Unione
Sarda
CAMPO
PROGRESSISTA. Zedda apre ai dem: «Solo uniti si vince». Dal palco di “Diversa”
le prove di convergenza
Fare di tutto per unire, non come in
Sicilia, e il Pd smetta di guardare altrove, non ci può essere alcun cammino
per chi pensa che nel nuovo centrosinistra ci possa essere spazio per un nuovo
o un vecchio centrodestra. Giuliano
Pisapia non si dà per vinto e ci riprova. «Qualcuno dice che è una missione
impossibile? No, sino all'ultimo giorno dobbiamo provare - ha detto ieri il
leader di Campo Progressista aprendo a Roma i lavori di Diversa, una proposta
per l'Italia - non basta distruggere, bisogna costruire: non è tattica, è buona
politica».
Ora la palla passa a Matteo Renzi
che oggi, in direzione Pd, farà capire quanto ha intenzione di intercettare l'assist
dell'ex sindaco di Milano. Contro «le alleanze anomale di questo quinquennio
parlamentare», si è schierato apertamente il sindaco di Cagliari, Massimo
Zedda, sostenitore della prima ora del progetto di Pisapia: «Partiamo dalle esperienze
positive maturate nelle città, nei territori, dove il centrosinistra unito ha
costruito una risposta di governo vera ai bisogni delle persone e delle
comunità - ha detto dal palco del teatro Golden nella Capitale - confido su
nuovi e positivi segnali dalla direzione del Pd. Abbiamo tanto da fare
soprattutto per le generazioni che ancora soffrono precarietà e mancanza di
lavoro. Non serve a nessuno la divisione, tanto meno al Paese».
A Roma c'erano gli esponenti del
Campo Progressista Sardegna, dal senatore Luciano Uras al consigliere regionale
Francesco Agus, mancava solo Roberto Capelli, assente per precedenti impegni.
In platea anche il deputato di Art 1 - Mdp, Michele Piras. Unità, per Pisapia,
significa portare a casa il risultato su ius soli e biotestamento, «due leggi
che non arriveranno da nessuna parte se avremo sconfitte come quella siciliana
e di Ostia». «Abbiamo detto quali sono le nostre indicazioni e quella discontinuità
che serve, ora attendiamo risposte», ha detto chiudendo i lavori
dell'assemblea.
Ma c'è chi è meno fiducioso. «Sono
qui per far dialogare le varie anime progressiste: sarebbe imperativo stare
assieme, tante persone chiedono risposte», è stata
l'apertura dell'intervento della presidente della Camera Laura Boldrini. Ma,
«di fronte a tante espressioni di indisponibilità, credo che non ci siano più
le condizioni per un'alleanza con il Pd. E io dico, purtroppo. Non sono contenta
di questo».
Roberto Murgia
CAGLIARI
- CONGRESSO. Nicola Montaldo confermato leader del Pd
Tra
venerdì e sabato 804 iscritti sono andati a votare nei sei circoli
Con il 70 per cento dei voti Nicola
Montaldo è stato confermato alla
guida della segreteria cittadina del
Partito democratico. Per quanto
riguarda la segreteria provinciale
mancano ancora i voti di
Decimomannu e Villasor, col
segretario uscente Francesco Lilliu in
vantaggio rispetto allo sfidante
Federico Porcu. Nei sei circoli
cagliaritani del Partito democratico
Nicola Montaldo ha incassato 554
preferenze su un totale di 804
iscritti che sono andati a votare tra
venerdì e sabato.
LA CONFERMA «È andata ancora meglio
della volta scorsa», commenta
soddisfatto il segretario confermato
dai Dem cagliaritani, «ringrazio
tutti i partecipanti e i volontari
che hanno collaborato perché il
congresso si è tenuto di venerdì e
sabato sera e c'è stata una grande
partecipazione: al circolo
Berlinguer si poteva votare dalle 19 alle
22 e ha partecipato quasi il 60
degli iscritti, un bel segnale».
