martedì 3 luglio 2018

Una speranza mal riposta. Di Giovannimaria – Mimmia Fresu



Boeri è un coglione; perchè non lo cacciano; è un provocatore. Erano i commenti sulla pagina di un mio contatto alle parole del presidente dell'Inps che metteva in guardia dal fatto che, senza i contributi previdenziali degli immigrati e il continuo calo demografico, il sistema previdenziale è a rischio non tra vent'anni, ma nell'immediato. Ho provato con parole semplici e l'inconfutabilità dei numeri a spiegare il significato delle parole di Boeri.

Ho fatto notare che 2 milioni e 400mila lavoratori dipendenti immigrati e oltre 600mila aziende con titolare straniero, nel 2016, hanno prodotto 123 miliardi di ricchezza, l’8,8% del PIL nazionale, e hanno versato 6,8 miliardi di Irpef e oltre 10 miliardi di contributi Inps. In Sardegna, ad esempio, nello stesso anno, l’Inps, per pagare tutte le pensioni ha erogato 4 miliardi e 223 milioni, ma dai contributi ha incassato solo 1 miliardo e 818 milioni, di cui 110 milioni versati dai circa 24mila contribuenti immigrati.

Sì, manca la copertura contributiva perchè molti imprenditori sardi ricorrono al lavoro nero e contratti irregolari; questi bravi cittadini evadono ed eludono la contribuzione e con essa tagliano anche le retribuzioni dei loro dipendenti. Ciò evidenzia che oltre la metà (2,5 miliardi di €) del fabbisogno pensionistico dei sardi è pagato da trasferimenti statali, e cioè, compensati dai contributi che nazionalmente sono versati dai cittadini immigrati.

il silenzio registrato mi aveva indotto a pensare che forse avevo fornito elementi mancanti per un ragionamento maturo e per una meglio attrezzata valutazione dell'argomento; forse ho suscitato anche un po' di imbarazzo in quella povertà di pensiero, avevo pensato.

Poi, qualche ora dopo, mi è apparsa quella stessa pagina di donna, con una foto truccata di uno dei tre bambini periti in mare, ma sostituito con la testa di un "Ciccio bello", il cui intento era quello di evidenziarne l'impostura; come quando si negava l'esistenza dei lager nazisti. Ho preso atto della mia sconfitta davanti all'abisso dell'ignoranza e la perfidia, persino esibite con fierezza, accompagnato dal disagio fisico della nausea, neppure attenuata dalla repentina cancellazione del contatto.

Di Giovannimaria – Mimmia Fresu
Consulente politiche sociali ed immigrazione).

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