MANINCHEDDA
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E adesso, chi
sono gli addormentati?
30 MARZO 2017.di
Paolo Maninchedda.
Io non ricordo a memoria che ci sia mai stata una
Giunta che abbia registrato a poco più della metà del suo mandato un incremento
del 14% dei posti di lavoro, registrato a gennaio. A gennaio dico, non nei trimestri
delle stagioni turistiche: a gennaio. Non ricordo neanche un’altra Giunta che
abbia visto registrare, come invece è accaduto a questa Giunta, un incremento
del 20% delle cessazioni dei contratti a tempo determinato e una diminuzione
delle cessazioni dei contratti a tempo indeterminato del 10%.
Ignazio Ganga ha ragione di essere prudente e di
volere aspettare conferme, ma il dato è lì a dire che evidentemente la Giunta “drummida”
di cui tanti parlano, non è poi proprio così “drummida”. Se anche vogliamo
interpretare questi dati come sintomi e non come dati strutturali, essi non
vogliono dire che manca una politica dello sviluppo, ma che una politica dello
sviluppo comincia a dare i suoi frutti.
Tutto il retoricume autonomista degli anni
passati; tutta l’autocelebrazione di alcune scelte di governo, attraverso anche
megafoni universitari, non può annoverare sintomi di ripresa di questo tipo.
Questa Giunta ha il difetto di non sapere raccontare ciò che fa; però è meglio
essere pessimi parolai ma efficienti amministratori, che eccellenti incantatori
di serpenti che addormentano il popolo con le sinuosità delle proprie menzogne.
Qui se c’è qualcuno “drummidu” è chi è fermo nel
fare politica ai soliti sistemi italici: interdizione, malevolenza, maldicenza,
conservazione, dissipazione, distribuzioni a pioggia e quant’altro. Il
cancro morale della vecchia politica animata
dall’odio, dall’ignoranza e dal parassitismo di classi dirigenti che senza
politica sarebbero senza mestiere, è sempre lì pronto ad aggredire ogni nobiltà
come la ruggine sui metalli.
Si vuole forse dire che questi risultati derivano
dalle politiche attive del lavoro varate dal governo italiano? E allora perché funzionerebbero
meglio in Sardegna piuttosto che altrove? Si vorrebbe dire che derivano solo
dalle politiche attive messe in atto dalla Regione e non da politiche di
sviluppo? E allora come si spiega la prevalenza del tempo indeterminato sul
tempo determinato, quello più legato alla temporaneità degli interventi e degli
incentivi?
Lo dico io che cosa sta funzionando: la pulizia
dei bilanci, il ritrarsi della Regione dai mercati, l’attenzione per le imprese
sane che sanno stare sul mercato, il lento e auspicabile declino di imprese che
vivevano di posizioni oligarchiche e di rendite nelle forniture pubbliche, la
maggior cultura dei giovani imprenditori che stanno sostituendo gli anziani, la
consapevolezza che il ‘lavorare in nero’, o ‘a serranda abbassata’ è troppo
rischioso e poco redditizio, l’orgoglio della assunzione piena del nostro
futuro, la rete delle relazioni tra le persone e le imprese, la durezza del non
mollare. Questo clima non nasce dal niente; nasce in primo luogo da una politica
che non usurpa spazi non suoi, che non comprime la libertà e la responsabilità
delle persone.
Lo stile Pigliaru, cioè la ritrosia a occupare
tutti gli spazi con l’attività politica, e invece lo sforzo per regolare lo
spazio pubblico senza occuparlo, né con l’esuberanza della personalità né con l’intrusione
eccessiva, anacronistica e sbagliata dei partiti e delle lobbies, mi pare stia
dando qualche risultato che è tanto più apprezzabile quanto più rimarrà libero
da ‘privatizzazioni’ politiche
anziché istituzionali.
Ciò che può distruggere tutto questo sforzo è la
sanità, il suo eccessivo costo finanziario, ormai insostenibile per le casse regionali.
C’è bisogno di uno sforzo titanico, forse (ma non ne sono sicuro) impopolare, ma
decisivo per le prossime generazioni. In sanità non bisogna pensare alle
elezioni; bisogna intervenire subito e chiudere la falla, avere la forza di
fare ciò che nessuno ha mai fatto prima, sacrificarsi, rinunciare a qualsiasi
popolarità a buon mercato e mettere sotto controllo un sistema che rischia di
compromettere in modo durevole il futuro della nostra nazione.
UNIONE SARDA
CAGLIARI
- Aumenti in arrivo insieme al porta a porta- Tari, ok alle tariffe
Approvati
tutti gli atti propedeutici al bilancio
Via libera agli aumenti per la Tari
in vista dell'introduzione del
porta a porta. «È vero che c'è un
incremento delle tariffe, ma è vero
anche che siamo tra le città che
fanno pagare meno i servizi: senza
offrire le mense verdi e altri
servizi potremmo dimezzare la Tari». Il
Consiglio comunale ha approvato le
nuove tariffe della Tari e il
sindaco Massimo Zedda annuncia che
«per ridurre gli aumenti mettiamo 3
milioni di euro subito con l'impegno
di continuare l'operazione di
abbattimento delle tariffe durante
l'anno». Assieme alla Tari sono
stati approvati tutti gli atti
propedeutici al bilancio che dovrebbe
arrivare in Aula entro Pasqua.
