Domenica 23 Dicembre, presentazione del libro
"L’Abbazia Sepolta" di Annamaria Ferrarese. Nel volantino potete
trovare indirizzo ed orario per l’appuntamento. Per quanto riguarda il libro
potete farvi un’idea consultando il blog (link sottostante)
Oppure seguendo il trailer book del libro, al link
Buona serata a tutte/i
Sinossi del libro
“Riva dei laghi” è un piccolo paese non lontano dalla costa meridionale della Sardegna. Un luogo tranquillo, le cui belle abitazioni sorgono presso una diga, dove i turisti trascorrono le loro vacanze immersi nel silenzio della natura e nelle vicine spiagge. Tuttavia “Riva dei laghi”, lo scorso inverno, è stato interessato da un violento diluvio, che ha causato ingenti danni e sgomento tra la popolazione.
Ad ogni modo, talvolta anche le situazioni più sfortunate, posso rivelare elementi positivi ed inattesi. Le violente piogge hanno smosso il terreno, restituendo al mondo un’antica abbazia, sotterrata per secoli ad insaputa degli stessi abitanti. Solo il Vaticano ne era a conoscenza, ma molti pensavano si trattasse di una leggenda. No. Perché l’abbazia esiste realmente: tuttavia occorre il lavoro degli esperti per restituirla alla sua antica bellezza.
L’università di Cagliari non perde tempo, e presto una squadra composta da docenti ed alunni arriva per esplorare l’incredibile scoperta. Molti tesori si nascondono all’interno dell’abbazia, ma non solo. Anche il Vaticano si rivela interessato, perché là dovrebbe essere custodito il “Malleum Maleficarum”, un libro un tempo vigilato e conservato, a costo delle vita, dall’ordine templare.
Proprio un inviato del vaticano, nelle segrete dell’abbazia, compirà un fatale errore. Da quel momento degli efferati omicidi si consumeranno nella località, ponendo in allarme la comunità, che dovrà lottare con tutte le proprie forze per sopravvivere.
Con un ritmo serrato, Annamaria Ferrarese descriverà un altro capitolo dell’eterna lotta tra il bene ed il male. Con una scrittura fluida e scorrevole, vi accompagnerà tra gli arcani segreti di un passato dimenticato, e nei recessi più profondi dell’animo umano. Proprio quelli che ci spaventano di più, quelli che spesso neghiamo anche a noi stessi, prima ancora che al nostro prossimo
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