CIRCOLI AL VOTO In città si votava
anche per eleggere i segretari dei
sei circoli e il risultato dello
spoglio vede una conferma e cinque
nuovi arrivi. Andrea Casu alla guida
del Lussu, Alessio Sarigu al
Rinascita, Giuseppe Ortu al
Berlinguer,
Laura Gatto a Mulinu Becciu,
Marinella Boi a La Palma e Ignazio
Locci è segretario del circolo di
Pirri. Grande soddisfazione nel
partito per gli 804 iscritti che hanno
fatto le loro scelte durante due
serate del fine settimana. «Si
dimostra ancora una volta che il
Partito democratico è costituito da
tante persone che si dedicano con
passione e impegno - commenta Nicola
Montaldo - è una conferma del buon
funzionamento del partito». Il
segretario cittadino forte del
consenso al 70 per cento sottolinea
l'unità del Pd cagliaritano, che non
è la norma nel partito nato dalla
fusione tra Ds e Margherita. Su 804
votanti ci sono state 6 nulle e 11
bianche mentre Nicola Montaldo ha
preso 554 voti e lo sfidante
Federico Manca si è fermato a 233.
«Nessun problema con Federico,
siamo amici, e nel partito a
Cagliari siamo sempre stati abbastanza
uniti - conclude il leader cittadino
del Pd - alla luce del successo
elettorale alle ultime elezioni
cittadine l'obiettivo principale resta
la conferma del programma elettorale
e il ruolo centrale del Pd nella
coalizione che amministra Cagliari».
M. Z.
Candidature
- Rosatellum e nuovi collegi, il Pd sardo in tensione
L'attesa per la definizione dei
collegi plurinominali della Camera
agita le acque nella politica
isolana. L'ipotesi che trapela da Roma è
che il governo sarebbe intenzionato
a tagliare in due la Sardegna con
due macroaree: nord e sud. Se questa
tendenza fosse confermata i
partiti saranno costretti a rivedere
le strategie, ma soprattutto gli
equilibri, come succede in casa del
Partito democratico dove si
dovranno riassestare le tre
correnti.
LE IPOTESI Per i partiti più forti,
i posti blindati sono i primi in
lista nel collegio proporzionale
perché, al netto di sconfitte
epocali, i sondaggi assicurano il
lasciapassare per Roma senza
problemi. Se la partita si giocasse
con i tre collegi per la Camera e
quello unico del Senato, gli
equilibri sarebbero rispettati senza
causare rotture. Il capolista per
Palazzo Madama sarebbe il segretario
e già senatore, Giuseppe Luigi
Cucca, mentre i capilista per la Camera
sarebbero uno per l'area Popolare
riformista (proprio quella di
Cucca), uno per i soriani e uno in
quota ai renziani.
I RISCHI Se il governo, invece,
opterà per dividere in due la Sardegna
il banco rischia di saltare.
Infatti, il posto che spetta a Cucca nel
listino del Senato, passerebbe ai
renziani, lasciando liberi gli altri
due per soriani e area Cabras-Fadda.
In questo ragionamento rischiano
di perdere un posto “blindato”,
alcuni aspiranti dati per certo in
partenza per Roma. Uno di questi è
il renziano Gavino Manca che
potrebbe perdere il primo posto nel
collegio del nord. Non è escluso
che le diplomazie dem intercedano
col governo per riportare a tre i
collegi ed evitare lo scontro. (m.
s.)
CENTRODESTRA.
La campagna sarda di Silvio
Berlusconi
detta la strategia: «Fondamentale ricompattare la coalizione»
Vertice
con i big isolani a Villa Certosa in vista delle Politiche
Il centrodestra dovrà presentarsi
compatto alle prossime elezioni
politiche. Silvio Berlusconi da
Villa Certosa fissa i paletti per il
percorso di Forza Italia in
Sardegna. È stato un fine settimana di
incontri (separati) per il leader
azzurro, con il coordinatore
regionale, Ugo Cappellacci,
l'eurodeputato, Salvatore Cicu e il
sindaco di Olbia Settimo Nizzi, per
fare il punto della situazione. Si
è discusso di alleanze, confini
della coalizione e strategie, perché
la nuova legge elettorale costringe
i partiti a una prova di forza nei
collegi uninominali e una più
strategica in quelli proporzionali.
LA VISITA Di dichiarazioni ufficiali
sull'esito degli incontri non se
ne parla. Gli interessati, però,
riferiscono di un Berlusconi
determinato a giocarsi la partita
fino in fondo alle prossime
politiche, anche nell'Isola. Per
questo il presidente azzurro ha
deciso di dedicare all'argomento una
parte del fine settimana in Gallura.
Dalle poche indiscrezioni che
filtrano uno degli argomenti è stato sul
futuro della coalizione declinata
nella realtà sarda. Il Rosatellum
prevede che il calcolo della soglia
di sbarramento venga fatto a
livello nazionale. Fattore che
suggerisce ai partiti a trazione
regionale di stringere alleanze con
forze presenti in tutte le regioni.