I CAMBIAMENTI Tra le novità i tre
milioni di euro investiti dal Comune
per concedere agevolazioni sulla
Tari. Ci sarà uno sconto del 40 per
cento riservato agli utenti che si
trovano «a una distanza superiore a
500 metri dal più vicino punto di
conferimento, misurato dall'accesso
dell'utenza alla strada pubblica».
Poi sono previste riduzioni 36 per
cento della parte variabile delle
tariffe per le utenze domestiche con
nuclei familiari di almeno quattro
componenti e del 19 per cento per
le famiglie fino a tre componenti.
Sconti anche per gli studenti
universitari fuori sede e per i loro
colleghi che sono residenti a
Cagliari ma fanno parte di nuclei
familiari che abitano in un altro
Comune. Per i rifiuti è un momento
di transizione in vista della
partenza del nuovo servizio di
raccolta differenziata porta a porta
che porterà alla graduale scomparsa
dei cassonetti e un iniziale
incremento dei costi. Tra le novità
in arrivo anche uno sconto del 10
per cento per tutte le utenze che
avvieranno il compostaggio
domestico.
GLI AUMENTI A fare i conti è
Pierluigi Mannino. «Ho fatto il raffronto
con il 2016 e gli aumenti sono
sensibili: una famiglia di tre persone
che vive in un appartamento di 100
metri quadri con 15 metri quadri di
pertinenza, l'anno scorso pagava 542
euro mentre con le nuove tariffe
nel 2017 dovrà pagare 603 euro di
Tari».
COSAP Novità in arrivo anche per
l'occupazione di suolo pubblico, il
sindaco ha spiegato che per
contribuire al rilancio dell'edilizia si è
deciso di intervenire sulla Cosap:
«Ci sarà uno sconto del 30 per
cento per l'occupazione del suolo
pubblico con i ponteggi, che sarà
esteso al 50 per cento in tutto il
centro storico - spiega Zedda - ma
le agevolazioni varranno solo per 30
giorni, poi ci sarà un aumento
proporzionale».
Marcello Zasso
CARBONIA.
Lettera dell'assessore alla Cultura al sindaco Massidda
La
Giunta perde pezzi: anche la Rubiu si dimette
I malumori nella Giunta Massidda non
erano per nulla sopiti. Dopo il
forfait a inizio legislatura di
Arianna Vinci, ex assessore alle
Politiche sociali, e ad inizio anno
di Riccardo Cireddu, ex delegato a
Lavori pubblici e Urbanistica, un
nuovo caso scuote il primo esecutivo
pentastellato della storia di
Carbonia: l'assessore Emanuela Rubiu,
con delega a Sport, Cultura e
Spettacoli, ha presentato (per ora
informalmente) le dimissioni. Le ha
consegnate al primo cittadino in
una lettera in cui spiega i motivi
della sua decisione che, dalle
parole del capo
dell'amministrazione, potrebbero però non essere
definitive: «Riflessione in corso,
situazione in stallo che potrebbe
evolversi nelle prossime ore». E per
“ore” potrebbero intendersi anche
2-3 giorni. Intanto però, ed è il
dato decisamente non secondario,
quali che siano le motivazioni
emerge che in nove mesi sono andati in
crisi tre assessori su sette: due
dimissionari da tempo e uno con un
piede, salvo ripensamenti
dell'ultimo secondo, già fuori.
LE REAZIONI La diretta interessata
per il momento oppone un garbato
«no comment». Ma a dire il vero i
rumors (talvolta davvero
attendibili) di qualche mese fa
davano anche l'assessore Rubiu nel
novero degli amministratori
insofferenti. Poi dopo il caso Cireddu
(l'assessore dimissionario in
polemica col sindaco) la Giunta aveva
fatto quadrato. Sino al fulmine a
ciel sereno di ieri che riguarda
l'assessorato recentemente al centro
del caso del festival Summer is
Mine che ha deciso di traslocare a
Iglesias.
IL CAPOGRUPPO Intanto il capogruppo
M5S Manolo Cossu non nasconde
perplessità: «Da un lato confermo le
valutazioni del sindaco cui il
gruppo rinnova totale fiducia -
ammette - dall'altro occorre esprimere
dispiacere a prescindere dall'esito
della vicenda perché siamo
consapevoli della mole di lavoro
svolto dall'assessore». Cossu e i
Cinque stelle lasciano una finestra
aperta perché è probabile che
Emanuela Rubiu non intenda
allontanarsi del tutto dal Movimento.
