La riabilitazione di
Craxi, quasi la celebrazione, da speranza ad ogni corrotto, ogni erogatore e
raccoglitore di tangenti, ogni destinatario di voti di scambio e, per
estensione, a tutti quelli che usano la politica per curarsi, anzitutto, il
proprio interesse personale, sia esso un interesse economico, sia esso un
interesse di conservazione della propria posizione di potere. Così è!
Il coro di celebratori craxiani da, ai corrotti che infestano
l’Italia conferendole il primato europeo, in compagnia della sola Romania, un
senso di assoluzione generale, morale e culturale. Rende chiara la dimensione dell’indulgenza
compiacente che accompagna il maneggio permanente delle piccole e grandi
combriccole. Si lavora a radicare, più di quanto non sia già radicata, l’idea
che "si fa così", che in fondo "è normale" e che, chi si
dissocia è uno stupido ingenuo che non ha ancora capito come gira il mondo.
Ho il più grande disprezzo per tutti coloro che utilizzano a fini
personali i loro ruoli politici e istituzionali, tutti quelli che, anche non
veleggiando tra le altezze dei miliardi craxiani, praticano voto di scambio, si appropriano indebitamente di
personali vantaggi economici, fanno i boss della politica protetti dal consenso
di una rete di clientele costruite in anni di assunzioni interinali, piccoli
favorini, piccole precedenze, a volte solo generiche promesse che servono a
tenere con il cappio al collo disperati il cui diritto viene appositamente
trasformato in favore. Gente che, anche vicino a te, rende l’aria pesante e a
volte irrespirabile.
Lucia Chessa
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