La
Nuova
Manovra,
mezzo miliardo per Comuni e Province
politica
regionale»la finanziaria
di Alessandro Pirina
CAGLIARI. L'obiettivo della
maggioranza era chiudere la pratica Finanziaria entro Natale, ma non sarà
possibile. Al massimo entro venerdì saranno votati tutti gli articoli, ma il
via libera definitivo alla manovra dovrebbe essere dato il 9 gennaio. Una data che
comunque scongiura il ricorso all'esercizio provvisorio, che scatterebbe da metà
mese. Intanto ieri l'aula ha dato il via libera ai finanziamenti del Fondo
unico per gli enti locali. Per l'esattezza 552,4 milioni dei 7,7 miliardi
totali vanno divisi tra Comuni e Province. Troppo pochi per l'opposizione, che
però si è vista bocciare tutti gli emendamenti.
La maggior parte dei fondi
stanziati, 484,7 milioni, sono destinati ai Comuni. Più un milione per la Città
metropolitana di Cagliari, altri 600mila per la Provincia di Nuoro (e dunque
per il museo Man) e altrettanti per le Unioni dei comuni. Altri 100mila euro
sono stati stanziati per l'Unione dei comuni dell'Ogliastra, che li utilizzerà per
migliorare il servizio di trasporto pubblico locale. 500mila euro anche per
abbattere il caro traghetti per le isole minori a favore dei non residenti alla
Maddalena e Carloforte.
La seduta. Ad aprire i lavori in
aula sono stati il presidente della commissione Bilancio, il Pd Franco
Sabatini, e l'assessore Raffaele Paci, che hanno illustrato l'articolo della
manovra. «Sono state ignorate le grandi difficoltà dei Comuni - ha attaccato
Marco Tedde, Forza Italia -: c'è un aumento del 2 per cento delle entrate e a
questo deve corrispondere un aumento del fondo unico degli Enti locali».
Bocciatura anche da parte di Antonello
Peru, Fi. «L'articolo si limita a distribuire un fondo unico che può solo
raffreddare alcune emergenze e non interviene, fra l'altro, sulla rete
metropolitana di Sassari come strumento di rilancio dell'area Nord». «Non si
può parlare di enti locali dimenticando il passato - è stata la replica di
Roberto Deriu, vice capogruppo Pd -, perché ci è voluta tutta la legislatura a
rimediare ai danni causati dal centrodestra al sistema delle autonomie locali. Abbiamo
ricostituito un quadro di praticabilità degli enti territoriali gravato da
milioni di danni che oggi stiamo riparando con grande difficoltà».
Dal capogruppo di Forza Italia,
Pietro Pittalis, invece solidarietà al sindaco di Desulo, Gigi Littarru. «Sta
patendo lui come tanti altri la solitudine delle istituzioni, sottoposti alla gogna
mediatica e talvolta anche giudiziaria. Dov'è la vostra attenzione verso le
autonomie locali?».
Spopolamento. Anche la battaglia
contro lo popolamento delle zone interne è stata al centro dibattito. Sul tema
Pittalis ha chiesto di deporre l'ascia di guerra. «Bisogna creare politiche di
vantaggio per queste popolazioni senza distinzioni di partito». D'accordo
Deriu, che ha sottolineato la necessità di arrivare a un testo unico. «No a
emendamenti parziali». E così sia Pittalis che il riformatore Michele Cossa
hanno ritirato i loro. «Per le zone interne c'è un impegno senza precedenti da
parte di questa giunta, per creare sviluppo e opportunità di lavoro che blocchino
il processo di spopolamento - ha aggiunto Paci -. È in corso una strategia
regionale da 350 milioni di euro grazie alla nostra programmazione
territoriale».
Altre risorse. I 40 milioni lasciati
dalla giunta a disposizione del Consiglio sono stati distribuiti tra chiese,
musei e associazioni. Dai 100mila euro a favore del Comune di Sassari per la
manutenzione dei Candelieri ai 150mila per il Museo del sughero di Calangianus,
dai 100mila per il Centro di documentazione di Ozieri ai 300mila per il museo e
il parco Cambosu di Orotelli, ai 200mila per l'Archivio storico diocesano di
Sassari. Tutti emendamenti di consiglieri di maggioranza, eccetto uno di Cossa
di 20mila euro a favore di un volume che racconti la storia di Sestu. Una
pioggia di finanziamenti che hanno suscitato l'ira di Pittalis. «Questa è una Finanziaria
che ha etichette riferibili ben precise, se è lo strumento per farvi la
campagna elettorale perché il Pd è in caduta libera, accomodatevi, state
facendo un'operazione al ribasso, ma rischiate di rimanere scottati».
