La
nuova Sardegna.
Accordo
in maggioranza salvi i piccoli ospedali
Senza più la preoccupazione di
approvare la rete ospedaliera entro Ferragosto, il centrosinistra sembra aver
ritrovato un po' di tranquillità. Alla fine la scelta della direzione regionale
del Pd di rinviare la partita a settembre è passata anche fra gli alleati. C'è chi
l'ha accettata come una liberazione, pochi, mentre altri hanno puntato i piedi
anche se poi hanno condiviso questa considerazione. «Prendiamoci più tempo per
evitare altri strappi con i territori». La nuova data di scadenza sarà il 5
settembre: entro quel giorno la bozza presentata dalla giunta, riveduta e
corretta in queste settimane, dovrà essere approvata dalla commissione sanità,
per poi passare subito dopo all'esame del Consiglio. Il calendario è stato
condiviso, con una condizione posta però un po' da tutti e soprattutto dal Partito
dei sardi. È questa: i direttori generali dell'Azienda unica, del Brotzu e delle universitarie di
Cagliari e Sassari potranno presentare nel frattempo - comunque entro il 16
agosto - i loro atti aziendali (sono i piani di risparmio e riorganizzazione
interna) ma gli stessi atti resteranno congelati fino a quando dal Consiglio
non arriverà il via libera alla rete ospedaliera.
Se poi nel caso ci fossero
«diversità o divergenze fra il testo che sarà licenziato dal Consiglio e gli
atti aziendali» saranno i quattro manager a doversi adeguare fino a correggere
le loro carte. Piccoli ospedali salvi. Il primo vertice di maggioranza senza
più l'assillo di Ferragosto è andato meglio del previsto. Anche se alcuni hanno
fatto solo buon viso all'imposizione del rinvio, compreso il presidente
Francesco Pigliaru che aveva preso l'impegno pubblico della «riforma licenziata
non oltre metà agosto», il centrosinistra ha cominciato finalmente a setacciare
gli oltre 150 emendamenti sui 600 totali presentati proprio dai consiglieri di
maggioranza. Con questo risultato, quelli destinati a salvare i reparti di
chirurgia negli ospedali di Isili, Bosa, Sorgono, La Maddalena e Muraveva -
proposti soprattutto da Augusto Cherchi del Pds, da Lorenzo Cozzolino del Pd e
Pierfranco Zanchetta dell'Upc - d'ora in poi saranno condivisi da tutta la
coalizione.
In altre parole, a settembre,
verranno presentati in aula dal presidente della commissione Raimondo Perra del
Psi, per essere approvati - è questo l'ultimo giuramento - «da una maggioranza
compatta», come confermato da Pietro Cocco, capogruppo del Pd. La soluzione. È
difficile da spiegare dal punto di vista tecnico, ma a grandi linee la sostanza
è questa. Nei cinque ospedali di zona
disagiata, in cui ci sarà comunque il pronto soccorso 24 ore su 24, i 20 posti
letto assegnati al reparto di medicina generale potranno essere utilizzati a
seconda delle urgenze anche dai chirurghi. Il che vuol dire: a Isili, Bosa, Muravera,
La Maddalena e Sorgono continueranno a essere eseguite alcune operazioni
semplici come l'asportazione dell'appendicite, delle tonsille o interventi di
routine per delle ernie. Perché, oltre ad avere sempre a disposizione
l'anestesista, i chirurghi saranno affiancati dal personale infermieristico ora
in carico al reparto di medicina generale.
L'opposizione. Sul rinvio a
settembre il centrodestra ha annunciato che oggi darà battaglia in commissione sanità.
