Tempo fa ci furono le grandi proposte di ripopolare la
Sardegna con i flussi migratori, avanzate dalla Cgil, da Ganau e dal
"tuttologo di cose sarde" Beppe Severgnini. Adesso vedo la proposta
di ripopolare la Sardegna attirando pensionati dai Paesi europei, avanzata dal
sindaco di Bitti e sostenuta con entusiasmo da Paci ed Erriu. Io ho un'altra
proposta in cinque punti.
1) Mandare a casa tutta la classe politica responsabile
dello spopolamento della Sardegna negli ultimi decenni.
2) Sostituirla con un'altra che abbia testa e cuore in
questa terra e che non prenda ordini da fuori.
3) Ricostruire la nostra economia ripensandola
esclusivamente in base all'interesse dei Sardi e allo sviluppo compatibile.
4) Richiamare tutti i Sardi sparsi nel mondo e incentivarli
a ritornare in Sardegna, offrendo loro concrete possibilità di occupazione.
5) Accogliere chiunque, di qualunque nazione, giovane o
anziano, uomo o donna, di qualunque orientamento sessuale o religione, voglia
venire in pace ad abitare e lavorare in questa terra, entrando a far parte
della nostra comunità nazionale e costruendo insieme a noi un futuro migliore.
Quando una classe politica è abituata a pensare che il
centro del mondo sia fuori, pensa che anche la risoluzione dei casini creati
possa venire solo da fuori. Quando invece ci si assume la responsabilità di
essere adulti, autosufficienti e coraggiosi, si pensa che anche la risoluzione
dei problemi creati possa venire solo dal nostro lavoro, dal nostro impegno e
da una politica veramente nuova.
Al lavoro, verso l'autodeterminazione!
Di
Pier Franco Devias
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