Unione
Sarda
Gli
ultimi giorni dell'Asl unica «Pronta la legge per abolirla»
Entro
l'anno la convocazione degli Stati generali della salute
L'assessore
Nieddu ipotizza la creazione di quattro aziende
Annunciato
in campagna elettorale e rilanciato subito dopo la vittoria alle regionali, ora
l'azzeramento dell'Ats è pronto. «Stiamo già preparando la bozza di riordino»,
ha detto ieri l'assessore alla Sanità Mario Nieddu. Anzi, si è corretto, «è già
pronta». Abrogare l'Ats è una delle operazioni che il responsabile della Salute aveva promesso per i primi cento giorni di governo. Magari - considerato il tempo perso tra operazioni di conteggio dei voti
e le trattative per la composizione della Giunta - ci vorrà qualche settimana
in più, ma non è sbagliato sostenere che l'Asl unica ha ormai i giorni contati.
«Svolta
necessaria» Nieddu è molto chiaro su un punto:
«Dobbiamo imprimere subito una nuova caratterizzazione al sistema sanitario, e questo deve passare necessariamente per la cancellazione
dell'Ats». Ovviamente la bozza prevede anche il ritorno
alle Asl: «Quattro se dipendesse da me», ha precisato l'assessore. Mentre resteranno
centralizzate la centrale unica
degli acquisti e appalti e la gestione del personale.
Una
volta varato dalla Giunta, il disegno di legge dovrà passare prima l'esame
della commissione Sanità presieduta da Domenico Gallus e poi del Consiglio
regionale. L'iter in ogni caso sarà avviato a breve, anche perché l'assessore
della Lega conta di portarlo a conclusione prima degli “Stati generali della
salute” di cui, sempre ieri, ha annunciato la convocazione entro l'anno.
Obiettivo: «Dare a tutti la possibilità di interloquire e dire la loro sulla
riorganizzazione del sistema».
Cancellando
l'Ats verrebbe meno il rapporto fiduciario con il suo attuale direttore
generale Fulvio Moirano, che però ha firmato un contratto sino al 2021. È
esclusa comunque una sua cacciata. «Con lui ho un ottimo rapporto personale -
ammette Nieddu - ed è un tecnico di valore, il rapporto andrà avanti fino a
scadenza naturale, nessuno lo licenzierà». Resta da capire come e dove potrebbe
essere impiegato il super manager.
La
soluzione potrebbe non piacere a chi, come la capogruppo M5S Desirè Manca, nei
giorni scorsi ha ribadito che «sull'Ats servono fatti, non parole». Soprattutto
con riferimento al fatto che «nonostante la volontà dichiarata di destituire
l'Asl unica, il dg continua a procedere con delibere e atti di conferimento di
incarichi funzionali».
Brotzu,
vuoto al vertice Ats a parte, l'altra grana che Nieddu si trova tra le mani ha
a che fare con il complesso ospedaliero più importante della Sardegna. Il posto da direttore generale è vacante dal primo aprile, cioè da quando
sono diventate effettive le dimissioni della ex dg Graziella Pintus. Da quasi
due mesi il suo posto è ricoperto dal direttore sanitario Vinicio Atzeni, anche
lui dimissionario, se non fosse che il governatore Christian Solinas gli ha
chiesto per due volte di rimanere alla guida per altri quindici giorni.
L'1
giugno anche le dimissioni di Atzeni diventeranno effettive. Ieri Mario Nieddu
non ha nascosto la necessità di nominare un commissario. A quel ruolo puntano i
Riformatori, ma la partita è ancora tutta da giocare. La Lega, infatti, non
sembra disposta a perdere terreno sul settore della Regione che ha sempre
dichiarato di voler amministrare.
Roberto
Murgia
-----------------
Federico
Marini
skype:
federico1970ca
Nessun commento:
Posta un commento