Unione
Sarda
LA
SCISSIONE. I dirigenti isolani minimizzano gli effetti dello strappo renziano. «Pd
sardo bistrattato? Non è vero». Dopo l'addio di Cucca il partito nega attriti
coi vertici romani
Ci
vuole tempo per digerire una scissione e infatti i dem sardi ci stanno ancora
ragionando. Pochi giudizi netti anche dopo le parole di Giuseppe Luigi Cucca, l'unico parlamentare che ha deciso di seguire Matteo Renzi nel nuovo partito Italia Viva. Il senatore ha raccontato di un Pd nazionale incartato su se stesso e
distratto rispetto a importanti questioni locali del partito, sarde e nuoresi
in particolare, anche in occasione delle Europee.
«Pd
distratto? Non è così» «Il Pd ha una sua struttura che prevede l'autonomia
dei livelli territoriali»,
spiega il consigliere regionale Roberto Deriu, «quando ci sono state le elezioni europee il
partito di Nuoro ha espresso l'unica candidatura sarda». Cioè, «la direzione nazionale ha voluto riservare l'unico posto disponibile per
la Sardegna al sindaco di Nuoro
Andrea Soddu». Ecco, «direi che quello è stato un momento di attenzione speciale per la Sardegna e
per il partito di Nuoro. Io, piuttosto, ho criticato chi come Cucca non ha sostenuto il candidato. Se disattenzione c'è stata - conclude
Deriu - è stata da parte sua».
Il
segretario Emanuele Cani ribadisce di non aver inteso fino in fondo «le motivazioni
politiche che hanno spinto Renzi in questo momento così delicato per il Paese,
per il Pd e per il nuovo governo». Tanto
meno «capisco
le ragioni di quelli, fortunatamente molto pochi, che in Sardegna hanno deciso di aderire al
progetto dell'ex premier: mi sembrano scelte dettate da altre logiche». Sulla disattenzione denunciata da Cucca: «Nell'Isola il
problema della relazione con il partito romano è cronico e anche in passato ha caratterizzato il rapporto con la segreteria nazionale».
Insomma, esiste da prima di Zingaretti.
«Sono
convinto che il rapporto del Pd nazionale con tutti i suoi livelli
istituzionali debba essere molto fluido», aggiunge il segretario regionale, «ma
non mi pare che le interlocuzioni politiche in occasione delle elezioni del
marzo 2018 (segretario regionale era Giuseppe Luigi Cucca, ndr ) siano state da
parte del partito regionale così fluide e coinvolgenti».
Il
deputato Andrea Frailis non percepisce alcuna distrazione, né situazioni di
incartamento. «Da quando c'è Zingaretti sono stati
fatti passi
in avanti, penso alla mia vittoria, al fatto che il Pd a Cagliari è il primo partito. Non ho mai
creduto all'esistenza di corsie
preferenziali per le regioni». E poi, aggiunge, «con Calvisi sottosegretario alla Difesa avremo la
possibilità di occuparci dei problemi delle servitù militari». Semmai, chiude, «il partito era incartato prima dell'arrivo di Nicola».
Renzi
sotto osservazione Romina Mura,
deputata, non aveva ancora espresso considerazioni sulla scissione. Intanto,
premette, «sono rimasta sorpresa per il fatto che in questi giorni i dirigenti
regionali del Pd non hanno sentito nessuno di noi deputati e senatori per
chiederci cosa volessimo fare. Mi sarei aspettata una ferma chiamata alla
responsabilità». In ogni caso, «rifletterei
sul motivo per cui è andata via l'anima riformista di questo partito, e mi chiedo: ci sarà
ancora uno spazio riformista, al di là di quello cattolico e di sinistra? Il
Pd sarà ancora un partito plurale? Io resto», conferma Mura, «ma starò molto
attenta a ciò che farà Renzi nei prossimi mesi perché andrà a coprire uno
spazio importante e funzionale al ragionamento sul riformismo».
Verso la
Leopolda Come Giuseppe Luigi Cucca e Francesca Barracciu, anche Claudia Medda (ex
assessora del Comune di Cagliari) ha sposato il progetto di Italia Viva. «Ma il mio è un percorso diverso», precisa, «ho iniziato con la Leopolda e solo successivamente mi sono
iscritta al Pd, per me forse è stato un passaggio più naturale». Va anche detto che «il progetto è appena partito», prosegue Medda, e «quindi le persone hanno bisogno di fare
ragionamenti, e anche molti iscritti al Pd stanno riflettendo in queste ore». Ma, ricorda, «deve essere ancora celebrata la Leopolda, dal
18 al 20 ottobre, e quello sarà un momento di ulteriore chiarezza, l'organizzazione di questa formazione avrà il suo punto di caduta
proprio con la Leopolda».
Roberto
Murgia
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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