Edoardo Tocco di Forza Italia è stato perentorio: «Siamo di fronte a un abuso
senza precedenti». Per Michele Cossa e Attilio Dedoni dei Riformatori:
«Nascosti in malomodo i problemi al suo interno, il centrosinistra lascerà la
sanità nel caos per altri due mesi». (ua)
La
Nuova Sardegna
Sassari
- C'è solo il sindaco: la giunta è un fantasma
di
Luigi Soriga
SASSARI
La scena è surreale. Alle 17 il
sindaco entra in aula, è così solo che
si sentono i passi. Si accomoda in
mezzo a una desolazione di poltrone
vuote. La Giunta non è giunta. Non
c'è l'ombra di un assessore. Per un
attimo sembra un formidabile colpo
di teatro: come se da un momento
all'altro dovesse accendersi
l'occhio di bue e uno dopo l'altro
dovessero irrompere i magnifici
nove.Invece Nicola Sanna continua a
rimanere una monade solitaria.
Inforca gli occhiali e comincia un
monologo sugli obiettivi di fine
mandato, sul rilancio dell'attività
amministrativa, sulla condivisione e
sulla crisi superata. Un
capolavoro di decontestualizzazione,
dentro un mesto semicerchio di
poltrone sguarnite.
Crisi alle spalle, ma esecutivo
deserto davanti a
sè. Eppure ieri doveva essere il
gran giorno della giunta 2.0, o forse
meglio 1.0 o 0.5, visto che
l'upgrade non sarà così significativo. Gli
aggiornamenti rispetto a due mesi fa
saranno giusto tre, quindi 3
facce nuove su 9. Il sindaco di buon
mattino aveva annunciato il nuovo
corso in conferenza di capigruppo:
«In apertura di Consiglio
presenteremo l'esecutivo». Invece
eccolo qui, che legge le ultime
righe del documento programmatico
del Pd e conclude con queste parole:
«Per problemi di parità di genere la
presentazione della giunta è
rimandata alla prossima seduta».
Cosa è accaduto? Cosa è andato
storto?La metafora dell'uomo solo al
comando rende bene l'idea di ciò
che si sta consumando all'interno
del Pd. È l'ennesimo braccio di
ferro tra il sindaco e la
maggioranza del partito. Nicola Sanna sa
benissimo che il prezzo da pagare
per restare in sella è altissimo. Le
altre correnti del Pd, quelle di
Lai, Spissu, Ganau, e ora anche
Manca, lo stanno di fatto
commissariando.
Nel senso che per questo
ultimo frangente amministrativo gli
riducono al lumicino i margini
decisionali. Lo hanno fatto
predisponendo un documento programmatico
molto stringente, che contempla
diversi dietrofront su scelte
intraprese (vedi metropolitana,
campus universitario, cordoli delle
ciclabili ecc.). E l'accordo in
sostanza è questo: si va avanti solo
se ci si attiene a ciò che è scritto
e controfirmato dalla direzione
del partito. Quindi niente fughe in
avanti del sindaco come nel
passato. Le stesse che poi hanno
innescato problemi di tenuta nella
sua squadra, compresi gli alleati
della prima ora Carbini, Spanedda e
Marras. Quindi programma dritto come
un binario, e niente sterzate. Ma
Nicola Sanna evidentemente ha voluto
da subito provare a forzare la
mano. Il Pd tardava a fare i nomi
degli assessori mancanti, il governo
della città era fermo da due mesi, e
allora il sindaco ha voluto
premere sull'acceleratore. Al puzzle
dell'esecutivo mancavano tre
tessere: la prima è quella del
successore di Carbini. La corrente di
Gavino Manca il nome ce l'ha, ma
ancora non lo ha ufficializzato. Poi
ci sono i nodi più spinosi: la
sostituzione dell'ex assessora
Raffaella Sau.
Il gruppo di Silvio Lai ha la carta
pronta, ma il suo
uomo è appunto un uomo. Se poi si
aggiunge il fatto che anche Città
Futura non ha alcuna intenzione di
rientrare in giunta e non ci tiene
affatto a rimpiazzare Maria Vittoria
Casu con un proprio esponente,
ecco che si prefigura una giunta ben
poco rosa. Nicola Sanna conosceva
bene queste criticità irrisolte, e
ha voluto giocare di azzardo pur
non avendo le carte giuste in mano.
