La Nuova
Gli scissionisti
dem presentano il simbolo, gelo sulla proposta di intesa con Grillo Speranza:
«Prematuro parlare di accordi, prepariamo il progetto per l’Italia. Mdp,
scontro sull’alleanza. Il Pd: «Bersani è confuso» di Maria Berlinguer.
ROMA «Una provocazione fatta solo per colpirci».
Così in ambienti Pd viene liquidata la disponibilità al dialogo con i
Cinquestelle di Pier Luigi Bersani. Ma questa vola l’ex segretario del Pd non
convince neanche gli scissionisti di Mdp; Rossi, Speranza e D’Alema si mostrano
assai tiepidi su future alleanze con i grillini. Ma andiamo con ordine.
Nel giorno in cui Mdp presenta il nuovo simbolo
della sinistra nata dalla doppia scissione di Pd e Sel, è un’intervista di
Bersani a riaprire lo scontro con il Pd. «Nel caso in cui, come sembra dai sondaggi
che danno M5S in netto vantaggio, i pentastellati dovessero essere il primo
partito ma non avessero la maggioranza assoluta per governare io sarei disposto
ad andare a vedere le loro carte», dice Bersani. Per l’ex segretario del Pd il
M5S è il nuovo partito di centro, di moderati incaz... Dunque, pur di evitare
l’abbraccio con Lega e Fratelli d’Italia, Bersani si dice persino disposto a un
nuovo streaming dopo quello fallimentare tentato nel 2013.
Quanto a Gentiloni, Bersani conferma il sostegno
al governo ma avverte: «È l’ora che si emancipi da Renzi». Immediata la
reazione del Pd. «La strategia di Bersani è confusa», dice pacatamente Lorenzo
Guerini. Il M5S è «intriso di demagogia e populismo», aggiunge il vice segretario
del Pd. «Cerca il dialogo sui vaccini o sull’allenza con Putin?», chiede
ironicamente il renziano Andrea Marcucci.
«Mdp ha chiarito chi è il suo principale
avversario: Matteo Renzi, non la destra xenofba», rincara Francesca Puglisi. Ma
la mossa di Bersani spiazza anche gli scissionisti. Qui però la linea è quella
di spiegare i motivi dell’apertura ai Cinquestelle con il timore che, visto che
sarà probabilmente Renzi a vincere il congresso, il segretario dem possa cercare
l’appoggio di Berlusconi e del centrodestra per governare. Così se il grillino
Bonafede conferma che il M5S «non farà alleanze con nessuno», pur dimostrando
apprezzamento per le parole di Bersani, Speranza è vago.
Alleanze? «È prematuro parlarne, ora ci occupiamo
del progetto politico per l’Italia», dice. Meglio Renzi o MS5? chiedono a D’Alema
che replica: «Meglio soli». In serata però è lo stesso Bersani a tornare sul
caso. «Continuare ad accusarci di essere amici dei grillini è da irresponsabili,
il populismo non si combatte con le prediche, i Cinquestelle decideranno ma
l’alternativa è tra una destra come quella che vediamo in Europa e una sinistra
che faccia la sinistra: il Pd oggi è respingente», spiega Bersani. Quanto alle accuse di tirare la volata al
movimento di Grillo e Casaleggio, l’ex segretario è netto: «Sono anni che danno
benzina a M5S, io cerco di tirargliela via».
SASSARI-
La
prossima seduta slitta a martedì e riguarderà solo la surroga di
Campus.
Cordedda: «Sbagliato dare la colpa al Pd»
Comune,
la crisi paralizza il consiglio
La Cgil di Sassari e il Comitato
provinciale “Lavoro Democrazia
Costituzione" (già Comitato per
il No al referendum costituzionale)
promuovono per domani alle 16,30
nella Sala Angioy della Provincia, un
incontro dibattito dal titolo
“Libera il Lavoro”. Il tema sarà
introdotto da Mauro Beschi,
responsabile organizzazione del Comitato
Nazionale Democrazia Costituzionale
e da Michele Carrus, Segretario
Generale Cgil Sardegna. «Nei giorni
scorsi, il governo Gentiloni ha
approvato un decreto legge che
cancella la normativa sui voucher e
ripristina la responsabilità
solidale negli appalti – si legge in una
nota degli organizzatori del
dibattito – su tali norme la Cgil, con la
raccolta di 4,5 milioni di firme, ha
promosso un movimento popolare,
mirante alla loro abrogazione.
