domenica 5 maggio 2019

(05 Maggio1981) Muore in carcere, dopo 66 giorni di sciopero della fame, l’attivista irlandese Bobby Sands


(05 Maggio1981) Muore in carcere, dopo 66 giorni di sciopero della fame, l’attivista irlandese Bobby Sands. Entrato a far parte dell’IRA a 18 anni, fu più volte arrestato per detenzione di armi da fuoco ed attentati dinamitardi. Sands è il primo fra gli attivisti detenuti a sacrificare la propria vita per la causa repubblicana. Con questo gesto cerca di portare all’attenzione dell’opinione pubblica internazionale sulla cosiddetta dirty war (strategia della tensione, letteralmente "guerra sporca"), che il governo britannico conduce nelle sei contee del nord dell’Irlanda ai danni della comunità cattolica favorevole alla riunificazione dell’Irlanda del Nord, protestante, alla Repubblica irlandese. IRA, sigla di Irish Republican Army, è un’organizzazione militare clandestina sorta, con il nome di Irish Volunteers, nel primo decennio del Novecento per liberare l’Irlanda dal dominio inglese.

Dopo la divisione dell’Irlanda (1921), l’IRA costituì il braccio armato dell’opposizione cattolica repubblicana dell’Ulster, sostenitrice della riunificazione dell’intera isola. Compì violente campagne militari nei decenni a seguire, con azioni nell’Ulster ed in Gran Bretagna. Le azioni dinamitarde contro i protestanti e l’esercito britannico, conobbero un’escalation all’inizio degli anni ‘70, dopo la scissione dell’IRA (1969) in due organizzazioni distinte, la Official e quella radicale dei Provisional. Quest’ultima conquistò in breve tempo l’egemonia del movimento repubblicano nell’Ulster, godendo anche di un crescendo di consensi tra la popolazione cattolica. Nel 1981 l’irrigidimento del governo britannico, che rifiutò lo statuto di prigionieri politici ai militanti dell’IRA, internati senza processo, costò la vita a 10 suoi militanti detenuti nelle carceri inglesi, che si lasciarono morire praticando lo sciopero della fame.

L’avvio (1985) di un confronto tra Gran Bretagna e Repubblica d’Irlanda sulla questione contribuì ad avvalorare le aspettative di una soluzione pacifica. Nel 1998 l’annuncio di una tregua da parte dell’IRA facilitò l’accordo di pace sottoscritto da Blair ed il Sinn Féin (partito dell’indipendentismo irlandese, di sinistra e d’ispirazione socialista) raggiunto anche grazie alla disponibilità del governo britannico a rinunciare alla pregiudiziale di sempre (ovvero il disarmo dell’IRA) ma provocò anche la comparsa di una nuova fazione molto agguerrita dell’organizzazione, la “Real IRA”. Sempre più isolata tra la maggioranza della popolazione cattolica dell’Ulster, desiderosa di pervenire alla pace, l’organizzazione ha infine accelerato il processo del disarmo: su pressione anche del governo autonomo nord-irlandese, nel 2001 l’IRA ha dichiarato di voler abbandonare le armi e nel 2005 ha proclamato ufficialmente la fine della lotta armata.




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