Unione
Sarda
Gara
sospetta, una decina di indagati
Nel
mirino il Centro regionale di programmazione: sequestrato il
cellulare
a Cadeddu
Turbativa d'asta e corruzione: sono
le ipotesi di reato riguardanti un
concorso pubblico regionale del
valore di diverse decine di milioni di
euro sul quale indaga il pm
Giangiacomo Pilia di Cagliari. Ci sarebbe
una decina di indagati tra dirigenti
e componenti di una commissione
di gara.
Gli uomini del Nucleo di polizia
tributaria della Finanza, al comando
del colonnello Gaetano Senatore,
hanno fatto visita agli uffici del
Centro regionale di programmazione
in via Cesare Battisti nel
capoluogo e sequestrato i cellulari
e i pc del direttore Gianluca
Cadeddu e di Graziella Pisu,
coordinatrice del gruppo di lavoro
dell'Autorità di gestione del
“Por-Fesr 2014-2020” che, si legge nel
sito, «assicura l'operatività della
struttura, il corretto svolgimento
di funzioni e compiti e il sostegno
a tutti i soggetti coinvolti
nell'attuazione del Programma e a
coloro che ricevono i
finanziamenti».
In base all'attuale ricostruzione
investigativa,
ancora embrionale e da approfondire,
sarebbe stata condizionata almeno
una delle gare da decine di milioni
di euro predisposte dal “Crp”.
Sono in tutto 930 i milioni europei
messi a disposizione del “Piano
operativo del fondo europeo di
sviluppo regionale”, che si divide in
diversi “assi prioritari” di
sviluppo: ricerca scientifica, sviluppo
tecnologico e innovazione; agenda
digitale; competitività del sistema
produttivo; energia sostenibile e
qualità della vita; tutela
dell'ambiente e prevenzione dei
rischi; uso efficiente delle risorse e
valorizzazione degli attrattori
naturali, culturali e turistici:
promozione dell'inclusione sociale,
lotta alla povertà e alla
discriminazione.
L'ipotesi del pm è che una gara (non
è chiaro quale) sia stata
condizionata e che in cambio
dell'assegnazione dei fondi siano stati
promessi posti di lavoro. I militari
hanno eseguito perquisizioni
anche a Roma. Il pm nominerà un
consulente per verificare il contenuto
di telefoni e pc dei due indagati.
(an. m.)
REGIONE.
Tagli ai premi ma c'è il trucco
Cala la
retribuzione di risultato, aumenta la parte fissa: l'incremento è del 4%
Siglato
il nuovo contratto dei dirigenti, la Cisl si chiama fuori
Aumenta la parte fissa dello
stipendio, soprattutto la retribuzione di
posizione, cala quella legata al
risultato. Da ieri il contratto dei
137 dirigenti della Regione è più
simile a quello dei loro colleghi
della Penisola ma tra le firme
apposte nella sede del Coran (Comitato
per la rappresentanza negoziale) -
quelle dei rappresentanti di Cgil,
Uil, Sdirs, Sadirs-Ugl e
Direr-Confedir - manca quella della Cisl che
per la prima volta non sottoscrive
un accordo dei dirigenti.
AUMENTO DEL 4% Il nuovo contratto
arriva in ritardo di due anni (era
scaduto a fine 2015) e sarà valido
sino a fine 2018.
L'aumento
complessivo è di circa il 4% ma ciò
che cambia è la proporzione tra le
tre parti principali che compongono
la busta paga: la parte fissa
sarà, a regime, di 42.315 euro
all'anno mentre la retribuzione di
posizione sarà formata da una parte
fissa di 9mila euro per tutti e
una parte variabile che va dai
48.360 euro dei direttori generali ai
28.128 dei dirigenti ispettori.
Quella di risultato, che sino ad oggi
variava dai 30mila euro dei
direttori generali ai circa 20mila dei
dirigenti di servizio e dei
dirigenti ispettori, avrà un tetto di
circa 12mila euro.