Il suo annuncio pubblico era il
tentativo di mettere con le spalle
al muro partito e alleati. Della
serie: abbiamo 12 ore per chiudere
il cerchio, ci abbiamo messo la
faccia. Il Pd gli ha dato picche:
poltrone tristemente vuote, un uomo
solo in aula, tutto rinviato alla
prossima seduta.
Unione Sarda
Trasporti,
Careddu nuovo assessore
Prima
riunione in Giunta per il sostituto di Massimo Deiana, dovrà
giurare
in Consiglio
Carlo Careddu è il nuovo assessore
regionale ai Trasporti che prende
il posto di Massimo Deiana. La
nomina è stata ufficializzata ieri con
la firma del decreto da parte del
presidente della Giunta Francesco
Pigliaru. Careddu, 41enne avvocato
gallurese, fa parte della corrente
Popolare-riformista del Partito
democratico e nella sua esperienza
politica è stato vice sindaco e
assessore all'Urbanistica del Comune
di Olbia. Ieri pomeriggio il neo
assessore ha partecipato alla prima
riunione di Giunta a Villa Devoto,
ma per entrare ufficialmente in
ruolo dovrà giurare davanti al
Consiglio regionale.
VARIAZIONE DI BILANCIO Ha un valore
di 22 milioni di euro la
variazione di bilancio approvata
dalla Giunta. Si tratta di una prima
variazione parziale alla quale «ne
seguiranno altre in base alle
disponibilità delle risorse che man
mano riusciremo ad avere», spiega
l'assessore Raffaele Paci. Per il
titolare del Bilancio, poi, «le
esigenze da soddisfare con questa
prima manutenzione legislativa sono
già molte. Siamo riusciti a
recuperare 22 milioni con un'intensa opera
di spending review».
I CONTENUTI Nella variazione sono
previsti alcuni provvedimenti
importanti: all'Enas andranno 10
milioni per il pagamento dei costi
energetici dei Consorzi di bonifica,
le Province beneficeranno di 4
milioni per «garantirne il
funzionamento messo in pericolo dai
continui e ingenti tagli dello
Stato». Un milione sarà disponibile per
gli eventi turistici, mentre 800mila
euro vanno alle società sportive
per svolgere i campionati nazionali,
170mila euro ai vigili del fuoco.
Per quanto riguarda le spese
obbligatorie, 3 milioni e 650mila euro
vanno al Fondo spese obbligatorie e
2 milioni e 300 al Fondo passività
potenziali. Il provvedimento dovrà
essere approvato dal Consiglio
regionale. (m. s.)
Ospedali,
tensione in maggioranza La riforma in Aula il 5 settembre
Congiu
(Partito dei sardi): «Non ci sono ferie che tengano, si lavori
a
oltranza»
La rete ospedaliera deve arrivare in
Consiglio regionale il 5
settembre: se rinvio deve essere che
sia con una nuova data fissata.
Questo è il primo paletto piantato
con fatica alla fine dell'incontro
di maggioranza, ieri mattina, con
l'assessore Luigi Arru e il
presidente Pigliaru. È stata una
riunione ad alta tensione, anche
perché non tutti hanno gradito la
decisione, maturata in casa Pd, di
prendere più tempo per discutere la
riforma della Giunta. Scelta che
non è piaciuta a Pigliaru che aveva
chiesto di accelerare i tempi e
mettere in cascina la nuova rete
ospedaliera prima della pausa estiva.
Intanto si apre uno spiraglio per
concedere agli ospedali di zona
disagiata la chirurgia per 24 ore.
NERVI TESI Sugli scudi anche il
Partito dei sardi, tanto che il
capogruppo Gianfranco Congiu, alla
fine del vertice sbotta: «Non ci
sono ferie che tengono. Lavoriamo
tutti i giorni e approviamo la
riforma». Insomma non può essere
solo un partito (sebbene quello più
grosso) a dettare i tempi della
riforma. Probabile sia stato lo stesso
pensiero di Pigliaru che alla fine
dell'incontro evita di rilasciare
dichiarazioni, sottolineando
soltanto che «stiamo lavorando molto».
