(28 Marzo1939) Con la
firma della capitolazione da parte dei leader repubblicani, termina la
sanguinosa guerra civile spagnola. Dopo tre anni di scontri, nel corso dei quali perdono la
vita oltre un milione e mezzo di persone, il generale Francisco Franco s’impadronisce
definitivamente del potere.
Il preludio alla sua
dittatura, come scritto sopra, fu una delle più sanguinose guerra civili della
storia recente, nella quale Franco fu sostenuto tanto dalla Germania nazista
quanto e dall'Italia fascista.
Durante la guerra le destre si dimostrarono compatte, mentre
i repubblicani (tra le cui fila ci furono diversi intellettuali del periodo) si
divisero per questioni legate all’ideologia, rendendo disunito il fronte
repubblicano. Furono Centinaia di migliaia i morti nella guerra civile e poi nelle
fucilazioni, nei campi di concentramento e nel lavoro forzato riservato ai
“rossi”.
Vinta la guerra, nell'aprile 1939, il Generalissimo (detto “il
caudillo”, in lingua spagnola “il supremo”) instaurò un apparato dittatoriale
che schiacciò con fermezza ogni opposizione al regime, esaltando i valori della
destra tradizionale (Dio, Patria e Famiglia).
Franco, tuttavia, si dimostrò strategicamente intelligente
non si allineandosi agli altri fascismi nelle leggi antisemite, ed accolse un
gran numero di ebrei in fuga dall'Europa invasa dai tedeschi. Inoltre,
decise di non partecipare alle seconda guerra mondiale anche perché l’esercito
spagnolo non era in grado di reggere una guerra, dopo la guerra fratricida che insanguinò
il Paese.
Nel 1940, Franco s’incontrò con Hitler a Hendaye e l'anno
seguente con Mussolini a Bordighera, ma nonostante le pressioni di tedeschi e
italiani, scelse di mantenere la Spagna neutrale e decise solo d’inviare
volontari contro l'Unione Sovietica (la cosiddetta División Azul). Nel 1942, su
richiesta del dittatore tedesco, Franco decise di cambiare il fuso orario della
Spagna, adeguandolo a quello della confinante Francia: da allora, gli iberici
vanno un'ora avanti del tempo solare in inverno e due d'estate per l'ora
legale.
Sincero e devoto cattolico e rigido anticomunista, il
discusso Pio XII nel 1953 gli concesse l'Ordine supremo del Cristo, massima
onorificenza vaticana. Franco morì alle 4.20 del mattino del 20 novembre del
1975. Con la sua morte scompariva l'ultimo dei grandi dittatori europei e la
Spagna entrava in una fragile transizione fra franchismo e democrazia.
Due giorni dopo la morte
di Franco, il 22 novembre, venne ripristinata la monarchia e divenne re,
giurando fedeltà ai principi del franchismo, Juan Carlos di Borbone, nominato
dal Caudillo stesso suo successore pochi anni prima. Una transizione, questa, ad alto rischio,
per la resistenza della Falange franchista, pilotata dal premier centrista
Adolfo Suarez padre della costituzione del 1978, stabilizzatasi dopo l'ultimo
colpo di coda del franchismo, il tentato golpe del colonnello Antonio Tejero il
23 febbraio 1981. Con un’amnistia del 1977, tutti i criminali politici complici
del regime, furono salvato dalle carceri o dalla fucilazione. I morti del
regime franchista, spesso seppelliti in fosse comuni, furono ritrovati anche a
molti anni di distanza.
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