ADDIO ALLA RIFORMA Il nuovo accordo
cancella una riforma introdotta
nel 2009 con quella che la Uil
definì “norma pirata” che i quintuplicò
premi di produzione dei dirigenti
portandoli a circa il 25% della
retribuzione legata al
raggiungimento degli obiettivi fissati dai
piani annuali. Un sistema simile a
quello delle aziende private che
tuttavia, nei fatti, non è mai stato
applicato visto che i dirigenti
hanno ottenuto sempre la massima
valutazione e, dunque, il massimo
compenso previsto. E ciò è accaduto
perché il giudizio oggettivo
dell'Organismo indipendente di
valutazione sugli obiettivi raggiunti è
stato spesso rivisto dalla Giunta,
che ha manutenuto un potere di
rettifica.
«OCCASIONE SPRECATA» È per questo
che la Cisl, per la prima volta, non
ha sottoscritto il contratto. «Siamo
stati critici sul sistema di
valutazione dei dirigenti, che
riteniamo poco serio, e per coerenza
non potevamo sottoscrivere un
contratto che ripete gli errori del
passato», spiega Davide Paderi,
segretario regionale della Cisl-Fp.
«Non è corretto trattare nello
stesso modo chi raggiunge i risultati e
chi non lo fa, ci aspettavamo
segnali di rottura che non ci sono
stati. Questo contratto dà un
pessimo segnale ai cittadini perché se è
vero che i cambiamenti devono
partire dal vertice significa che non si
vuole cambiare niente».
UIL SODDISFATTA Per la Uil, invece,
è «un buon accordo, in linea con
quello definito per i dipendenti il
4 ottobre scorso ed entrato in
vigore il 4 dicembre», è il commento
di Giampaolo Spanu, segretario
regionale della Ui-Fpl. «Con questo
contratto si avvicinano gli
stipendi del comparto Regione-Enti
regionali a quelli delle altre
pubbliche amministrazioni.
Finora, infatti, nel nostro comparto
la
retribuzione premiale, quella di
risultato, era nettamente più alta
rispetto a tutto lo scenario
nazionale», aggiunge Spanu, «cosa che
comportava non solo forti polemiche
a diversi livelli, ma anche
notevoli problemi per i percorsi di
mobilità tra Regione ed altre
pubbliche amministrazioni. Ritengo
importanti», conclude, «anche le
disposizioni che disciplinano in
maniera precisa i compensi in caso di
sostituzione o di assunzione di
“interim”, fenomeno abbastanza
diffuso».
CINQUESTELLE ALL'ATTACCO «Non sembra
neanche di vivere in un'isola di
inefficienza amministrativa, dove
tra ritardi e immobilismo la
burocrazia è tra le principali cause
di un'infinità di disagi per
famiglie e aziende», attacca Andrea
Vallascas, deputato del Movimento
5 Stelle riferendosi ai premi dei
dirigenti. È chiaro che il sistema
di valutazione delle loro
performance è del tutto inattendibile»,
aggiunge. E conclude: «È sotto gli
occhi di tutti la situazione di
sofferenza delle imprese e delle
famiglie sarde anche a causa di una
burocrazia regionale lenta e
inefficiente».
I PROSSIMI PASSAGGI Dopo la firma di
ieri al Coran, ora quella che
tecnicamente è definita “Ipotesi di
contratto collettivo regionale di
lavoro per il triennio 2016-2018”
passerà al vaglio della Giunta (la
cui approvazione è scontata) poi per
l'entrata in vigore si dovrà
attendere la certificazione da parte
della Corte dei Conti, che
dovrebbe arrivare non prima di fine
gennaio.
Fabio Manca
FONDI AI
GRUPPI. Udienza preliminare
Peculato:
Obinu rende 250 mila euro
Il parlamentare Roberto Cappelli
aveva «rendicontato» ogni spesa
sostenuta quando era consigliere
regionale Udc (2004-2008), dunque
anche i 129 mila euro di esborsi
ritenuti illeciti dal pm Marco Cocco
perché destinati, per la Procura, a
scopi privati. Il collega di
partito Sergio Milia invece ha
restituito 37 mila euro dei 168 mila
euro oggetto dell'imputazione. Per
la parte restante, da capogruppo
rimborsava quanto chiesto dai
colleghi sulla base delle «fatture
presentate». Somme usate per
«l'impegno politico» con «convegni,
iniziative legislative» e così via.
