mercoledì 12 ottobre 2016

La serrata di scudi nei confronti di migranti e poveri. Analisi.

Il mondo universale della merce si fonda sulla opposizione di classe; questa è la sua essenza, ed è dunque fondamentalmente gerarchica. Una gerarchizzazione universale modellata ad immagine e somiglianza della merce e del suo movimento, che ripropone, inasprendole, col supporto di sofisticati apparati ideologici, come direbbe quel tale, “le false opposizioni arcaiche dei regionalismi o dei razzismi incaricati di trasfigurare in superiorità ontologica fantastica la volgarità E’ questa, per l’essenziale, la verità che si cela dietro la serrata di scudi contro migranti e profughi, e più in generale i poveri, alla quale siamo costretti ad assistere quotidianamente. Gli esempi sono innumerevoli e sempre più diffusi; e si ripropongono con nauseante frequenza!
 
Il sistema mediatico tutto dal canto suo, proprio mentre pretende di emettere la propria falsa condanna (perché lo esige il politicamente corretto) di una verità ritenuta formalmente inconfessabile, quale è appunto il “razzismo”, si incarica al tempo stesso della valorizzazione di quelle stesse idiote gerarchie del consumo su cui in definitiva si regge il razzismo. I cosiddetti populismi di destra sono i rabbiosi cani da guardia di questa gerarchizzazione universale che attraversa, e sovverte, intere nazioni, continenti, fino al più sperduto villaggio (supponiamo della Sardegna, non ci mancano certo gli esempi, specie recenti!).


Il collasso del ceto medio, un tempo ritenuto elemento di armonizzazione e stabilizzazione del sistema grazie alla sua triviale integrazione nel banchetto consumistico, non fa che alimentare il rancore di un corpo sociale sempre più incarognito e impaurito. Accade così che, come nel monologo del Ragioniere Total (impersonato da un grande Flavio Bucci) nel film di Elio Petri “La proprietà non è più un furto”, “nella lotta, legale o illegale, per ottenere ciò che non abbiamo, molti si ammalano di mali vergognosi. Si riempiono il corpo di piaghe, dentro e fuori. Tanti altri cadono, muoiono. Vengono esclusi, distrutti, trasformati. Diventano bestie, pietre, alberi morti, vermi. Così nasce l’invidia. E in questa invidia si nasconde l’odio di classe. Che è composto in egoismo e quindi reso innocuo.”

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