mercoledì 19 giugno 2019

Amministrative. FdI primo partito, male FI. Nel centrosinistra tensioni tra il Pd e Zedda


UNIONE SARDA

L'ANALISI. Il voto di domenica consegna un quadro politico mutato
anche nelle coalizioni. Vecchio bipolarismo, nuovi equilibri
FdI primo partito, male FI. Nel centrosinistra tensioni tra il Pd e Zedda

Riecco il bipolarismo ma all'interno dei due schieramenti gli equilibri son cambiati. All'indomani delle amministrative, in casa centrodestra non può passare inosservata la debacle di Forza Italia: poco più dell'uno per cento a Sassari e del cinque a Cagliari, risultati inimmaginabili solo qualche mese fa. Il centrosinistra conferma di esserci e di tenere alla solidità della coalizione, ma le dichiarazioni dell'ex sindaco di Cagliari Massimo Zedda (Progressisti) sul fatto che «tutti quanti avremmo dovuto crederci di più» non sono piaciute al Pd, come sgradite sono risultate le sue esternazioni pre-voto in tema di vitalizi e fondi ai gruppi. «Quegli ottanta voti mancati a Francesca Ghirra per arrivare al ballottaggio avrebbe dovuto garantirli lui», è l'opinione dei dem, «d'altra parte il Pd col 16,3% è il primo partito della coalizione».

Debacle Forza Italia. Il deputato azzurro Pietro Pittalis parte dal bicchiere mezzo pieno: «Le elezioni confermano il trend positivo per il centrodestra che quando è unito e compatto vince». Poi però ammette: «Inutile nascondere il dato di Forza Italia che poteva essere molto migliore. Speriamo che, con le iniziative che devono essere assunte a livello centrale, FI possa riposizionarsi come punto di riferimento dello schieramento di centrodestra. Bisognerà comunque lavorare molto». Per il momento, infatti, i punti di riferimento sembrano altri. Più Fratelli d'Italia che a Cagliari, complice anche il fatto che esprimeva il candidato sindaco, è la prima forza politica della coalizione, e più il Psd'Az col suo 9,6% e i Riformatori.

La Lega si consolida. «A Cagliari partivamo da zero», dice il coordinatore regionale Eugenio Zoffili, «quindi nessuna delusione per il nostro 5,4%». Su Sassari e Alghero parla il presidente del Consiglio regionale Michele Pais: «La Lega si conferma colonna portante di tutta la coalizione. Ad Alghero raccoglie i frutti di un impegno e presenza incessante tra la gente sul territorio negli ultimi mesi, a Sassari purtroppo non abbiamo centrato l'obiettivo di arrivare al ballottaggio, ma abbiamo comunque dimostrato di essere il partito guida e più forte della coalizione che sosteneva la candidatura a sindaco di Mariolino Andria». Quanto ai Riformatori, dice il coordinatore Pietrino Fois, «hanno raggiunto risultati ottimi e sono stati trainanti anche nei Comuni dove non ha vinto il candidato appoggiato dalla coalizione».

Il Pd non delega più. Sul fronte del centrosinistra, anche l'ultima tornata conferma che la discesa del Pd si è fermata. Forti di questo, i dem assumeranno il comando nelle prossime iniziative. Insomma, avvertono, «non delegheremo più». Ciò vuol dire che il ruolo di Massimo Zedda come portavoce dell'opposizione è rimesso in discussione, e il futuro del centrosinistra in Sardegna sarà ridefinito su binari più chiari e netti.

Questa posizione fa il paio, involontariamente, con quella del referente di Italia in Comune in Sardegna Maurizio Sirca. Che infatti sostiene: «Il centrosinistra va sì ricostruito, ma ognuno deve restare dentro i propri spazi ben precisi e dare il meglio. Esistono temi per i quali l'elettorato si riconosce in forze politiche più piccole e nuove e per questo il Pd non se ne deve fare carico, cioè non deve pretendere di avere la gestione totale». Sul rapporto con Campo progressista: «È di leale convivenza, c'è stata qualche reciproca invasione di campo perché non ci si è dati le regole di ingaggio»

Il presidente di Campo Progressista, Luciano Uras, fa riferimento al dato di Cagliari per un'analisi del voto che estende a tutta l'Isola: «Nel centrosinistra il dato delle liste del 45% comprende u 16% del Pd e un 29 del resto delle formazioni di sinistra di sufficiente valore». Si tratta di «un'articolazione ampia che richiede un'operazione di sintesi: all'interno c'è una forza di storia democratica e una di ispirazione progressista, le due gambe più importanti dello schieramento». Sul bipolarismo: «Si ripropone, questo vale per Cagliari e per la Sardegna. Sarebbe anche opportuno che i due schieramenti cominciassero a parlarsi e smettessero di insultarsi».

Roberto Murgia

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Federico Marini
skype: federico1970ca

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