Quindi,
è in corso un’azione della magistratura che comporta anche arresti. Il ministro
degli interni non sta nella pelle e ha fretta di appuntarsi la medaglietta del
successo facendo l’annuncio urbi et orbi prima di tutti, quindi, presto presto,
prima ancora della colazione cinguetta la notizia mettendo a rischio l’intera
operazione.
Il capo della procura che ha effettuato
le indagini, formulato le accuse e ordinato gli arresti se ne lamenta con
forza, chiede a Salvini di evitare interventi fuori
luogo, così inopportuni da poter persino pregiudicare i risultati delle
indagini e a quel punto, tempestiva, arriva la risposta sdegnata di Salvini:
che se ne vada in pensione.
Ora! La scenetta è curiosa.
Ora! La scenetta è curiosa.
E’ un mix surreale un po’ cialtronesco, un po’ arrogante, un
po’ drammatico, un po’comico. E in tutto ciò, uno si chiede: cosa fa il
ministro 5stelle della giustizia visto che la questione è settore suo?
Interviene, dice la sua, ricostruisce una condizione di minima dignità,
chiarisce i ruoli di ognuno. No! Niente di tutto ciò. Si chiude in un
riservatissimo silenzio e dice che non rilascia dichiarazioni. A frore semus
Veniamo all’altro vice
premier, Luigi Di Maio. Pare che l'unica
conseguenza reale della telenovela della famiglia Di Maio sulla quale ho convintamente
evitato di intervenire, sia un emendamento grillino che raddoppia le sanzioni
per gli imprenditori che fanno lavoro nero. Su questo intervengo perchè mi
colpisce questo governare navigando a vista e producendo provvedimenti dettati
sempre dalla necessità di cercare e mantenere consenso e non da una visione su
quanto sia necessario fare per migliorare una condizione generale.
L’emendamento è un dettaglio, ma è significativo per chi voglia capire, e
chiarisce che le scelte occasionali sono spesso inutili se non anche dannose.
Per ciò questa spregiudicatezza politica è una cosa immorale, a volte
devastante per il bene comune e si risolve in un’ azione di governo della quale
non resterà niente se non la crescita dei consensi di Salvini. Che
peccato che le istanze di legalità, equità, sobrietà della casta, desiderio di
spazi di partecipazione che venivano dal modo degli elettori 5 stelle stiano
facendo questa fine. Erano e sono istanze di grande valore ma non è il
Movimento di poter dar loro risposte. E questo né in Italia né in Sardegna...
Avanti con Autodeterminatzione.
Di Lucia Chessa
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