I SEGGI Tra le fila di Forza Italia
qualche nome circola e sono
diversi gli aspiranti per un posto
in Parlamento. Al Senato è quasi
sicura la ricandidatura di Emilio
Floris, che potrebbe essere il
capolista nel collegio unico
regionale. Non dovrebbero esserci dubbi
per un posto alla Camera per il
coordinatore, Ugo Cappellacci, che
potrebbe competere sia nel collegio
uninominale che come capolista nel
listino.
I consiglieri regionali in lizza
sono il capogruppo Pietro Pittalis e
la sua vice Alessandra Zedda. In
Gallura il nome di Giuseppe Fasolino
potrebbe essere quello buono per il
collegio uninominale, mentre al
nel nord-ovest vorrebbe candidarsi
l'algherese Marco Tedde.
LA COALIZIONE Il centrodestra sardo
dovrà essere tarato su quello
nazionale che dovrebbe essere
composto da Forza Italia, Fratelli
d'Italia, Lega, Dc, Direzione Italia
e Rinascimento. Da capire in che
modo si presenterà la Lega di Matteo
Salvini, che sarà a Cagliari il
25 novembre.
L'Udc potrebbe allearsi con la Dc,
mentre i Riformatori dovrebbero
confluire nelle liste di Direzione
Italia, il partito di Raffaele
Fitto. Rinascimento (cioè Sgarbi) e
Psd'Az sono a un passo
dall'accordo che riporterebbe i
sardisti nel centrodestra ricalcando
lo schema del Consiglio regionale.
«Lavoriamo insieme e ci sono le
condizioni per proseguire»,
sottolinea il capogruppo di FI Pittalis:
«La distanza tra il sardismo e la
Giunta Pigliaru è notevole, con noi
è possibile un programma fatto di
temi identitari e autonomia».
Matteo Sau
OLBIA.
Gianluca Corda, segretario dell'Unione comunale, e le nuove sfide
Un
preside alla guida del Pd: la Giunta Nizzi vive di rendita
Al Pd ci è arrivato - sia pur da
alleato - a bocce ferme, quando erano
già alle spalle sia il governo della
città che la divisione in due
gruppi consiliari. E all'equilibrio
di Gianluca Corda, 39 anni, ex
consigliere comunale, che nella vita
fa il dirigente scolastico e in
politica viene dall'Udc, è affidato
il compito di sanare le ultime
cicatrici e traghettare il partito
cittadino attraverso le prossime
sfide elettorali. Il nuovo
segretario dell'Unione comunale sarà
affiancato dai due segretari di
circolo, l'ex assessora Ivana Russu
per il primo e Graziano Asara per il
secondo. Tutti under 40.
Spaventato per l'impresa?
«No. Accolgo le sfide, sia nel
lavoro che in politica, con entusiasmo.
Lo stesso entusiasmo che ho visto in
tanti iscritti che ho incontrato,
per questo sono fiducioso. Si parla
in negativo delle correnti Pd ma
io ho trovato un partito dove ci
sono tante sensibilità diverse ma una
grande ricchezza di dibattito e un
progetto. È un luogo dove c'è
ancora la volontà di fare politica e
di questi tempi ne abbiamo un
gran bisogno».
Le correnti Pd cittadine vengono
attribuite all'influenza dei due
leader storici, Gian Piero Scanu e
Nardino Degortes. È sempre così?
«Ora va di moda la figura del passo
di lato . Io credo invece che sia
necessario un passo avanti, verso il
progetto politico che accomuna
tutti. I leader del partito, e mi
riferisco al deputato ma anche ai
due assessori e al consigliere
regionale, sono una risorsa e credo che
tutti debbano avere il nostro
sostegno. Penso a Scanu, che forse è
stato lasciato troppo solo nella sua
battaglia sulle servitù militari,
agli assessori Careddu e Caria che
devono occuparsi di temi molto seri
come la continuità territoriale e la
pesante situazione delle nostre
campagne».
Quali saranno i temi centrali per
Olbia?
«Il primo, anche se scomodo, è la
mitigazione del rischio
idrogeologico. A me fa rabbia
pensare che a quattro anni
dall'alluvione siamo ancora qui a
discutere su quale sia il piano
migliore mentre ne abbiamo uno
approvato. Poi c'è la sanità pubblica:
non dobbiamo farci distrarre dal
Mater seppur importantissimo. In
Gallura abbiamo diritto a una sanità
pubblica efficiente, senza le
interminabili liste d'atesa di oggi.
