Stop per
chi arriva dalle zone a rischio. Ordinanza del governatore: quarantena in un
domicilio obbligato Ma il governo dice no alla richiesta di chiudere porti e
aeroporti per 20 giorni
CAGLIARI
Anche chiedere l'aiuto di Dio
diventa un'utopia. Perché la Conferenza episcopale si è arresa alla potenza del
contagio e ha deciso di sospendere tutte le messe fino al 3 aprile. Si potrà
pregare, ma da soli.
A casa. Chi deve continuare in
ogni caso la battaglia per bloccare la diffusione del virus è la Regione, che
in queste ore lavora per sigillare l'isola. La macchina di difesa dal contagio
messa in piedi dalla Regione si rafforza. Ordinanza dopo ordinanza il governatore
Christian Solinas cerca di creare gli anticorpi all'invasione da coronavirus. In un solo giorno il governatore allinea la
Sardegna alle altre regioni del sud e impone la quarantena per chiunque arrivi dalle zone rosse.
Un
provvedimento quasi obbligato. Anche perché in questi giorni le
località turistiche si sono popolate di un'insolita presenza di proprietari di
seconde case arrivati dal nord a godersi l'inverno della Sardegna. O in modo
molto più probabile in fuga dalla zona rossa.
Ma
Solinas nelle sue ordinanze annuncia a breve assunzioni di medici, specialisti,
infermieri e personale sanitario per affrontare l'emergenza coronavirus. Solinas si è anche spinto oltre. Più volte durante il giorno, anche in una videoconferenza con il governo, ha chiesto di chiudere i porti e gli aeroporti dell'isola per 20 giorni. Richiesta che è stata respinta a più riprese dal governo.
Gli
infettati ufficiali ieri sera sono saliti a 19, con il riscontro di altri 4
casi positivi. I pazienti sono di Cagliari, in isolamento nelle loro
case. Le loro condizioni non sono preoccupanti. Negli ospedali
cresce l'emergenza, con i casi a Nuoro e Olbia che fanno crescere la
tensione e creano difficoltà nelle strutture che devono
accogliere i pazienti più gravi e gestire le situazioni con maggiore
criticità. Mentre Sassari, centro di riferimento regionale,
inizia ad accogliere i primi malati nella strutture specializzate.
Assunzioni.
La Regione promette un robusto pacchetto di assunzioni. «Attiviamo ogni strumento,
anche straordinario, nella nostra
disponibilità per fronteggiare in modo efficace l'emergenza
Covid-19 - dice Solinas -, anche attraverso disposizioni straordinarie
per la salvaguardia della salute pubblica». La
giunta riunita a Villa Devoto, ha approvato un piano straordinario di
assunzioni nella sanità. «Medici, infermieri e oss saranno assunti immediatamente a contratto
libero professionale a tempo determinato (tranne gli oss, che saranno
assunti attingendo dalle graduatorie).
La delibera - chiarisce il
presidente -, consente di superare il piano di fabbisogno regionale. Il
personale medico sarà assunto a contratto anche attingendo dalle graduatorie di
precedenti concorsi. Saranno contrattualizzati
specialisti in anestesia, infettivologia, cardiologia,
pneumologa, medicina d'urgenza e tutte le figure che si renderanno necessarie, nel numero che si renderà necessario». La Regione raccomanda a
tutti i cittadini la rigidissima osservanza delle norme di comportamento utili
a prevenire la diffusione del virus.
Stop dalle
zone rosse. Ma in mattinata Solinas aveva già imposto la quarantena per chi arrivava dalle zone rosse. E il presidente lo ha fatto con una ordinanza molto precisa. Impone una serie di restrizioni a chi arriva dalle zone rosse del Nord Italia. Misure straordinarie per la prevenzione e la gestione dell'emergenza epidemiologica da gestione coronavirus che prevedono l'obbligo di «osservare la permanenza domiciliare con isolamento fiduciario, mantenendo lo stato di isolamento per 14 giorni», recita il testo.
Il testo è già in vigore per chi arriva «dalla Regione Lombardia e dalle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbanio-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia». Chi proviene da queste zone dovrà
«comunicare tale circostanza al proprio medico di base o pediatra di libera
scelta del servizio di sanità pubblica territorialmente competente».
Ancora: dovrà osservare «il divieto
di spostamenti e viaggi» e «rimanere raggiungibile per ogni eventuale attività
di sorveglianza». E, in caso di sintomi «avvertire il medico di base o pediatra
di libera scelta». Nei porti e aeroporti dell'isola i
passeggeri che arrivano dalle zone indicate
sono tenuti a «dichiarare al personale addetto ai controlli attivati dalla Regione il domicilio nel quale osserveranno l'isolamento fiduciario per 14 giorni e un recapito di reperibilità.
Per questo saranno chiamati a
compilare un modulo con le generalità e la dichiarazione sull'osservanza di
tutte le prescrizioni».
Il doppio
no. Ma Solinas si era spinto oltre. Ha chiesto per due volte al governo di chiudere porti e aeroporti della Sardegna per 20 giorni con un emendamento al decreto della Presidenza del consiglio dei Ministri. Ma in entrambi i casi l'esecutivo ha risposto di no. E lo scontro istituzionale sembra non avere scoraggiato la giunta. Anche nella videoconferenza tra il governo e i presidenti delle Regioni Solinas ha ribadito ancora una volta la richiesta del blocco aereo e navale.
«Nel corso della videoconferenza
ho nuovamente rivolto al Governo, dopo un primo diniego nei giorni
scorsi, la richiesta che vengano interrotti per 20 giorni i collegamenti
con la nostra isola - spiega Solinas, per meglio contrastare la
diffusione del virus e per prevenire una possibile eccessiva
pressione sulle nostre strutture sanitarie. Un estremo tentativo al quale
il Governo ha nuovamente opposto un netto diniego. Ritengo tale misura
assolutamente opportuna e non posso che rammaricarmi dell'esito
negativo avuto».
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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