Perciò, l’approvazione del decreto
governativo costituisce una
importante vittoria, in quanto riconosce
che quella normativa è ingiusta e
dannosa per i lavoratori».
«Tuttavia, è necessario – continua
la nota– che non venga meno la
mobilitazione sui temi del lavoro,
perché mancano quasi due mesi alla
scadenza del termine entro il quale
il decreto deve essere convertito
in legge e in tale tempo potrebbero
essere introdotte modificazioni
che vanifichino la sostanza della
domanda referendaria. Inoltre, il
tema del lavoro, specialmente in
Sardegna, dove la disoccupazione
raggiunge livelli altissimi,
richiede un impegno crescente al fine di
recuperare i diritti che sono stati
cancellati (art. 18 Statuto dei
Lavoratori) e per richiedere l'avvio
di politiche attive per il
lavoro, oggi del tutto assenti».
Oggi
a Montecitorio la camera ardente per l’ultimo saluto al dirigente del Pci
A Reichlin l’omaggio della sinistra
ROMA Partigiano, dirigente del Pci,
direttore dell’Unità e di
Rinascita e fine intellettuale.
Alfredo Reichlin se n’è andato a 91
anni e ha compiuto un miracolo. A
rimpiangerlo infatti sono tutte le
anime della sinistra, quelle rimaste
nel Pd, quelle che se ne sono
andate a anche quello che con i
democratici hanno sempre avuto
rapporti conflittuali. Da Massimo
D’Alema a Matteo Renzi, da Giorgio
Napolitano al suo successore Sergio
Mattarella è un coro compatto di
riconoscimenti per uno degli ultimi
grandi vecchi della sinistra
italiana. «Alfredo Reichlin grande
dirigente della sinistra. Una vita
esemplare di impegno verso i più
deboli e di responsabilità nazionale»
scrive su Twitter il premier Paolo
Gentiloni, ricordando la figura
dello storico dirigente del Pci.
«È stato un grande esempio per
tutti,
ha arricchito la storia politica del
Paese», recita la nota diffusa
dal capo dello Stato. Figlio di
Pietro ed Elisabetta Lauro, nato a
Barletta, all’età di cinque anni
Reichlin si trasferì a Roma, dove il
padre esercitò la professione
d'avvocato. Nella capitale Reichlin
partecipò alla Resistenza con le
Brigate Garibaldi, facendo parte dei
Gap. Reichlin fu catturato nel 1944
dai fascisti. Nel 1946 si iscrisse
al Partito Comunista Italiano, di
cui fu uno dei dirigenti più
importanti per circa trent'anni.
Allievo di Palmiro Togliatti, fu
vicesegretario della Federazione
Giovanile Comunista Italiana e nel
1955 entrò all'Unità, di cui dopo un
anno diventò vice-direttore.
Promosso a direttore nel 1958, negli
anni sessanta si avvicina alle
posizioni di Pietro Ingrao, le più a
sinistra nel partito. Quando
l'attrito tra Togliatti e la
corrente di Ingrao diventa
inconciliabile, Reichlin è
allontanato dai quadri de l'Unità per far
spazio alla direzione di Mario
Alicata.
Da Segretario regionale del
Pci in Puglia fu molto attento alla
questione meridionale, alla quale
dedicò anche alcune sue opere.
Deputato nazionale fin dal 1968,
durante gli anni Settanta entrò
nella direzione nazionale del partito
e collaborò con Enrico Berlinguer. È
stato sposato con Luciana
Castellina da cui ha avuto due
figli, Lucrezia e Pietro. Poi ha
spostato Roberta Carlotto.
Ha sostenuto la svolta di Occhetto e
la
trasformazioni del partito da Pci in
Partito Democratico della
Sinistra prima, da Pds in
Democratici di Sinistra poi, ed infine da Dd
in Pd. «Noi giovani eravamo dei nani
sulle spalle di giganti», ha
detto ieri Massimo Cervellini. Oggi
camera ardente alla Camera nella
sala Aldo Moro.
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QUARTU-«Forza
Italia va azzerata» Cappellacci e Cicu contro tutti
POLITICA.