Terzo punto, la politica del
lavoro e quarto, ma vitale, una
politica per le periferia della città.
E non mi riferisco solo a quella
geografica. Dobbiamo ascoltare la
gente, parlare agli invisibili di
questa città dove c'è un'emergenza
sociale ed educativa».
Qual è il giudizio sulla Giunta
Nizzi?
«Vive di rendita, anche per colpa
nostra che non abbiamo saputo
comunicare bene quello che stavamo
facendo. Penso al progetto Iti, per
esempio, alla riqualificazione del
lungomare, al mattatoio, alla
pianificazione urbanistica ricevuta
in eredità. Credo che questa
amministrazione, come è stato fatto
in passato, investa molto in
estetica e dimentichi le emergenze
sociali».
Caterina De Roberto
La
Nuova
Obia- Il
Pd dal nuovo volto elegge i dirigenti Corda è il segretario
Assemblea
provinciale unanime su presidente e direttivo
Ecco
tutti i nomi di chi lavorerà per il rilancio politico
OLBIARicominciare dal basso, dai
cittadini che esprimono le istanze
della città e le aspettative
sociali, i bisogni reali. È la strada
mestra che il Partito democratico
della città vuole imboccare per
rinsaldare il rapporto con gli
elettori e con l'intera comunità.
L'indicazione è stata ribadita
venerdì pomeriggio dall'assemblea
convocata da Maddalena Corda,
presidente della Commissione provinciale
congresso. Occasione nella quale è
stata confermata l'elezione a
segretario dell'Unione cittadina di
Gianluca Corda, il quale due
settimane fa, con scelta unitaria
interna, era stato designato
coordinatore dei due circoli
cittadini.
Quella di venerdì è stata la
prima riunione dell'assemblea
dell'Unione cittadina del Pd, che è
composta dai seguenti delegati eletti
dai due circoli cittadini nei
rispettivi congressi: Graziano
Asara, Maria Gabriella Azzara, Paolo
Bittu, Maria Lucia Bo, Verdiana
Canu, Ninni Chessa, Salvatore
Costaggiu, Luigi Damigella,
Alessandro D'Avanzo, Giovanni Fiori,
Pinuccia Fiori, Alessia Fresi,
Pietro Itali, Agostino Lazzari,
Alessandra Maccarrone, Niccolò
Francesco Maccarrone, Alessandro
Maludrottu, Andrea Marcellino,
Renato Monaco, Salvatore Mura, Liliana
Pascucci, Silvia Russel, Paolo
Giuseppe Russu, Alessandra Scanu, Rita
Soro, Pietro Spano, Niccolò Tamponi,
Maria Rosaria Tolu, Tonina Zenia,
Antonietta Zucca.
Come previsto dal regolamento
regionale è stato
eletto all'unanimità il presidente
dell'assemblea Marino Achenza,
quindi i tesorieri Agostino Lazzari,
Maria Lucia Bo,Luigi Damigella e
il direttivo di dieci componenti:
Graziano Asara, Paolo Bittu, Maria
Lucia Bo, Mirko Cuccu, Marianna
Degortes, Pinuccia Fiori, Pietro
Itali, Paolo Giuseppe Russu, Rita
Soro, Pietro Spano. Il dibattito,
oltre ai numerosi interventi, con il
neo segretario dell'Unione e i
due segretari di circolo Ivana Russu
e Graziano Asara ha focalizzato
le linee di indirizzo politico del
partito in città, a cominciare
dalla presenza costante e
l'iniziativa sui temi sociali
eamministrativi.
Berlusconi
Vertice di Fi a Villa Certosa
L'effetto Sicilia ha galvanizzato
anche il centrodestra sardo. Ci si
prepara già alle prossime Politiche
e si mettono a punto nomi,
strategie e alleanze, con uno
sguardo anche alle Regionali. Da tempo
dentro Forza Italia è aperto il
confronto, ma come sempre è Silvio
Berlusconi a dire l'ultima parole
sui candidati e sulle gerarchie. E
in questo weekend l'ex premier ha
accolto i big sardi del partito
nella sua Villa Certosa a Porto
Rotondo. Su tutti il sindaco di Olbia
Settimo Nizzi e il coordinatore di
Fi Ugo Cappellacci.
