Mi ha sempre amareggiato molto, la pratica europea di
concedere la cittadinanza-premio a seguito di atti eroici. Penso a quell’extra
comunitario che qualche mese fa è stato dichiarato cittadino francese dopo
essersi arrampicato, a mani nude per 5 piani, per salvare un bambino che era in
bilico sulla ringhiera di un balcone. Mi amareggia
l'estemporaneità di queste pratiche che non modificano niente nei rapporti tra
i popoli, anzi, sembrano
affermare distanze colmabili solo dall'eccezionalità dell'eroismo, dunque, di
fatto, concretamente incolmabili.
Ancora peggio però, mi
sembra ciò che pare intenda fare Salvini che nega la cittadinanza al ragazzino
egiziano che ha lanciato
l’allarme sul pullman sequestrato, già cosparso di benzina e pronto a trasformarsi
in un rogo orrendo che non riesco e non voglio neanche immaginare. La
motivazione del diniego sarebbe che un non meglio identificato parente del
bambino avrebbe dei precedenti panali. Che rigore!
Nel paese dove le denunce e le condanne fanno curriculum per
andare in parlamento e raccogliere valanghe di preferenze, solo e limitatamente
ad alcuni casi però, la richiesta di fedine panali pulite non riguarda più
neanche il singolo ma l’intero parentado esteso. Guarda cosa scriveva Fedro
circa 2000 anni fa. “ Un lupo e un agnello spinti dalla sete erano andati allo
stesso ruscello; il lupo stava più in alto e l'agnello di gran lunga più in
basso. Allora il prepotente spinto dalla gola malvagia portò un motivo di
litigio.
"Perché" disse "mi hai reso torbida l'acqua
che bevo?". L'agnello come risposta disse temendo: "Come posso io, di
grazia, fare quello di cui ti lamenti, o lupo? L'acqua scorre da te alla mia
bocca". Quello respinto dalla forza della verità: "Sei mesi fa tu hai
parlato male di me". L'agnello rispose: "Ma io non era nato.".
"Tuo padre, per Ercole, ha parlato male di me".
E così (il lupo) lo sbrana dopo averlo afferrato con una
ingiusta morte. Questa favola è stata scritta a causa di quegli uomini i quali
opprimono gli innocenti per mezzo di falsi pretesti.” Cit. Fedro, nato verso 15
a.C. e morto verso il 50 d.C
Di
Lucia Chessa
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