Eurodeputato e coordinatore regionale annunciano la resa dei conti
«Basta con le beghe di cortile, a
Quartu serve un giro di vite». Il
coordinatore regionale di Forza
Italia Ugo Cappellacci interviene
sulle tensioni all'interno del
gruppo in Consiglio comunale. I
pasticci azzurri in via Eligio Porcu
non piacciono neanche
all'europarlamentare Salvatore Cicu:
«C'è confusione totale: i
pastrocchi non portano da nessuna
parte e, così come è stato fin
dall'inizio, non poteva che
proseguire male».
LA SITUAZIONE Cappellacci era
contrario alla ricandidatura di Mauro
Contini, una scelta fortemente
voluta invece da Cicu, ma i due big di
Forza Italia si erano poi ritrovati
sulla stessa posizione quando gli
esponenti locali avevano scelto di
appoggiare il sindaco Stefano
Delunas. Anche ora si trovano
d'accordo nel soffrire per il nome del
partito infangato dalla baruffa
quartese. La squadra cittadina è nel
caos dopo il blitz di Lucio Torru,
autonominato capogruppo nonostante
l'incarico fosse già stato preso da
Martino Sarritzu con il passaggio
di Tonino Lobina al Psd'Az. «Sono
vicende che hanno ben poco a che
fare con la politica - attacca
Cappellacci - sono contrapposizioni che
somigliano solo a beghe di cortile».
L'ex presidente della Regione si
era opposto alla scelta dei
consiglieri comunali di Forza Italia di
prendere parte all'alleanza dei tre
sindaci. «Questo spettacolo è solo
l'apice di una situazione che non è
edificante per il partito. Tutta
la storia recente di Quartu conferma
che l'attuale classe dirigente è
lontana dai problemi della gente e
concentrata solo su questioni
personali», commenta Cappellacci
annunciando una svolta radicale,
«bisogna resettare tutto e dare
corso a una ricostruzione del
partito». Lobina è passato ai
sardisti con Torru e Sarritzu che si
contendono la fascia da capitano e
Cappellacci prende le distanze:
«Nessuno di loro mi risulta iscritto
a Forza Italia, anche l'utilizzo
del nome e del logo è una questione
da chiarire: ci sarà un giro di
vite».
CRITICHE Salvatore Cicu aveva voluto
puntare sulla continuità di
Contini, ma non ha mai apprezzato la
svolta dei responsabili. «Si va
avanti nella confusione, senza idee
e senza un progetto per la città -
commenta l'europarlamentare - Forza
Italia è ancora viva nella
motivazione, nella passione e
nell'idea di tantissimi cittadini
quartesi ma si deve fare un grande
lavoro per ricollegarsi alla
società civile con una proposta
alternativa alla confusione». Anche
Cicu vuole un cambio radicale:
«Serve qualità e competenza nella
proposta, altrimenti tornerà tutto
alla situazione attuale».
Marcello Zasso
SELARGIUS.
Nanni Pulli sogna da sindaco: vogliamo discoteche e piscina
Ex
Forza Italia, il ceramista sessantenne attacca destra e sinistra
Ha battuto tutti sul tempo, uscendo
allo scoperto già da gennaio.
Allora Nanni Pulli sosteneva di
essere la persona giusta per
amministrare Selargius, ieri lo ha
ribadito, nel suo primo incontro
pubblico: «Vincerò, ho tutte le
carte in regola per diventare il nuovo
sindaco».
ACCUSE BIPARTISAN Sessant'anni,
ceramista e un passato tra le fila di
Forza Italia (è stato capogruppo,
assessore ai Lavori pubblici e ai
Servizi tecnologici, nella giunta
guidata dall'allora sindaco Ilario
Contu, anno 2001), da cui ha
evidentemente preso le distanze. È in
campo con una lista civica -
“Insieme per Selargius” - e tira bordate
bipartisan. Prima se la prende con
Francesco Lilliu, attuale
capogruppo del Pd e candidato del
centrosinistra: «Curioso notare che
nella sua conferenza non ci fosse il
simbolo del partito che
rappresenta e di cui è segretario.
Probabilmente si vergogna del suo
simbolo». E non risparmia neppure
Gigi Concu, attuale vice sindaco e
secondo indiscrezioni decisamente
attendibili, l'uomo di punta del
centro destra: «Anche il suo caso è
strano, lo tengono nascosto dietro
le bandiere e non vogliono farlo
uscire perché probabilmente verrebbe
impallinato». Il paragone è
automatico e un tantino prevedibile . «Noi
siamo diversi, usciamo con i
simboli, perché ci crediamo. E non
abbiamo padroni o capi bastone che
ci dicano cosa fare».