Chi invece ha parole pesanti è
chiaramente l'opposizione consiliare. Per
Fabio Usai, Partito dei sardi, «è
palese come l'esperienza M5S sia
implosa forse per ingerenze esterne
pure sul piano amministrativo:
visti anche i precedenti la
responsabilità non può che cadere sul
sindaco». Tesi sostenuta pure
dall'ex sindaco Pd Giuseppe Casti:
«Continua il disastro targato
Massidda, artefice di questo
fallimento». Severo pure il
consigliere Michele Stivaletta:
«Confusionari e poco incisivi:
preoccupa il futuro della città».
Intanto oggi, alle 18, sotto i
portici di piazza Roma, la cittadinanza
potrà partecipare all'illustrazione
del bilancio 2017.
Andrea Scano
LA NUOVA
Il
documento ora passa alle commissioni che giovedì eleggeranno i presidenti
Oggi
il sindaco incontra Città Futura, lunedì potrebbero arrivare i
nuovi
assessori
Crisi, segnali di disgelo
dalla giunta ok al bilancio
di Giovanni Bua wSASSARI Prove di
dialogo in corso a Palazzo Ducale.
Con la giunta che ieri mattina ha
approvato il bilancio di previsione,
che si prepara a portare in
commissione per la fine della prossima
commissione e poi in aula. E, a
proposito di commissioni, giovedì è
convocata la maxi seduta (in realtà
sei a rotazione, ogni 15 minuti)
per rinnovare le presidenze, scadute
da settimane. Appuntamento che
sarà il primo vero banco di prova
sulla tenuta degli equilibri
raggiunti. Equilibri che per ora
sono tutti da formare. Con incontri e
faccia a faccia che proseguono (nei
giorni scorsi quello tra Giacomo
Spissu e Gavino manca, oggi quello
tra il sindaco e Città Futura) e
che dovrebbero portare, almeno nelle
più rosse previsioni, ai nomi dei
nuovi assessori da aggregare in
giunta tra lunedì e martedì.
Tornando al bilancio la giunta ieri
ha approvato lo schema di bilancio 2017 e
il bilancio di previsione 2017-2019.
Il documento prevede entrate per
186 milioni di cui 25,5 milioni
circa sono per investimenti dedicati
alle strade e marciapiedi, impianti
sportivi ed edilizia abitativa.
Sono 19 i settori-ambiti di spesa
nei quali vengono suddivise le spese
e tra questi spiccano i 17 milioni
per l'istruzione e il diritto alla
studio, i 6 milioni per le attività
e beni culturali, i 2 milioni per
le politiche giovanili e sport, 500
mila euro per il turismo. E poi
ancora 34 milioni per l’ambiente, 16
milioni per i trasporti e la
mobilità, 52 milioni per le
politiche sociali e la famiglia, 3,4
milioni per le attività di sviluppo
economico e competitività e 6
milioni per l’ordine pubblico e la
sicurezza.
«Siamo un Comune più
povero rispetto agli anni scorsi ma
non indebitato - commenta il neo
assessore al Bilancio Simone Campus
-. Non stiamo aumentando le
imposte e la tassa rifiuti e stiamo
andando verso il riequilibrio tra
imprese e famiglie per quanto
riguarda la Tari. Quello approvato oggi
è un bilancio sano, che ci permette
di rispettare gli impegni che
l’amministrazione ha preso, in
particolare quelli per il sociale e le
famiglie». «Abbiamo mantenuto fede
ai contratti per i trasporti
scuolabus e mensa scolastica quindi
per gli asili nido - afferma
Nicola Sanna - Siamo riusciti a
soddisfare le esigenze del settore de
Servizi sociali, dove si continua a
registrare un incremento delle
famiglie che chiedono aiuto a causa
del disagio economico». Anche il
sindaco torna sulla questione delle
tariffe dei rifiuti urbani. «Con
questo bilancio - dice - grazie
all’impegno dei sassaresi con il
raggiungimento del risultato nella
raccolta differenziata, sarà
possibile mantenere inalterate le
tariffe per le famiglie mentre
potremo ridurre del 4 per cento
circa quella per le imprese. Un ottimo
risultato raggiunto dal settore
ambiente con la guida dell’assessore
Fabio Pinna».
In conclusione, il documento
contabile rispetta i
vincoli di finanza pubblica che
hanno sostituito quello previsti del
patto di stabilità. «Si tratta di un
accantonamento di soldi veri ma
non spendibili - afferma Sanna - e
che pesano sulla spesa del bilancio
per oltre 8 milioni. Una cifra
enorme che non ci impedisce di
effettuare tantissimi interventi».
Le previsioni di bilancio 2018 e
2019 non si discostano di molto
dalle previsioni di bilancio per il
2017, dove in evidenza si trovano
sempre le entrate per i Servizi
sociali (42 milioni), per
l’istruzione e il diritto allo studio (11),
per i trasporti e la mobilità (circa
6) e l’ambiente (oltre 30
milioni).
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Federico Marini
skype: federico1970ca