È quanto hanno affermato i due
imputati ieri al gup di Cagliari in una
delle tranche processuali scaturite
dall'indagine per peculato sui
fondi ai gruppi. Cappelli, difeso
dall'avvocata Annamaria Busia, ha
scelto il rito ordinario; Milia,
assistito dai legali Luigi Concas e
Nicola Satta, l'abbreviato. Sono a processo
anche Andrea Biancareddu
(165 mila euro di contestazione),
Francesco Ignazio Sisinnio Cuccu
(175 mila), Sergio Marracini (26.500
mila), Vittorio e Alberto
Randazzo (30 mila e 91 mila),
Antonio Cappai (36.766), Salvatore Amadu
(21 mila), Giorgio Oppi (112.950) e
Sergio Obinu (250 mila) dell'Udc e
Silvestro Ladu (13.500), Pasquale
Onida (26 mila) ed Eugenio Murgioni
(43 mila) di Fortza Paris. Obinu ha
restituito la cifra e concordato
il patteggiamento a 2 anni.
Discussione il 13 febbraio.
SANLURI.
Coinvolti nella dirigenza venti iscritti alla sezione
Pd, Zedda
nuova segretaria cittadina
Una donna al vertice e una
segreteria allargata a venti iscritti. Sono
le due importanti novità che
caratterizzano la nuova segreteria
cittadina del Pd di Sanluri.
Cristina Zedda, 49 anni, impiegata,
succede a Roberto Congia. «A un vice
e ad altri componenti il gruppo»,
spiega Zedda, «ho preferito che ci
fossero tutti quelli che erano
presenti all'assemblea per il
rinnovo del direttivo: venti tesserati
su un totale di 67, tutti nella
segreteria. L'unica eccezione è il
tesoriere: Massimiliano Podda.
Subito l'arduo compito di unire le
diverse anime del Partito
democratico, in vista delle elezioni
politiche del prossimo marzo. «Le
divisioni interne», dice Zedda, «ci
sono. L'impegno è superarle con
l'ascolto continuo, proposte,
relazioni con le associazioni. Siamo il
primo partito della cittadina,
pertanto abbiamo una grande
responsabilità e servirà lo sforzo
di tutti». Le premesse per farcela
ci sono: «La nostra carta vincente»,
spiega, «sono alcuni nostri
tesserati, persone autorevoli di
lunga esperienza politica: Renato
Soru, il consigliere regionale
Alessandro Collu e l'assessora
regionale al Turismo, Barbara
Argiolas, senza dimenticare che al
governo cittadino c'è una
maggioranza di centrosinistra. Nei prossimi
giorni», conclude, «ci vedremo per
definire meglio il programma di
lavoro». (s. r.)
I Comuni
sardi potranno riqualificare i centri storici e le periferie
Urbanistica,
bando da 25 milioni
CAGLIARIAl via il bando da oltre 25
milioni di euro per programmi
integrati di riordino urbano e
riqualificazione urbanistica. Per
presentare i progetti i sindaci dei
comuni interessati hanno tempo
fino al 14 febbraio 2018. Tre le
misure di finanziamento previste:
programmi per le periferie,
programmi finalizzati al recupero e alla
valorizzazione di edifici nei centri
storici delle zone interne, e
progetti di riqualificazione
urbanistica di aree a valenza ambientale
caratterizzate dalla presenza di
elementi infrastrutturali e insediativi.
I progetti presentati dai comuni
saranno valutati da
un'apposita commissione, che stilerà
la graduatoria. «Questo
provvedimento - sottolinea
l'assessore dell'Urbanistica Cristiano
Erriu - ha diverse finalità: da una
parte tende al recupero dei
contesti degradati da attività umane
e al miglioramento della qualità
urbanistica e paesaggistica,
attraverso misure che assicurino la
salvaguardia del territorio e la
promozione di forme di sviluppo
sostenibile. Dall'altra, punta a
contrastare lo spopolamento delle
zone interne, una misura che si
integra con le altre adottate di
recente dalla Regione e dagli enti
locali».