I PARERI Ma non sono soltanto i dem
a pensare che il rinvio sia una
scelta giudiziosa. La consigliera
del Centro democratico, Anna Maria
Busia, dice: «Bene il rinvio. Non
possiamo non ascoltare chi chiede di
apportare modifiche: troppi
emendamenti presentati, troppe questioni
non risolte». Il capogruppo
dell'Upc, Pierfranco Zanchetta, è convinto
sia «l'occasione per ragionare
meglio e venire incontro alle richieste
dei territori», mentre Francesco
Agus (Campo progressista) dice: «È
positivo che la coalizione si sia
data tempi più lunghi. Ci sono sei o
sette nodi irrisolti su cui sono
evidenti le diverse sensibilità e in
maggioranza la sintesi non è ancora
matura».
TRATTATIVE Il rinvio ha un senso se
in aula la maggioranza arriva
blindata. Per questo nel pomeriggio
di ieri il lavoro si è concentrato
sull'analisi dei circa 150
emendamenti presentati dal centrosinistra.
L'obiettivo fissato è che quelli
accolti verranno firmati da tutti i
capigruppo della coalizione: una
sorta di impegno solenne che eviti
voti segreti e scivoloni. I nodi
sono quelli sui quali la maggioranza
si è già confrontata nei giorni
scorsi, ma resta da capire quanto
margine di trattativa ci possa
essere.
ZONA DISAGIATA La chirurgia nei
cinque ospedali di zona disagiata: è
stato questo uno dei temi principali
sui quali si è concentrata la
riunione di ieri pomeriggio.
Dovrebbero essere accolti gli emendamenti
che prevedono a Isili, Muravera,
Bosa, La Maddalena e Sorgono la
possibilità di avere dei posti letto
di chirurgia d'urgenza, ospitati
nei reparti di medicina generale.
MISSIONE A ORISTANO Missione
oristanese all'ospedale San Martino della
commissione di inchiesta sulla
sanità. A ricevere i commissari il
direttore dell'Assl di Oristano,
Mariano Meloni mentre per la Asl
unica c'era il direttore
amministrativo, Stefano Lorusso. E proprio
quest'ultimo, rispondendo alle
domande del presidente Attilio Dedoni,
ha spiegato che «l'azienda unica ha
iniziato a fare le gare
unificate». Per contenere la spesa,
«stiamo valutando anche iniziative
drastiche nei confronti dei 70
medici che ricorrono eccessivamente
alle prescrizioni mediche». Pietro
Pittalis (Fi) si è soffermato sul
fatto che in alcune Asl «si attinge
dalle graduatorie in modo
differente». Su questo aspetto il
direttore Meloni ha annunciato che
«a breve saranno assunte 78 persone
a tempo determinato».
AREUS Dopo le numerose
sollecitazioni potrebbe subire un'accelerata la
nomina del direttore generale
dell'Areus. Durante un pranzo veloce tra
Pigliaru, Arru e il presidente del
Consiglio, Gianfranco Ganau,
l'argomento è stato toccato. I nomi
sono quelli soliti di Piero Delogu
(dirigente del 118 di Sassari) e di
Giorgio Lenzotti che la Giunta
voleva alla guida del Brotzu.
Matteo Sau
SELARGIUS.
Le scelte del primo cittadino Gigi Concu: deve nominare
altri
tre assessori
Mameli
sarà la vicesindaca, Gessa e Perra promossi in Giunta
Due conferme e una new entry: la
Giunta selargina inizia a prender
forma. La poltrona da vicesindaco e
tre assessorati sono stati
assegnati, per gli altri tre vanno
avanti le trattative tra i partiti
della coalizione. Ancora senza
successo.
VICESINDACA Doppio incarico per
Gabriella Mameli, presidente del
Consiglio nella precedente
legislatura ed esponente dei Riformatori. È
la nuova vice sindaca e prende le
redini di uno degli assessorati più
importanti: i Lavori Pubblici.
