5 Novembre (ore 16:30) – 19 Novembre. (ore
16:00)
Comune di Villanovafranca.
Piazza Risorgimento 18, Villanovafranca.
Mostra di pittura dell'artista
Gisella Mura, un viaggio estetico attraverso 40 opere esposte al Civico Museo
Archeologico di Villanovafranca.
Vernissage sabato 5 Novembre alle ore 16.30, interverranno:
Matteo Castangia, Sindaco di Villanovafranca;
Giacomo Porru, Assessore alla cultura, Comune di Villanovafranca;
Daniela Madau, storico dell'arte (@damadelguilcier);
Antonello Castangia, Presidente della coop. Il Coccio.
"Un’artista che studia e racconta la forma umana.. per me l’arte di Gisella Mura è questo! Un’artista che spazia dal neoclassicismo all’arte bizantina ma con un tratto decisamente ancorato alla sua terra d’origine. Ecco che, oltre a essere parte attiva nel percorso di valorizzazione e crescita della comunità di Collinas partecipando attivamente all’organizzazione di eventi e manifestazioni, membro di giurie di arte contemporanea, dopo un percorso universitario all’Accademia di Belle Arti di Sassari, non ha mai abbandonato il pennello e gli studi sulla Sardegna. Un’arte emotivamente forte che esce dalle tele e cattura l’attenzione per la forza che emana, dalle maschere tradizionali sarde ai suonatori di launeddas, per poi soffermarsi sulle forme sensuali e passionali della donna.
Vernissage sabato 5 Novembre alle ore 16.30, interverranno:
Matteo Castangia, Sindaco di Villanovafranca;
Giacomo Porru, Assessore alla cultura, Comune di Villanovafranca;
Daniela Madau, storico dell'arte (@damadelguilcier);
Antonello Castangia, Presidente della coop. Il Coccio.
"Un’artista che studia e racconta la forma umana.. per me l’arte di Gisella Mura è questo! Un’artista che spazia dal neoclassicismo all’arte bizantina ma con un tratto decisamente ancorato alla sua terra d’origine. Ecco che, oltre a essere parte attiva nel percorso di valorizzazione e crescita della comunità di Collinas partecipando attivamente all’organizzazione di eventi e manifestazioni, membro di giurie di arte contemporanea, dopo un percorso universitario all’Accademia di Belle Arti di Sassari, non ha mai abbandonato il pennello e gli studi sulla Sardegna. Un’arte emotivamente forte che esce dalle tele e cattura l’attenzione per la forza che emana, dalle maschere tradizionali sarde ai suonatori di launeddas, per poi soffermarsi sulle forme sensuali e passionali della donna.
La figura femminile, la protagonista principale della
sua attività, a tratti madre dolce e affettuosa, a tratti passionale e divina.
Le sue opere sono un complesso armonico di simbologia, sardità e femmineo.. si,
perché da un’attenta osservazione, le maternità nascondono tratti peculiari
dell’abito tradizionale sardo, la donna come divinità che reinterpreta il culto
antico della dea madre, la donna che esce dagli stereotipi e si afferma nella
società contemporanea. Dedica un filone della sua creazione, alla
rappresentazione dell’angelo, un’entità che va oltre la sua canonica
raffigurazione di bambino assessuato alato, che lascia il posto a splendide
ragazze adolescenti, consapevoli della loro bellezza che non nascondono la loro
entità sovrannaturale.
La sua creatività sta nell’utilizzo attento dei materiali: stucco,
gesso, acrilico, terracotta e plexiglass, olii e pastelli a olio per permettere
alle sue opere di uscire dalla tela e catturare gli spettatori per la loro
interazione con gli spazi.
Uso misurato del colore, toni caldi si affiancano
con eleganza a altri freddi, per la maggiore rosso, nero e bianco e qualche
sperimentazione verde che accolgono le sue figure dagli incarnati marmorei o
dorati."
Daniela Madau, storico dell'arte.
Nessun commento:
Posta un commento