AGI) - Cagliari, 26 mag. - La Sardegna e' tra le 65
regioni piu' povere dell'Unione Europea, con un Pil pro capite che - tornato ai
valori del 1997 - e' pari a 18.539 euro per abitante. L'Isola dunque non e'
riuscita ad uscire dalla fase recessiva. E' quanto e' emerso dal rapporto
Crenos, centro ricerche economiche Nord e Sud, presentato stamane a Cagliari. I dati -
prevalentemente relativi al 2015 – hanno fotografato una Regione con una
marcata debolezza strutturale, dove però ci sono diversi segnali positivi: sono
migliorate le aspettative per le famiglie (più 18 per cento), per le quali e'
cresciuta la spesa per i beni durevoli.
Sono inoltre migliorati gli
investimenti che, dopo sei anni consecutivi di contrazione, hanno registrato,
nel 2014, un piu' 3,3 per cento pro capite. La crescita però e' dovuta soprattutto
al settore pubblico. "I dati sono in parte contrastanti, per questo non
abbiamo elaborato delle conclusioni", ha evidenziato Barbara Dettori,
ricercatrice del Crenos. "Quello del Crenos e' un rapporto articolato ma i
dati sul Pil sono relativi al 2015", ha invece sottolineato Raffaele Paci,
assessore regionale al Bilancio, certo che i numeri per il 2016 saranno di
segno positivo.
"Certo strutturalmente i
problemi ci sono ma i dati congiunturali sono positivi: crescono i turisti e la
spesa delle famiglie che sono quindi piu' fiduciose, segno che le politiche
messe in atto stanno dando i loro frutti", ha concluso Paci. (AGI)
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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