Incarichi che le fanno perdere il suo
posto nel Consiglio della città
metropolitana per incompatibilità:
così lascia libero spazio ad
Antonello Cabras, Fratelli d'Italia,
pronto a sostituirla nella squadra
guidata da Massimo Zedda.
SERVIZI SOCIALI Le indiscrezioni che
vedevano la riconferma di Fulvia
Perra si sono avverate. Sarà la
rappresentate di Forza Italia e
guidare i Servizi sociali. Scelta di
continuità e conferma di fiducia:
proseguirà con la stessa delega con
cui ha chiuso il mandato dell'ex
sindaco Gian Franco Cappai.
VIABILITÀ Forza Italia porta a casa
anche un altro assessorato:
Servizi tecnologici, Manutenzione
strade, Viabilità , Arredo urbano e
Parchi. Tutto in mano a Gigi Gessa,
che dopo aver ottenuto il record
assoluto di preferenze alle urne,
passa dal Consiglio all'Esecutivo.
NUOVI CONSIGLIERI Tre nomine che
cambiano volto al Consiglio. Ma i
rimpiazzi sono già pronti: Andrea
Columbu, primo dei non eletti tra i
Riformatori, prende il posto della
Mameli. Passando agli azzurri: Rita
Ragatzu sostituirà la Perra, e Marco
Lai occuperà il posto liberato da
Gessa.
TRATTATIVE Restano ancora da
assegnare tre assessorati e da decidere
chi sarà il Presidente del
Consiglio. Di ufficiale non c'è ancora
nulla, ma voci di corridoio
ipotizzano una riconferma di Sandro
Porqueddu all'assessorato al
Bilancio. Intanto si prospetta una sfida
a due in casa Sardegna 20Venti tra
Pierpaolo Ambu e Giuliano Palmieri,
entrambi intenzionati a ottenere una
poltrona. E poi ci sarebbe un
secondo assessorato che potrebbe
andare ai Riformatori, con un
ipotetico faccia a faccia tra
Alessandro Aghedu e Riccardo Ciono. Per
la presidenza del Consiglio il
prescelto potrebbe essere Riccardo
Paschina, che nella precedente
legislatura pagò pegno per il mancato
rispetto delle quote rosa. Fu
costretto a lasciare il posto in Giunta
dopo la sentenza del Tar, ma tornò
in Municipio con un incarico da
consulente nello staff del sindaco
Cappai.
Sara Marci
SASSARI.
Nessuna nomina
Fumata
nera per la Giunta: nuovo rinvio
La nave istituzionale sta
affondando, ma il sindaco solitario decide
di rimanere a bordo.
Niente dimissioni e niente Giunta. È
stato questo il risultato della
seduta consiliare convocata per ieri
pomeriggio, saltata per la
situazione anomala che ha scatenato
il caos in aula. Il sindaco Nicola
Sanna, infatti, dopo aver ribadito
le linee programmatiche ha
rinviato, ancora una volta, la
nomina degli assessori alla prossima
seduta, nonostante qualche giorno fa
avesse annunciato la piena
attività della nuova Giunta. Intanto
lo stallo ha aumentato la
tensione tanto da scatenare la
protesta dell'opposizione e chiederne
la sospensiva. «Ha toccato il fondo
- dice il consigliere Giancarlo
Carta (Fratelli d'Italia)-
Sono sempre stato contrario al
commissariamento ma questa è la
certificazione di un fallimento». Tre
consiglieri di Città futura hanno
invece abbandonato l'aula: «Noi
siamo aperti al dialogo e non
avremmo mai potuto avallare il bavaglio
che il Pd ha messo al dibattito di
un consiglio che il sindaco ha
voluto e convocato». Insomma, una
crisi istituzionale che non trova
soluzione nemmeno all'interno dello
stesso Pd troppo silenzioso. Nel
frattempo la macchina
amministrativa, seppur arrancando, continua a
funzionare ma rimangono tanti i
punti interrogativi soprattutto in
previsione dell'importante evento
dei Candelieri. «La città ha bisogno
di essere governata. Presentandosi
senza l'organo di governo ha
umiliato tutta la cittadinanza e
tutto questo è vergognoso», conclude
il consigliere Mauriello, 5 Stelle.
