(19 giugno 1926) Nasce a Milano Giangiacomo Feltrinelli da
Carlo, industriale del legname, e da Giannalisa Gianzana; di
famiglia ricchissima, fu erede di un’immensa eredità. Una memoria forse attendibile
racconta di un ambiente familiare freddo e di un'infanzia ricca ma triste, per
lui come per la sorella minore, Antonella, affidati alle cure di severe nurses
svizzero-tedesche. Nel giugno 1944 la famiglia era a Roma e lui si arruolò in un'unità
italiana in forza presso la 5ª armata americana, con la quale risalì lentamente la penisola,
giungendo a Milano con la Liberazione, nell'aprile 1945.
La svolta a sinistra era già compiuta e non ebbero effetto i
richiami familiari ad accogliere il ruolo che socialmente gli competeva quale
rampollo di una grande famiglia industriale; più convincenti
furono la partecipazione ad una speranza collettiva di riscossa proletaria, la frequentazione dei dibattiti
nelle sezioni dei partiti operai della "cintura rossa" milanese, la
campagna per l'opzione repubblicana al referendum istituzionale, l'amore per
una giovane comunista, Bianca Maria Dalle Nogare, sposata civilmente nel 1947.
Nello stesso anno s’iscrisse al Partito comunista italiano,
dove cominciò una militanza "di base" nella quale, forse per
sciogliere la diversità sociale, profuse un impegno totalizzante; questa
disponibilità fu canalizzata dal partito (anche per consiglio di P. Togliatti)
soprattutto nell'attività editoriale, alla quale il giovane si dedicò con
entusiasmo. Fin dall'inizio si
mosse in due direzioni: la formazione di una biblioteca di storia del movimento
operaio internazionale e l'attività editoriale.
Alla fine del 1954 fu fondatore
della casa editrice Giangiacomo Feltrinelli Editore che già negli anni
cinquanta pubblicò bestseller di rilievo internazionale come “Il dottor Živago” di Boris Pasternak (1955) e Il “Gattopardo”
di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Il primo libro edito dalla casa editrice milanese fu l'autobiografia
dell'allora primo ministro indiano Nehru. L'editore milanese entrò in possesso
del romanzo di Pasternak nel 1956 a Berlino, ed affidò la traduzione in
italiano a Pietro Zveteremich. Il libro fu pubblicato il 23 novembre 1957 e tre
anni dopo, nell'aprile del 1960 raggiunse le 150.000 copie vendute.
Negli anni ’70,
Feltrinelli costituisce i Gap, Gruppi d’Azione Partigiana, un’associazione
terroristica di estrema sinistra. Il 15 marzo del 1972, il suo corpo viene
ritrovato ai piedi di un traliccio ad alta tensione, a Segrate, dilaniato da
un’esplosione: un tentativo di sabotaggio finito male? Il processo si svolse dal 15
febbraio al 31 marzo 1979; nell'ultima udienza, prima che i giudici entrassero
in camera di consiglio, alcuni brigatisti (fra cui Renato Curcio, Giorgio
Semeria e Augusto Viel) lessero un comunicato: “Osvaldo (soprannome dello
stesso Feltrinelli) non è una vittima, ma un rivoluzionario caduto
combattendo.”
Egli era impegnato in una operazione di sabotaggio di
tralicci dell'alta tensione che doveva provocare un black-out in una vasta zona
di Milano, per garantire una migliore operatività a nuclei impegnati
nell'attacco a diversi obiettivi. Inoltre il black-out avrebbe assicurato una
moltiplicazione degli effetti delle iniziative di propaganda armata.
In breve, si trattò
(almeno in base ai più accreditati accertamenti) di un errore tecnico da lui
stesso commesso, e cioè la scelta e
l'utilizzo di orologi di bassa affidabilità trasformati in timers,
sottovalutando gli inconvenienti di sicurezza, a determinare l'incidente
mortale e il conseguente fallimento di tutta l'operazione.» I funerali si svolsero il
28 marzo al Cimitero monumentale di Milano, messo in stato d'assedio dalle forze dell'ordine, con i
giovani che intonarono L'Internazionale e lanciarono slogan contro la
«borghesia assassina.»
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