebbero riguardare anche altri aspetti.
NO COMMENT «Attendiamo di sapere
quali norme il governo ha deciso di
impugnare», fanno sapere dalla
Giunta regionale. Lo stop arrivato da
Roma non era atteso, e lo si capisce
anche dalle parole di Antonio
Solinas, vicepresidente della
commissione Governo del territorio in
Consiglio: «Se l'impugnazione
riguardasse la norma sugli usi civici,
sarebbe singolare visto che il
provvedimento era stato concordato con
il ministero. Inoltre, il problema
degli usi civici riguardanti
l'Eurallumina è stato risolto con
una legge statale all'inizio di
agosto». Sull'argomento poi era
intervenuta a maggio la Corte
Costituzionale, dichiarando
illegittima una legge del 2016 sulla
«sclassificazione» degli usi civici.
Nomi diversi, sostanza molti simile.
GLI ATTACCHI La frenata romana fa
gonfiare il petto all'opposizione:
«Non bastavano le botte da orbi e le
scene da osteria tra le diverse
anime del partito democratico, le
reciproche accuse tra presunti
talebani e presunti cementificatori,
le macroscopiche contraddizioni
come quella tra il Soru padre del
Ppr e il Soru imprenditore sul
progetto di Funtanazza. Ora ci si
mettono anche Gentiloni e il suo
governo», dice il coordinatore regionale
di Forza Italia Ugo
Cappellacci. «Pigliaru non tenti di
contrabbandare questo episodio
come un capitolo della sua
immaginaria battaglia con lo Stato»,
conclude l'ex governatore. Critiche
anche da sinistra: «La decisione
del Governo non stupisce.
In questi giorni il dibattito politico in
materia urbanistica e contrasto
attivo all'abusivismo edilizio ha
ripreso tono, anche in Sardegna»,
ricorda il senatore di Campo
Progressista Luciano Uras. «La piena
attuazione delle normative
paesaggistiche è bloccata. Va
completata la pianificazione del
territorio interno, da connettersi
con quella esistente della fascia
costiera, va rilanciata e definita
integralmente la pianificazione
urbanistica comunale di adeguamento.
Per questo serve una visione
condivisa. Difficile, però, che
tutto questo possa realizzarsi nella
cultura della divisione che, chi ha
la responsabilità della coalizione
di governo alla Regione ha
sistematicamente voluto e praticato fino ad
oggi».
Michele Ruffi
IL
DIBATTITO. Botta e risposta a distanza tra Maria Antonietta Mongiu
e
Cristiano Erriu
«Il
cemento non è la soluzione»
Il Qatar, la distanza di 300 metri
dalle coste su cui si litiga da
mesi, le volumetrie sul mare: la
proposta di legge urbanistica
continua a far litigare il fronte
ambientalista e la Giunta. Questa
volta da una parte c'è l'ex
assessora alla Cultura dell'era Soru Maria
Antonietta Mongiu, ora alla guida
dell'associazione Lamas, dall'altra
Cristiano Erriu, alla guida
dell'assessorato all'Urbanistica. Mongiu -
da Pattada, dove la sua associazione
ha organizzato un incontro sul
tema - ha chiesto alla Giunta di
«ritirare la proposta di legge», per
«tornare a discutere del governo del
paesaggio, un argomento popolare
di cui si deve discutere nelle
piazze».
Ma l'affondo riguarda i
rapporti tra la Giunta e gli
investitori arabi, in particolare i
qatarini della Smeralda Holding:
«Non può essere», ha detto Mongiu,
«l'ambasciatore del Qatar a dettare
l'agenda della Regione».
LA REPLICA Una accusa «falsa e
infamante», secondo l'assessore
all'Urbanistica Cristiano Erriu, che
ha risposto direttamente alla
presidentessa dell'associazione
Lamas, le cui parole sono influenzate
«probabilmente da una miopia di
fondo che impedisce di scorgere la
vera posta in gioco». Secondo Erriu,
«chi parla di asservimento a
potentati stranieri o prefigura
scenari apocalittici a danno di
spiagge, paesaggi costieri o altri
beni tutelati usa argomenti più
politici e ideologici che di
merito».
