“Rimase seduta a quel
posto in nome dei soprusi accumulati giorno dopo giorno e della sconfinata
aspirazione delle generazioni future”. Martin Luther King, parlando del gesto
compiuto da Rosa Parks)
(01 Dicembre 1955) A Montgomery, in Alabama, l’afroamericana
Rosa Parks (Tuskegee 1913-Detroit 2005) si rifiuta di cedere il posto
sull'autobus ad un uomo bianco. Rosa e’ arrestata e condannata per aver violato
le leggi di segregazione razziale della città. Il gesto della donna innesca un
boicottaggio dei mezzi pubblici che dura ben 381 giorni. La protesta, guidata
da Martin Luther King, porta la Corte Suprema ad abolire le discriminazioni
sugli autobus.
Rosa Parks e’ considerata la madre del movimento dei diritti
civili americani, un simolo, per tutte le generazioni presenti e future. Nella
sua biografia scriverà: "Molti dissero che quel giorno non mi alzai perchè
ero stanca. Ma non è vero. Ero invece stanca di cedere."
Negli Stati Uniti (sopratutto in quelli del sud) la
segregazione razziale era un sistema rigido, che costringeva i neri separati
dai bianchi in qualsiasi luogo pubblico, anche sui mezzi di trasporto. Relegava
i neri in scuole di livello inferiore, li escludeva da molte occupazioni e
prevedeva salari più bassi.
Soprattutto ogni Stato federale elaborava
stratagemmi legali per impedire ai neri di registrarsi per votare. La
situazione era di certo assai più grave al Sud, dove la schiavitù dei neri era
stata il pilastro portante di un’economia prevalentemente fondata sull’agricoltura
(ed in particolare sulle piantagioni). Dopo la guerra civile, con la vittoria
del nord abolizionista, la schiavitù fu abolita, ma so negli anni ’70 del
ventesimo secolo fu estirpata dalla cultura nord americana (anche se alcuni
retaggi, restano tutt’oggi).
Furono le cosiddette leggi Jim Crow dei singoli stati – emanate
tra il 1876 e il 1965 – a creare di fatto una spregevole segregazione razziale
in tutti i servizi pubblici, istituendo uno posizione di “separati ma uguali”
per i neri americani e per i membri di alcuni gruppi razziali diversi dai
bianchi. Anche nell’esercito venne applicata la segregazione razziale, che fu
dichiarata incostituzionale dalla Corte Suprema nel 1954, con la sentenza Brown
v. Board of Education. Ma le leggi Jim Crow furono abrogate soltanto dal Civil
Rights Act del 1964 e dal Voting Rights Act del 1965
Il 5 dicembre, giorno del processo, in un’affollata
assemblea tenuta in una chiesa, fu Martin Luther King (nobel per la pace) a
sottolineare la reputazione di buona cittadina di Rosa Parks). Una
rispettabilità inattaccabile, quella più compatibile con la definizione della
femminilità nel dopoguerra, in cui la maggior parte degli afroamericani
tentavano di aderire ai valori della società dominante per ritagliarsi uno
spazio personale e professionale anche nel mondo segregato del sud (questa
linea politica era allora osteggiata da Malcom x, che non chiedeva
l'integrazione come il pastore protestante M.L. King, per aderire a posizioni
oltranziste e di contrapposizione violenta allo status quo. Le posizioni di
Malcom x chiedevano la separazione di neri e bianchi, sino a quando i neri d’America
non sarebbero potuti ritornare nella loro patria, ovvero l’Africa)
Sebbene non fosse una leader del movimento per i diritti
civili, la figura di Rosa Parks divenne un simbolo importantissimo per gli
attivisti e, di conseguenza, fu mal vista dagli ambienti segregazionisti
bianchi contrari alla protesta nera. Ricevette numerose minacce di morte e, non
riuscendo più a trovare lavoro, decise di trasferirsi a Detroit, nel Michigan,
all'inizio degli anni sessanta, dove ricominciò a lavorare come sarta.
Successivamente, dal 1965 al 1988 fu assunta come segretaria per il membro del
Congresso John Conyers. Nel febbraio del 1987 Parks fondò il Rosa and Raymond
Parks Institute for Self Developmentinsieme a Elaine Eason Steele in onore del
marito Raymond Parks. Nel 1999 ottenne la Medaglia d'oro del Congresso. Morì a
Detroit per cause naturali il 24 ottobre 2005, all'età di 92 anni.
Vincenzo Maria D’Ascanio
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