Servitù
militari, Solinas dal ministro: «Attuare le intese»
Almeno
sui tempi la Difesa è stata di parola, aveva promesso un incontro con la
Regione ai primi di gennaio per parlare di servitù militari e così è stato. Poi
si vedrà, non basta un appuntamento romano per risolvere tutto. Però almeno non
si gioca a perdere tempo. L'incontro è stato ieri: il governatore Christian
Solinas, il ministro Lorenzo Guerini e il sottosegretario Giulio Calvisi, vertice ristrettissimo
per discutere di come attuare le intese tra la Sardegna e lo Stato sulle aree dell'Isola gravate
dalla presenza dei militari.
I tavoli
tecnici
Confronto
non risolutivo, si diceva, ma abbastanza operativo: utile a definire un
percorso che - almeno nei propositi - non sarà lunghissimo. E comunque
all'insegna della collaborazione. I
documenti che
aspettano completa attuazione sono due, entrambi firmati dal precedente governatore, Francesco Pigliaru: l'intesa con la ministra Roberta Pinotti nel 2017 e un primo protocollo
attuativo definito l'anno scorso con Elisabetta Trenta.
Nel
vertice a tre negli uffici del ministero di via XX Settembre, e in una
successiva riunione con i tecnici della Difesa, si è deciso di istituire entro
fine mese la cabina di regia e i cinque tavoli tecnici previsti dal Protocollo
2019. Ciascuno dei mini organismi sarà composto da sei persone, tre di nomina
ministeriale e tre indicate dalla presidenza della Regione: quindi - al netto
di eventuali nomine doppie - si costituirà un plotoncino di 36 esperti chiamati
a vagliare ogni aspetto della questione servitù.
I
tavoli tecnici, in particolare, «si occuperanno - come spiegano i comunicati
diffusi ieri dai rispettivi uffici stampa - degli aspetti demaniali e
ambientali, di natura operativa, delle attività di ricerca, sviluppo e
innovazione dual-use, nonché di programmi di sviluppo industriale da
localizzare nell'Isola». E anche dei «criteri per la definizione dei programmi di
indennizzo e contributi» destinati al territorio come compensazione delle limitazioni dovute alla presenza militare.
Il
colloquio
Sono
stati ripresi tutti i punti dell'accordo Stato-Regione, a partire dalle
dismissioni: la cessione delle spiagge di Porto Tramatzu nel poligono di Capo
Teulada e di S'Enna 'e S'Arca a Capo Frasca, la concessione per l'uso nei
periodi di sospensione delle attività a fuoco delle aree “Spiagge Bianche”
(Teulada) e “Spiaggia di Murtas” (Capo San Lorenzo). Solinas ha anche chiesto
la piena operatività della caserma di Pratosardo e, a Capo Frasca, l'accesso da
terra, per i pescatori locali, al porto interno nella zona est, e un'area di rispetto
per le zone archeologiche nel poligono.
C'è
l'intento comune di rilanciare la Scuola di formazione per allievi sottufficiali
della Marina militare alla Maddalena, e
poi bisogna completare
il passaggio alla Regione dei beni che la Difesa non usa più. Sono circa 190 immobili e aree che
il ministero non sfrutta più, ma che restano ancora al Demanio.
I
commenti
«È
necessario gestire la complessa questione delle attività militari nell'Isola
con un dialogo costruttivo con la Difesa che preveda collaborazione e sinergia
d'intenti», commenta Solinas, «e
favorisca lo
sviluppo industriale, scientifico e tecnologico del territorio. La condivisione degli obiettivi è
fondamentale per attuare un piano d'intervento adeguato alle necessità della Sardegna, con particolare riguardo alla salvaguardia dell'ambiente
e della salute dei cittadini».
Anche
Calvisi evidenza che l'incontro si è svolto in un «clima di collaborazione e
condivisione degli obiettivi comuni, volti ad assicurare il pieno rispetto
degli accordi sottoscritti». Il sottosegretario inoltre sottolinea, tra
le questioni centrali di cui si è discusso, «le bonifiche ambientali» e appunto la dismissione delle aree demaniali ex Difesa, ma anche
«il riavvio di processi di dismissione di altre aree e altri beni non più utili ai fini istituzionali della Difesa». Un altro
aspetto della collaborazione, conclude Calvisi, riguarderà «gli investimenti industriali e in ricerca scientifica e tecnologica e le
loro ricadute in termini di occupazione e di sviluppo per tutta la Regione». (g. m.)
Articolo tratto da L'Unione Sarda del 10.01.2020
-----------------
Federico
Marini
skype:
federico1970ca
Nessun commento:
Posta un commento