L'AFFONDO Ieri Mongiu è tornata
sull'argomento: «L'esecutivo pro
tempore non può pensare al cemento
come soluzione salvifica», ha detto
la presidentessa di Lamas, «ci
disorienta il fatto che a fronte di un
messaggio inviato dal presidente
Pigliaru nel corso dei lavori del
seminario di Pattada, col quale si
scusava della sua assenza,
l'assessore all'Urbanistica replichi
con parole che trasudano
disconoscimento di chi agisce
secondo la democrazia partecipata
mettendo conoscenza e competenza a
disposizione della comunità».
Un mese
fa un incendio doloso aveva distrutto l'automobile della
titolare
della struttura
Una bomba
sveglia Villasimius: nel mirino un B&B, turisti illesi
Un ordigno micidiale, rudimentale,
ma devastante. Il quartiere de “I
Borghi” a Villasimius è stato svegliato
di soprassalto alle due della
notte con un boato che è stato
sentito da lontano. Così è stato
gravemente danneggiato il bed and
breakfast “Is Axrollixeddas”, al
numero 50 di via Ariosto. Danni alla
veranda, alla cucina, agli
infissi e alla attrezzatura. Illesi
per fortuna i tredici turisti che
occupavano le camere. Tanto lo
spavento e la decisione della donna che
gestisce la struttura, Maria Fedela
Meloni, di chiudere il B&b e di
trasferire gli ospiti in altri
locali. Disdette le prenotazioni per i
prossimi giorni. Un danno quindi
notevole per la donna e per la figlia
Silvia Spanu, 28 anni, titolare
della struttura. Della vicenda si
occupano ora i carabinieri della
stazione di Villasimius e del Nucleo
operativo della Compagnia di San
Vito.
IL BOATO Nella notte, in via Ariosto
sono arrivati anche i vigili del
fuoco di San Vito e gli artificieri
dell'Arma. Gli inquirenti hanno
già sentito Maria Fedela Meloni alla
quale un mese fa di fronte al
locale, era stata incendiata l'auto.
Interrogate anche altre persone,
due le perquisizioni effettuate
nella notte. I carabinieri stanno
anche esaminando le immagini
registrate da una telecamera di sicurezza
non lontano dal B&B: in merito
non sono trapelate indiscrezioni. Le
indagini sono indirizzate anche a
Sestu dove la donna è stata
assessore comunale al Commercio.
Maria Fedele Meloni inoltre è legata
sentimentalmente a Sergio Cardia, ex
vice sindaco di Sestu di recente
vittima di una brutale aggressione a
Cagliari da parte di un balordo
mai identificato dalle forze
dell'ordine.
LA BOMBA L'attentato è stato
consumato alle 2. I dinamitardi hanno
piazzato la bomba davanti
all'ingresso della struttura turistica. Poi
l'esplosione che ha fatto danni e
seminato paura. Nel B&B, in quel
momento, erano presenti quattro
famiglie. L'esplosione ha distrutto la
porta d'ingresso, la facciata e la
cucina. Secondo gli artificieri
dell'Arma, ad esplodere è stata una
“pipe bomb” confezionata con
esplosivo probabilmente da cava,
bulloni e frammenti metallici. Per
fortuna, la titolare della struttura
e gli ospiti erano chiusi nelle
loro stanze. Altrimenti avrebbero
potuto rischiare la vita.
LE INDAGINI I carabinieri della
Compagnia di San Vito non escludono
che il recente incendio dell'auto
della donna e l'attentato di ieri
notte siano strettamente collegati.
Una indagine che si annuncia in
salita. Gli investigatori che
agiscono al comando del capitano Stefano
Colantonio e del maresciallo Silvio
Sirigu , hanno interrogato una
decina di persone, cercando
soprattutto di risalire a qualche
testimonianza. Inutile tentare di
saperne di più. Il riserbo delle
forze dell'ordine in questa indagine
delicatissima è totale.