Ilaria Tucconi
La Nuova Sardegna
Arriva la nomina: Careddu ai
Trasporti
L'avvocato ed ex vicesindaco di
Olbia al posto di Deiana: il primo
scoglio il bando per la Ct1 di
Cagliari
CAGLIARIIl decreto di nomina è stato
firmato dal presidente Francesco
Pigliaru, ma fino a quando non
giurerà in Consiglio, dovrebbe essere
fra sei giorni, il neo assessore ai
trasporti Carlo Careddu sarà di
fatto in una sorta di limbo. In
altre parole: non potrà presentare
delibere fino a martedì prossimo
visto che sarà quello il primo giorno
utile per la ratifica in aula della
designazione. L'avvocato di Olbia
ha partecipato comunque alla
consueta giunta d'inizio settimana ed è
stato presentato dal governatore
agli altri undici colleghi. Careddu,
si sa, ha preso il posto di Massimo
Deiana, che da lunedì è
ufficialmente il primo presidente
dell'Autorità portuale regionale e
infatti ventiquatr'ore fa ha avuto
il primo incontro-vertice, a Roma,
col ministro alle infrastrutture
Graziano Delrio.Curriculum vitae.
Avvocato, nato a Ozieri 41 anni fa e
olbiese a tutti gli effetti,
Careddu è stato vicesindaco e
assessore all'urbanistica nella giunta
comunale guidata da Gianni
Giovannelli. Iscritto al Pd, fa parte della
corrente dei popolari-riformisti
fondata da Antonello Cabras e Paolo
Fadda, la stessa dell'ex assessore
Deiana, nel 2016 è stato sconfitto
per una manciata di voti da Settimo
Nizzi di Forza Italia alle
comunali di Olbia.Nuovo cambio.
Dalla nomina nel 2014, Pigliaru, con
l'arrivo di Careddu, ha cambiato metà
della giunta in tre anni e poco
più. I primi a dimettersi, dopo il
referendum costituzionale di
dicembre, sono stati Elisabetta
Falchi ma più che altro per l'uscita
dei Rossomori dalla maggioranza e il
tecnico del Pd Gianmario Demuro,
riforme e personale. Sostituiti, in
primavera dal gallurese renziano
Pier Luigi Caria, all'agricoltura e
dall'ex capo di gabinetto della
presidenza Filippo Spanu alle
riforme. Subito dopo è stata la volta
dell'avvicendamento alla cultura fra
Claudia Firino, era stata
designata da Sel quando esisteva
ancora, e Giuseppe Dessena, scelto
dagli ex Sel passati al movimento
Articolo 1-Mdp, fondato dai
fuoriusciti del Pd. Il quarto
avvicendamento è stato al turismo fra
Francesco Morandi del Centro
democratico e la soriana Barbara Argiolas
del Pd. L'ultimo è stato forse
quello più clamoroso con le dimissioni,
a fine maggio, di Paolo Maninchedda
dai lavori pubblici e lo strappo
poi rientrato con il Partito dei
sardi.
La crisi s'è chiusa con la
delega assegnata a Edoardo
Balzaretti, direttore generale
dell'assessorato. Infine, il
recentissimo cambio della guardia fra
Deiana e Careddu.La prima missione.
Sul tavolo il neo assessore ai
trasporti troverà subito un problema
non da poco: riscrivere il bando
per la continuità territoriale aerea
da Cagliari verso Roma e Milano.
Bando che, poche settimane fa, è
andato deserto, mentre quelli di
Olbia e Alghero le offerte sono
state presentate da Meridiana e dalla
Blue Air. Entro settembre dovrà
essere pubblica la nuova gara da e per
Cagliari e bisognerà vedere se le
condizioni del contratto - definite
troppo onerose da parte delle
compagnie aeree con Alitalia in testa -
saranno o meno modificate
dall'assessore Careddu.
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Federico Marini
skype: federico1970ca
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