“Marcello è un magnifico attore. Ma è soprattutto un uomo di una bontà incantevole, di una generosità spaventosa. Troppo leale per l'ambiente in cui vive. Gli manca la corazza, certi pescecani che conosco io sono pronti a mandarselo giù in un boccone.” (Federico Fellini)
(19 Dicembre 1996) Muore a Parigi, all’età di 72 anni,
l’attore Marcello Mastroianni. Interprete eclettico, in coppia spesso con
Sophia Loren, Mastroianni è l’attore preferito da Federico Fellini, per il
quale interpreta “La Dolce Vita”, nel 1960, e “otto e mezzo”, nel 1963. Colpito
da un tumore polmonare, realizza negli ultimi mesi di vita, una lunga
confessione “Mi ricordo, sì… mi ricordo”, considerata il suo testamento
spirituale.
L'attore nasce il 28 Settembre 1924 a Fontana Liri,
provincia di Frosinone, in quella zona del Lazio chiamata Ciociaria. Padre e
nonno sono intagliatori del legno, mentre lo zio è il famoso scultore Umberto
Mastroianni. Il padre rifiuta la tessera del Partito Fascista, e ne pagherà le
conseguenze. Marcello vive un’infanzia povera, che peggiora con il
trasferimento a Torino e la nascita del fratello. “Vivevamo ammassati come
conigli, come profughi scampati al terremoto. Nostro padre si adattò a fare il
manovale. Una vita durissima, al limite della fame" avrebbe raccontato. La
famiglia si trasferisce dunque a Roma, Marcello si diploma perito edile, e
sogna la laurea in architettura.
L’abilità da disegnatore gli fa schivare il fronte della
Seconda guerra mondiale: falsifica i lasciapassare, evitando per puro miracolo
la deportazione in Germania. Per un periodo, a Venezia, sopravvive vendendo
cartoline disegnate, poi torna a casa, dove nel frattempo il fratello ha
iniziato a lavorare come montatore cinematografico. Anche grazie all'amicizia
della madre con Vittorio De Sica, comincia a lavorare ad intraprendere
seriamente la carriera dell'attore.
Il vero e proprio debutto nel cinema avviene nel 1948 con I
miserabili, film di Riccardo Freda tratto dall'omonimo romanzo di Victor Hugo.
Nello stesso periodo comincia ad ottenere piccole parti in teatro. Viene notato
da Luchino Visconti, che gli offre il suo primo ruolo da professionista, in
Rosalinda o Come vi piace da Shakespeare.
Dopo aver interpretato sotto la regia di Luciano Emmer
diversi ruoli da attor giovane in commedie neorealistiche (Domenica d'agosto,
Parigi è sempre Parigi, Le ragazze di piazza di Spagna), arrivano anche al
cinema i primi ruoli drammatici in “Febbre di vivere” di Claudio Gora, “Cronache
di poveri amanti” di Carlo Lizzani e Le “Notti bianche” di Luchino Visconti,
mentre sul set di “Peccato che sia una canaglia” di Alessandro Blasetti
incontra per la prima volta Sophia Loren. Nello stesso periodo comincia a
frequentare bellissime donne, ma lui non si sentirà mai un latin lover nonostante un fascino fuori dal comune e
un lungo elenco di relazioni sentimentali, più o meno tormentate, con alcune
delle donne più belle del Pianeta.
Prova ne sarà la disponibilità di
Mastroianni a calarsi in ruoli che non si possono certamente definire come
prototipo del “maschio”, come quello dell’impotente “Bell’Antonio”, dell’omosessuale
esiliato in “Una giornata particolare” o dell’ingenuo
seminarista di “Ieri, oggi, domani”
La svolta della sua carriera arriva tuttavia con "La
dolce vita" (1960), epocale pellicola di costume in cui Mastroianni è un
moderno antieroe e che segna pure l'inizio d'un lungo e fortunato sodalizio
artistico con Federico Fellini. Con Fellini fornì i memorabili esiti anche in
"Otto e mezzo" (1963), vestendo i panni di una sorta di alter ego del
regista riminese. In seguito, nei primi anni sessanta, ottenne un personale
trionfo in "Divorzio all'italiana" e "I compagni".
Fece coppia con Sofia Loren in vari film di Vittorio De Sica
e apparve in diversi film di Ferreri tra i quali "La grande
abbuffata", "Ciao maschio" e "Storia di Piera". Ha
lavorato con Petri "L'assassino", con Scola "Dramma della
gelosia" a "Splendor" e "Che ora è?", attraverso
"Una giornata particolare" che fu una delle sue prove migliori. Il
prosieguo della sua carriera è stato un susseguirsi di successi a fianco dei
più grandi registi.
Nel 1962 il settimanale americano Time gli dedica un
servizio, come divo straniero più ammirato negli USA. Il suo fascino di attore
gli derivava, oltre che dalla sua bellezza e da interpretazioni sempre di
altissimo livello, anche da un tratto distaccato, a tratti sornione, dal quale
sembrava trasparire talvolta una velata malinconia e persino una certa
timidezza. Negli ultimi anni, si ricorda la sua interpretazione ad un film di
impegno civile come "Sostiene Pereira".
Tra le particolarità della personalità, si può fare un
accenno ad una grave forma di narcolessia. Marcello Mastroianni si annoiava in
qualsiasi luogo, in qualsiasi momento. Federico Fellini ricorda che mentre
discutevano di una scena, Mastroianni si addormentava in piedi con la sigaretta
accesa oppure, durante le riprese, era necessario cercarlo perché addormentato
su una sedia, di solito con un asciugamano sul viso. Tuttavia questo non
accadeva durante le riprese, infatti, solo le testimonianze dei suoi colleghi
possono affermarlo.
Altra sua caratteristica era l’eterno rapporto con le
sigarette, era raro fuori dal set, incontrarlo senza la sigaretta tra le
labbra. Tra le sue abitudini, quando poteva ritornava nel suo paese natio per
incontrare la madre, che gli preparava ogni domenica la pasta al forno.
Vincenzo
Maria D’Ascanio
Ciao ragazzi, se hai bisogno di assumere un vero hacker per monitorare / hackerare da remoto il telefono del tuo partner, scambiare o recuperare il tuo bitcoin rubato in giorni / settimane o hackerare qualsiasi database, il tutto con riservatezza garantita, contatta easybinarysolutions@gmail.com o whatsapp: + 1 3478577580, sono efficienti e riservati.
RispondiElimina