Raffaele Serreli
SESTU. Il
marito della donna
«Un'inspiegabile
escalation di pura violenza»
Le minacce sono iniziate qualche
anno fa con raffiche di scritte sui
muri. Poi lo scorso maggio l'ex vice
sindaco di Sestu, Sergio Cardia,
era stato aggredito a Cagliari da un
ragazzo incappucciato e armato di
un tirapugni che l'aveva fatto
finire in ospedale. Nelle scorse
settimane, invece, era stata
incendiata a Villasimius l'auto della
compagna, Maria Fedela Meloni (anche
lei ex assessore a Sestu) e ora
un ordigno, riempito di bulloni, ha
provocato gravi danni al B&B “Is
Axrollixeddas”, sempre di proprietà
della compagna del presidente
regionale dell'Agci, l'Associazione
generale delle cooperative
italiane. Stagione finita per
l'affittacamere e tanta paura perché la
bomba avrebbe potuto uccidere.
Potrebbero presto convergere su
Sestu le indagini sull'attentato della
notte scorsa a Villasimius. Da anni,
infatti, l'ex amministratore
sestese Cardia (e ora anche la
compagna Fedela Meloni) è vittima di
una terrificante escalation di
intimidazioni, sfociate l'11 maggio
scorso in un vero e proprio
pestaggio in viale Monastir a Cagliari,
davanti alla sede dell'Associazione
che tutela e rappresenta le
cooperative isolane.
Sergio Cardia era stato picchiato a
sangue con un
tirapugni da un giovane che poi era
scappato, lasciandolo a terra
sanguinante. Sulla vicenda la Digos
della Questura ha aperto
un'inchiesta, ancora coperta dal
massimo riserbo. «Qui non stiamo più
parlando di un pestaggio o minacce
nei miei confronti», taglia corto
Cardia, «qui poteva morire qualcuno.
Sono veramente molto spaventato
perché queste azioni sono sempre più
gravi e pesanti».
Francesco Pinna
Temperature
record fino a venerdì, poi un brusco calo
Previsto
l'arrivo di aria fresca dal Mare del Nord, probabili anche
rovesci e
temporali
La settima ondata di caldo di questa
anomala stagione estiva, la più
calda in assoluto dal 1800 dopo
quella del 2003, ci terrà compagnia
almeno sino a venerdì. La colonnina
di mercurio, dopo aver di nuovo
superato la soglia dei 41°C nella
piana di Ottana e dei 40°C nel Medio
Campidano e in Barbagia, stazionerà
ancora per 48 ore su valori
decisamente superiori alle medie del
periodo, con picchi fino a
38-39°C lungo le vallate e pianure
interne della Sardegna
centrosettentrionale. Sulle coste
meridionali e orientali, complice il
rinforzo della ventilazione da
scirocco, la calura sarà meno
accentuata.
Quest'ultimo colpo di coda caldo
umido subtropicale annuncerà
paradossalmente l'imminente cambio
di circolazione. I principali
modelli di previsione sono infatti concordi
nel vedere la discesa di
un nocciolo di aria fresca dal Mare
del Nord verso il cuore del
Mediterraneo proprio in
corrispondenza del prossimo weekend. Masse
d'aria fresca e secca che, aggirando
la catena alpina dalla Valle del
Rodano, andranno a scavare
un'insidiosa area di bassa pressione sul
nord Italia che determinerà il primo
vero break all'estate.
I contrasti di temperatura e umidità
tra le due distinte masse d'aria
saranno molto accesi, soprattutto se
si considerano le altissime
temperature che si registrano su
tutti i bacini meridionali del Mare
Nostrum dove da settimane si oscilla
tra 29°C e 30°C.
Sulla nostra Isola, dopo le
avvisaglie temporalesche di venerdì e
sabato scorso che in modo
estremamente circoscritto hanno interessato
i versanti più alti del Gennargentu
e l'area di Bultei, gli effetti
della perturbazione si preannunciano
al momento non estremi quanto nel
nord Italia, almeno per quanto
riguarda le precipitazioni. Rovesci e
temporali sparsi inizieranno a
transitare dal pomeriggio di venerdì a
iniziare dai settori
centrosettentrionali per poi spingersi verso sud
tra sabato e domenica. Da segnalare
il corposo calo delle temperature,
stimato tra gli 8 e i 10°C.