COALIZIONE E PROGRAMMA Dalla sede di
via San Martino presenta la
coalizione ufficiale, ma «ancora
aperta ad accogliere nuove adesioni»,
chiarisce.
Per ora, a sostenerlo nella sua
corsa alla massima carica del
Municipio, ci sono: i “Centristi per
la Sardegna”, e le liste
“”Movimentiamo Selargius” e
“Ceraxius po Nanni Pulli”.
Anche il programma è ufficiale e
definitivo: sei grandi punti e
diverse proposte per una «nuova
Selargius». Come «l'abolizione della
tassa sul suolo pubblico per andare
incontro ai commercianti», la
creazione di una «zona ermetica da
realizzare nell'area industriale
dove accogliere start up di nuove
imprese», e «anche discoteche e
magari una piscina». Punta anche
alla valorizzazione del territorio
«con la messa in sicurezza di tutte
le strutture comunali attualmente
non a norma», e «il potenziamento
della polizia rurale». Ha un occhio
di riguardo anche per le assistenti
sociali («devono essere
valorizzare e poter operare in spazi
adeguato»), ma non dimentica la
frazione “cagliaritana” di Su Planu,
dove sogna di creare «un ufficio
polifunzionale stabile, per supplire
la lontananza dal centro di
Selargius». E poi: scuola, cultura,
sport, e grande attenzione -
almeno negli intenti - a giovani e
anziani. Sono questi i punti chiave
del suo programma, che stando ai
suoi pronostici ottimisti, gli
faranno sbaragliare la concorrenza.
Sara Marci
ORISTANO-AMMINISTRATIVE.
Lo schieramento fa capo a Civati. Selma
Bellomo
portavoce cittadina
Nasce
“Possibile”, Spanu in corsa?
Ben radicati a sinistra, critici
verso l'attuale esperienza
amministrativa, non vogliono restare
alla finestra. E così nello
scenario politico cittadino si
affaccia una nuova coalizione con
Possibile (il partito che a livello
nazionale fa capo a Pippo Civati
), indipendentisti ed ex attivisti 5
Stelle. Uno schieramento che
muove i primi passi anche se
circolano già indiscrezioni sul possibile
candidato sindaco, si fa con
insistenza il nome dell'ex consigliere
comunale Pd Valerio Spanu . Per ora
nulla di ufficiale, di certo la
nuova coalizione potrebbe
impensierire il centrosinistra. «Stiamo
iniziando a confrontarci con
Rifondazione e con le forze con cui
abbiamo lavorato e condiviso
l'impegno per varie campagne
referendarie» ha spiegato Selma
Bellomo , portavoce di Possibile e da
sempre impegnata in politica.
Si parte da quelle sintonie per
cercare
di mettere in campo un'alternativa
al Pd? «Non abbiamo dato un
giudizio positivo di questa
amministrazione - ha ribadito - e ora
vorremmo cercare di mettere in campo
una proposta valida per la
città». Lo schieramento unisce molti
delusi del centrosinistra, tanti
che erano candidati con la lista di
Tendas, il Pd e ci sarebbe anche
l'ex segretario del Pd Gianni Sanna
. «Abbiamo appena iniziato il
confronto - va avanti - prematuro
parlare di alleanze chiuse». Non si
sbilancia su un possibile candidato
sindaco. «Valerio Spanu è certo un
nome valido, ma abbiamo anche altre
risorse - precisa Selma Bellomo -
prima di parlare di nomi, pensiamo a
un programma serio per la città».
Gli incontri si succedono, anche con
indipendentisti di Progres come
conferma l'ex candidato
sindacoPierluigi Annis . «Vorremmo dare il
nostro contributo - commenta -
stiamo valutando e dialogando con i
fuoriusciti dal Pd e con Unidos.
Vedremo se si potrà creare un blocco
civico-indipendentista».
E nel centrodestra si continua a
trattare con Salvatore Ledda (Idee
rinnovabili) e Giuliano Uras (Udc).
A giorni potrebbe essere chiuso
l'accordo. ( v. p.)