Il 13
febbraio il giudizio abbreviato per l'ex assessore regionale Sergio Milia
Ci sarà
anche la discussione per altri 12 consiglieri imputati di
peculato
continuato. Obinu rende 250mila euro
Può
patteggiare due anni
CAGLIARIL'ex consigliere regionale
dell'Udc Sergio Obinu ha restituito
i 250 mila euro che la Procura gli
contesta come spese illecite
dirette su un totale di 650 mila
spese dal gruppo di cui era tesoriere
ed ora potrà ricevere dal giudice
Giovanni Massidda il via libera al
patteggiamento della pena concordato
con il pm Marco Cocco dai
difensori Massimiliano Ravenna e
Pierluigi Concas: due anni di
reclusione con la condizionale per
il reato di peculato
continuato.
All'udienza preliminare di ieri mattina
è stata trattata
anche la posizione di Sergio Milia,
difeso da Luigi Concas e Nicola
Satta, che ha scelto il giudizio
abbreviato: l'ex assessore regionale
ai beni culturali ha depositato una
memoria e ha spiegato come sono
stati spesi i 168 mila euro che
pesano sul suo capo d'imputazione, di
cui 37 mila restituiti al consiglio
regionale.
Milia, che è stato
tesoriere dell'Udc tra il 2009 e
gennaio 2010, ha parlato di attività
del gruppo in tutta la Sardegna ma
non è stato in grado di fornire un
rendiconto dettagliato spesa per
spesa perchè i consiglieri non lo
informavano. A favore dell'ex
consigliere sassarese ha parlato Roberto
Capelli, imputato nello stesso
procedimento ma ieri in veste di
testimone assistito dall'avvocata
Anna Maria Busia: il parlamentare,
che ha giustificato spese per 129
mila euro e si è fatto interrogare
tre volte dal pm Cocco, ha
confermato la linea difensiva di Milia.La
prossima udienza, in programma il 13
febbraio, sarà quella della
discussione in cui il pm Cocco dovrà
concludere sulla posizione di
Milia e sul rinvio a giudizio degli
altri onorevoli ed ex onorevoli
coinvolti in questa tranche del
procedimento.
Dopo il pm parleranno i
difensori.Le contestazioni contenute
negli atti firmati dal pm Cocco
sono speculari a quelle delle altre
tranches d'inchiesta: peculato per
l'uso improprio dei fondi pubblici
destinati al funzionamento dei
gruppi consiliari, spese per
migliaia di euro non giustificate e
denaro sparito in chissà quali
tasche. Nell'avviso di chiusa indagine
compaiono elenchi di assegni, col
numero di conto e la banca di
riferimento, prelievi allo sportello
e accrediti che fanno
invariabilmente riferimento ai
consiglieri e non fanno parte delle
sontuose indennità riservate agli
onorevoli, una sorta di stipendio
extra che veniva accreditato
liberamente in quella sorta di zona
franca fiscale che sembrava essere
il palazzo di via Roma.
Soldi in più che - stando ad accuse
ormai confermate in sentenze della
Cassazione, della Corte d'Appello e
delle sezioni di tribunale
cagliaritane - venivano spartiti fra
i gruppi politici e poi fra la
maggior parte dei singoli
consiglieri regionali perché li spendessero
a piacimento, senza neppure il
disturbo di comunicare come e perché.
Finora, nel corso dei processi, i
difensori si sono appellati
all'autonomia dell'assemblea
pubblica e soprattutto a una vecchia
delibera della presidenza in cui i
criteri di rendicontazione delle
spese risultano molto larghi,
sostanzialmente inesistenti.
Ma i tribunali giudicano soltanto in
base alle leggi dello stato e al
codice penale.Ecco l'elenco degli
imputati, con le cifre contestate
dalla Procura: il tempiese Andrea
Biancareddu (165.113 euro),
l'oristanese Francesco Ignazio Cuccu
(175265), i sassaresi Sergio
Milia (168.552) e Salvatore Amadu
(21300), i cagliaritani padroni
dell'Aias Vittorio Randazzo (30302)
e Alberto Randazzo (91014), Sergio
Marracini (26500), Antonio Cappai
(36766), Giorgio Oppi di Iglesias
(112950), Sergio Obinu di Sindia
(655258), il nuorese Roberto Capelli
(129500), Silvestro Ladu di Bitti
(13517), Pasquale Onida di Oristano
(26310) ed Eugenio Murgioni di
Castiadas (43000). (m.l)
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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