Domenica le temperature massime
potrebbero
oscillare tra i 22°C del Sassarese
ed i 26°C del Cagliaritano, 17-18°C
nei centri più alti della Barbagia.
La ferita che si aprirà sul
Mediterraneo sarà difficile da
rimarginare. La circolazione
depressionaria potrebbe condizionare
il meteo di buona parte della
prossima settimana con ulteriori
occasioni per rovesci e temporali con
temperature finalmente all'interno
delle medie stagionali.
Matteo Tidili
------------
La
Nuova
Urbanistica
- Legge sulle manutenzioni impugnata dal governo
di Luca Rojch
CAGLIARI
Seduti sul vulcano. Il Consiglio dei
ministri impugna la legge sulle
manutenzioni della Regione e subito
si scatena la battaglia
sull'urbanistica. La legge cancella
molti cavilli burocratici per
piccoli interventi: recinzioni, barbecue,
arredi esterni. Ma anche
semplificazione per piccoli lavori
interni di risanamento. Cancella un
po' di timbri, file e complicazioni.
Ma c'è un aspetto che riguarda
gli usi civici che viene cassato dal
governo.
Secondo il Consiglio dei
ministri si è violata la norma
generale che prevede la
coopianificazione tra Stato e
Regione per quello che riguarda la
modifica degli usi civici. La legge
dava la possibilità di
sdemanializzare alcune aree che
prima erano destinate a usi civici, ma
nello stesso tempo obbligava a
imporre gli usi civici su un'altra
parte del territorio di identico
valore e estensione. Una norma
studiata dalla giunta anche in
accordo con il Gruppo di intervento
giuridico, che aveva contestato una
prima versione del testo. Lo Stato
ha deciso di impugnare questa norma
che nulla ha a che vedere con la
legge urbanistica, che non ha
iniziato neanche il suo percorso in
Consiglio. Ma per le strane alchimie
della politica in molti sono
passati a un pessimismo cosmico e
hanno demolito anche la legge
urbanistica. Picconate.
Puntuale è arrivata la picconata
quotidiana
del coordinatore di Forza Italia Ugo
Cappellacci, che fa finta di
fraintendere. «Anche il Governo si
butta nella zuffa del Pd sul tema
dell'urbanistica e dell'edilizia -
dice - Non bastavano scene da
osteria tra le diverse anime del Pd,
le reciproche accuse tra presunti
talebani e presunti cementificatori,
le macroscopiche contraddizioni
come quella tra il Soru politico e
padre del Ppr e il Soru
imprenditore che ha presentato un
ricorso per contestarlo per il
progetto di Funtanazza. Ora ci si
mettono anche Gentiloni e il suo
governo. Il Pd ha riesumato il Ppr
di Soru, cancellato il Piano casa,
approvato una ridicola leggina
anti-edilizia e ora si trova con
un'altra legge di manutenzione
sottoposta al vaglio dei giudici
costituzionali».Ma le badilate alla
giunta arrivano anche da chi non
ci si aspetta.
Il senatore Luciano Uras, Campo
progressista, sostiene
che «esiste una diretta connessione
tra la qualità della legislazione
in materia di gestione,
manutenzione, tutela e valorizzazione del
territorio e una vera
"rinascita economica e sociale" dell'isola. La
piena attuazione delle normative
paesaggistiche e urbanistiche è
bloccata. Va completata la
pianificazione paesaggistica con quella del
territorio interno. Serve
soprattutto uscire dallo scontro
politico-ideologico e degli
interessi particolari. Difficile, però,
che tutto questo possa realizzarsi
nella cultura della divisione che,
chi ha la responsabilità della
coalizione di governo alla Regione ha
sistematicamente voluto e praticato
fino a oggi, rompendo gli
equilibri politici e i patti
programmatici di inizio legislatura».
Oltre la polemica.
Il consigliere regionale del Pd
Franco Sabatini
prende slancio dalla bocciatura del
governo alla legge sulle
manutenzioni e chiede di accelerare
con l'approvazione di quella
urbanistica. «La nuova legge
urbanistica è la risposta concreta alle
richieste del territorio di modifica
del Piano paesaggistico, anche al
fine di una spinta più marcata verso
il turismo e lo sviluppo
economico». Sabatini risponde anche
alle critiche mosse da Maria
Antonietta Mongiu, sul ricorso al
cemento quale «soluzione salvifica»
e una certa sudditanza agli investitori
stranieri, chiaro il
riferimento al Qatar.