POLIZIA
STRADALE. Il telelaser che vede nell'auto
In
dotazione al compartimento di Oristano, ha già fatto circa 30 vittime
Non
solo velocità: rileva chi parla al telefono o non ha la cintura
È già diventato il terrore degli
automobilisti sardi e laziali, le due
regioni che lo stanno sperimentando
in Italia. Perché non solo può
rilevare la velocità di un'auto di
giorno e di notte e perfino durante
un sorpasso ma può anche vedere
dentro l'abitacolo stabilendo se chi
guida sta parlando al telefono o non
ha allacciato la cintura di
sicurezza.
In realtà il nuovo autovelox TruCam
in dotazione alla polizia stradale
sarda, da un mese a disposizione
della sezione di Oristano, viene
utilizzato prevalentemente per
sanzionare eccessi di velocità.
DAL 5 MARZO 40 SANZIONI Inaugurato
il 5 marzo scorso lungo la statale
131 all'altezza di Santa Cristina,
il TruCam finora è stato usato
cinque volte ed ha fatto circa 30
vittime, più o meno sei per ogni
operazione di servizio, che dura
mediamente sei ore.
Poche sanzioni, in fondo. Perché non
solo le postazioni autovelox
devono essere segnalate con cartelli
stradali ma soprattutto perché la
Polstrada è obbligata a
pubblicizzare in anticipo sui media e sul
proprio sito internet in quali
giorni e dove posizionerà i rilevatori
di velocità. Basta informarsi prima
e staccare il piede
dall'acceleratore in anticipo.
I VIDEO ANTIRICORSO Ma attenzione:
rispetto ai vecchi autovelox che
scattano foto, il TruCam rileva la
velocità (sino a 320 chilometri
orari) in ogni istante anche a un
chilometro e mezzo di distanza,
quando la pattuglia non può essere
vista da chi sta guidando. Insomma,
può seguire una vettura per un
chilometro e mezzo. «Quando l'agente
mostra la paletta all'automobilista
indisciplinato e quest'ultimo
protesta siamo in grado di mostrare
subito il video della sua
infrazione», spiega Roberto Piredda,
capo del compartimento di
Oristano della Polstrada. Lo stesso
accade se non c'è la possibilità
di contestare subito la violazione:
chi riceve una multa a casa può
richiedere l'accesso agli atti e
vedere il filmato che lo inchioda.
«Il grande vantaggio è proprio nelle
immagini che ci consentono di
avere una prova granitica della
violazione», aggiunge Piredda.
GUARDA NELL'ABITACOLO Del resto si
tratta di un aggeggio che costa
allo Stato dai 14 ai 18 mila euro e
non solo ha una elevata qualità
delle immagini ma può essere usato
al buio (grazie a un flash) e in
condizioni meteo difficili, cioè
quando piove, nevica o c'è nebbia.
Ma ciò che ha colpito di più gli
automobilisti è la capacità di TruCam
di vedere dentro l'abitacolo e
filmare chi parla al telefono o non ha
la cintura allacciata. «E' la
principale novità del nuovo autovelox»,
rileva Giuseppe Gargiulo, numero uno
della Stradale in Sardegna.
CARATTERISTICHE TECNICHE A garantire
queste possibilità è la
videocamera con sensore da 3.1
megapixel che permette sia di filmare
con risoluzione di 240 x 180 o 480 x
360 pixel sia di fare foto con
risoluzione di 1920 x 1440 pixel
(maggiore del Full Hd) oppure con
1440 x 1080 punti. «Ma è una
funzione che non abbiamo ancora
utilizzato», aggiunge Piredda,
«perché per ora su telefonino e cinture
preferiamo basarci su ciò che
vediamo coi nostri occhi».
IN TUTTA LA SARDEGNA L'inizio è
buonista, insomma, ma non sarà sempre
così. E soprattutto il problema non
sarà solo di chi transita nel
tratto oristanese della 131. «Per
ora è stato assegnato a noi ma su
disposizione del dirigente regionale
può essere affidato alla sezione
cagliaritana, a quella sassarese o a
quella nuorese», informa il capo
della Polstrada di Oristano. Quanto
alle segnalazioni, «sono previsti
anche cartelli estemporanei nel caso
in cui i nostri posti di blocco
siano in zone diverse da quelle dove
sono installati i cartelli
fissi», aggiunge Gargiulo.
E i ricorsi, davvero diventano
impossibili? «Certamente è molto più
difficile», dice sicuro Piredda. «Le
immagini sono inequivocabili».
Fabio Manca
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Federico Marini
skype: federico1970ca
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