Assente il consigliere Giuseppe
Fasolino, che non era in Sardegna. Si deve capire
per prima cosa se Berlusconi vuole
riconfermare gli uscenti o pensa a
un cambio generazionale. PSD'AZ. In
queste ore il Psd'Az dovrebbe
avere aggiunto un altro tassello
alla alleanza su base
indipendentista. Ha stretto un
accordo col movimento Rinascimento di
Vittorio Sgarbi.
ZEDDA. Ma c'è movimento anche a
sinistra del Pd.
Giuliano Pisapia a Roma ha convocato
gli stati generali della
sinistra. In prima fila anche il
sindaco di Cagliari Massimo Zedda,
uno dei leader del nuovo movimento
che sta nascendo e che cercherà di
federare anche in Sardegna le forze
di sinistra. Anche se nell'isola
la situazione sembra essere ancora
più magmatica.
Veltroni
pontiere: «Attenti a non aprire autostrade a destra».
Boldrini:
«Ormai è tardi». Bersani: «Nessuna trattativa»
Pisapia
al Pd: «Da soli sarà un suicidio» di Marcello Campo
ROMA«Non vogliamo un'altra Sicilia».
L'ultima sconfitta del
centrosinistra spinge Giuliano
Pisapia a non mollare e a lanciare un
ennesimo accorato appello a Pd e Mdp
per l'unità, condizione
necessaria per fermare le destre e
il populismo. L'ex Sindaco di
Milano, con le sue Officine di Campo
Progressista, lo chiede da mesi
senza successo, tanto che lui stesso
si paragona oggi a quei
giapponesi che continuavano a
combattere malgrado la guerra fosse
finita: «Ci proverò sino all'ultimo
momento.
Non c'è altra scelta se
si vuole battere la destra», afferma
preoccupato nell'auditorium
Antonianum, ascoltato dalla
Presidente della Camera, Laura Boldrini -
il suo l'intervento più applaudito -
da Roberto Speranza, che chiude
ogni porta al Pd, e da Gianni
Cuperlo, ancora convinto che il partito
guidato da Renzi «possa tornare il
perno del centrosinistra». Una
assemblea che arriva alla vigilia di
una delicatissima direzione Pd. E
proprio ai dem, Pisapia rivolge
parole aspre: «L'idea
dell'autosufficienza è un suicidio
politico, non possiamo lasciare il
Paese alla destra». Quindi, boccia
il dialogo tra Renzi e Alfano,
chiedendo al Pd di «smetterla di
guardare a destra e al centrodestra».
«Non ci può essere alcun cammino per
chi pensa che nel nuovo
centrosinistra ci possa essere
spazio per un nuovo o un vecchio
centrodestra».
Ma dopo aver criticato ogni «ridotta
minoritaria che
non cambia il Paese», segnando la
distanza dal progetto di sinistra,
esorta la Direzione Pd a lanciare un
segnale di disgelo, assicurando
«un impegno vero, reale» su ius soli
e biotestamento, «due leggi -
osserva - che naufragheranno se
avremo una sconfitta che oggi vedo,
non dico certa ma possibile». Un
appello condiviso anche da Walter
Veltroni, secondo cui le divisioni a
sinistra «sono irresponsabili» e
aprono «un'autostrada alla destra».
«Domani Renzi per prima cosa -
consiglia l'ex Sindaco di Roma dallo
studio di In mezz'ora in più -
annunci che vuole concludere lo ius
soli e il biotestamento e inviti
ad un tavolo Grasso e le altre
forze».
E in questo ruolo di pontiere,
ne ha anche per Bersani, che ieri ha
negato l'esistenza di ogni
possibile trattativa («Cado dalle
nubi»), e D'Alema: «Mdp smetta di
dire mai con Renzi, è sbagliato,
mancano 4 mesi alle elezioni,
possibile che non si riesca a
convivere in un'area più ristretta
dell'Unione». Anche Bruno Tabacci,
vicinissimo a Pisapia, offre un
consiglio a Renzi: «Chieda aiuto a
Prodi. Di fronte all'appello di
Romano, credo che Bersani e altri
potrebbero ascoltare...». Di parere
diverso, Boldrini, che sbarra la
porta al Pd, infiammando la platea.
La presidente della Camera demolisce
le riforme renziane: «Non ci sono
i presupposti per la coalizione con
il Pd». Parole apprezzate da
Pietro Grasso, che si complimenta.
-----------------
Federico
Marini
skype:
federico1970ca
Nessun commento:
Posta un commento