«Sarebbe un errore - spiega Sabatini
-
interrompere l'iter legislativo, il
consiglio regionale deve andare
avanti rivedendo il ddl in modo da
accogliere tutte le obiezioni per
migliorare il testo, anche in
considerazione di una maggiore
salvaguardia del nostro patrimonio.
Anche il fatto che il governo
abbia impugnato la legge su una
norma che riguarda gli usi civici, non
intervenendo su altri punti,
rafforza la strada intrapresa. L'intento
dell'assessore Erriu, che ha tutto
il mio personale sostegno, è di
altra natura».
Salvi i
13 ospiti. Il compagno della titolare era stato aggredito a maggio
Esplosione
devasta b&b legami con un pestaggio
di Gian Carlo Bulla
VILLASIMIUS
Un ordigno ad alto potenziale del
tipo "pipe bomb", confezionato con
un tubo metallico riempito di
esplosivo da cava, bulloni e frammenti
metallici. Poteva uccidere, hanno
detto gli artificieri intervenuti
nel b&b "Is
Axrollixeddas" in via Ariosto a Villasimius: la bomba è
esplosa nelle veranda della
struttura ricettiva provocando danni
enormi all'interno e svegliando di
soprassalto i 9 ospiti, due
famiglie con bambini, oltre a
gestori e titolari. Per fortuna a
quell'ora della notte - circa le 2 -
tutti dormivano: sono stati fatti
allontanare e accompagnati in un
residence.
Il b&b è gestito dai
fratelli Silvia e Andrea Spano,
mentre la titolare è Maria Fedela
Meloni. Tragedia sfiorata. Solo il
caso ha voluto che nessuno degli
ospiti, magari sceso in cucina per
bere un po' d'acqua, come spesso
accade nel cuore della notte, sia
rimasto coinvolto nell'esplosione -
sottolinea il capitano dei
carabinieri Stefano Colantonio, comandante
della compagnia di San Vito, che
coordina le indagini. In quel caso
sarebbe potuto rimanere ferito o
addirittura ucciso. Sul posto sono
intervenuti gli artificieri del
comando provinciale di Cagliari, i
vigili del fuoco del distaccamento
di San Vito e i volontari di una
associazione convenzionata col
118.
Le indagini. Sull'episodio indagano
a tutto campo i carabinieri della
stazione Villasimius e del nucleo
operativo della compagnia di San
Vito. I militari mantengono il più
stretto riserbo. Non escludono che
l'attentato dinamitardo che ha
provocato danni ingenti non ancora
quantificati sia collegato ad altri
episodi criminosi avvenuti nei mesi
scorsi nell'hinterland
cagliaritano. Maria Fedela Meloni di
recente aveva subito un atto
intimidatorio. Ignoti avevano dato
fuoco alla sua auto che era
parcheggiata all'esterno della
struttura turistica. «La nostra è una
piccola struttura a conduzione
familiare - dice la titolare - non ho
problemi con nessuno, nessun
attrito, nulla».
Ma ci potrebbe essere un
collegamento anche con un altro
episodio avvenuto a Cagliari l'11
maggio scorso. Sergio Cardia, ex
vicesindaco di Sestu e presidente
dell'Agci (associazione cooperative
italiane) era stato aggredito nel
capoluogo sardo, tra viale Monastir
e via Piero della Francesca. Un
giovane lo aveva fatto scendere con
una scusa dall'auto e poi lo aveva
colpito al volto con un tirapugni,
provocandogli la frattura del setto
nasale. La titolare della struttura
turistica, Maria Fedela Meloni, è
la compagna di Cardia e all'epoca
dell'aggrssione era assessora alle
attività produttive nello stesso
comune. «Non so se ci sia un
collegamento tra questi episodi -
dice la donna - l'aggressione è
avvenuta a maggio a Cagliari.
Di sicuro siamo preoccupati. Non
possiamo riaprire l'attività, è
venuta una ditta a prelevare tutto il
materiale danneggiato dalla bomba.
La stagione è finita ma poteva
finire molto peggio».Il sindaco.
«Condanno l'atto che nuoce gravemente
alla immagine del nostro paese,
conosciuto ed apprezzato per la sua
ospitalità - dice il sindaco di
Villasimius Gianluca Dessì - Mi auguro
che gli inquirenti riescano ad
identificare gli esecutori e gli
eventuali mandanti dell'attentato.
Per scoraggiare il ripetersi di
queste deprecabili azioni abbiamo
deciso di investire congrue risorse
per installare nei punti più
sensibili e a rischio impianti di
videosorveglianza».
Pd-sindaco:
tregua in vista delle elezioni
di Gian
Mario Sias
ALGHERO
Nessuna alleanza. Chiedere a Mimmo
Pirisi e, soprattutto, a Enrico
Daga, di trasferirsi tra le
ridottissime schiere della maggioranza -
se così si può dire - è troppo.
Neanche i più ottimisti supporter del
sindaco Mario Bruno immaginano un
accordo del genere. Del resto,
l'anima del Pd algherese, dal
segretario Mario Salis al "veterano"
Cicci Peis, non brinda all'idea di
riabbracciare l'attuale sindaco. Lo
strappo del 2014 e la bocciatura del
lavoro fatto in questi tre anni
pesano sulla determinazione dei
democratici di via Mazzini a tenere le
distanze da Bruno e i suoi.
Tuttavia, piaccia o meno a Daga, a
Salis,
a Peis, a Pirisi e agli altri, gli
elementi per un patto di non
belligeranza ci sono tutti e fanno
dormire sonni tranquilli al primo
cittadino, che non sembra affatto
preoccupato dall'avvicinarsi dell'11
settembre, quando il consiglio si
riunirà per approvare il conto
consuntivo del 2016: un'eventuale
bocciatura segnerebbe la fine
dell'era Bruno a Porta Terra e
imporrebbe l'arrivo del commissario
regionale. La serenità che il
sindaco ostenta dai social, ma anche in
giro per la città e negli incontri
pubblici cui ha preso parte dopo la
breve pausa ferragostana, lasciano
dedurre che l'accordo è prossimo.
In autunno, il Pd celebrerà il
congresso cittadino e quello
provinciale. Poi inizieranno le
grandi manovre in vista della
composizione delle liste per le
elezioni politiche, che si
celebreranno in primavera.
Nel Pd è chiaro a tutti che arrivare
a tali
appuntamenti in questa situazione in
una delle piazze isolane più
importanti non giova a nessuno. I
detrattori di Mario Bruno, dentro il
Pd, non sono pochi. E neanche quelli
che non lo vorrebbero tra i piedi
mentre si decide chi candidare per
Roma. Anche questo è un argomento
forte a favore del sostegno
democratico alla prosecuzione del mandato
amministrativo: se continuerà a fare
il sindaco, Bruno non sarà
candidato di sicuro. Altrimenti, è
tutto da dimostrare quanto valga
ancora l'espulsione dal partito,
disposta tre anni fa dai vertici
cittadini del Pd. Si delinea dunque
la possibilità di un accordo
sottotraccia. Se non sarà
determinante per il numero legale, è
probabile che il Pd sia meno
tranciante nei confronti del consuntivo
2016. Determinante sarà, alla fine,
quel che deciderà di fare
Alessandro Nasone.
Posto che Linda Oggiano sembra
orientata a restare
con la maggioranza e votare a favore
del documento contabile, anche
Nasone - che era presente in aula
anche lo scorso 25 agosto con tutta
la coalizione di Bruno, mentre
l'opposizione era assente, e sono stati
approvati altri provvedimenti in
scadenza - l'ex Upc sembra sempre più
vicino al Pd. Il suo ingresso e una
sua eventuale ricandidatura
dipenderanno anche dal ruolo di
"pontiere" che eserciterà l'11
settembre. Data che ad Alghero non
fa paura.
-----------------
Federico
Marini
skype:
federico1970ca
Nessun commento:
Posta un commento