La
Nuova
Il M5s al velista Mura: o la barca o
la Camera I capigruppo del Movimento a Montecitorio e al Senato lo sfiduciano Dopo
l'intervista dello sportivo alla Nuova il suo diventa un caso politico, di
Gianna Zazzara.
O velista o deputato. Andrea Mura
deve scegliere. Se vuole continuare ad andare per mare e a fare il testimonial
per salvare gli oceani ha solo una scelta: dimettersi da parlamentare. È dura
la nota congiunta dei capigruppo M5S alla Camera e al Senato, Francesco D'Uva e
Stefano Patuanelli, in risposta alle dichiarazioni rilasciate alla Nuova Sardegna
dal famosissimo velista cagliaritano - per tre volte ha vinto la Ostar, una
delle più dure regate transatlantiche - accusato dal deputato forzista Ugo
Cappellacci di essere un'assenteista: «Non si vede mai a Montecitorio».
Andrea Mura non lo ha smentito,
anzi. «L'attività politica non si svolge solo in Parlamento - ha spiegato il velista
alla Nuova - Io l'ho detto fin dall'inizio, anche in campagna elettorale, che
il mio ruolo, più che quello di parlamentare, sarebbe stato quello di
testimonial a difesa degli oceani. Ci sono un sacco di parlamentari che vanno
alla Camera e passano il loro tempo a scattarsi selfie in aula. Io no, ho altro
da fare».
Mura, infatti, si sta preparando per
affrontare la prestigiosa Rotta del Rum, la famosa regata transatlantica in
solitario che a novembre lo porterà dalla Francia a Guadalupa, nei Caraibi.
«Userò la mia imbarcazione "Vento di Sardegna" per trasmettere un
messaggio fondamentale al mondo: salvate gli oceani dalle microplastiche». Tutto questo continuando a percepire, per sua
stessa ammissione, l'indennità di parlamentare di 20mila euro al mese.
«Svolgere il ruolo di parlamentare è
un privilegio, un servizio reso al paese e ai cittadini, peraltro molto ben
retribuito - si legge nel comunicato dei capigruppo M5S - Se il deputato del
Movimento Andrea Mura ritiene di voler continuare a dedicarsi prevalentemente
ad altre attività, trascurando il mandato che gli hanno assegnato i cittadini
alla Camera, ha una sola via da seguire: quella di presentare le dimissioni da
parlamentare. Il nostro obiettivo è quello di dare soluzioni concrete ai
problemi dei cittadini, per farlo c'è bisogno di un impegno costante e
attento».
Anche i colleghi sardi di partito
sono rimasti stupiti dal suo modo di intendere l'attività di parlamentare: «La
politica si può fare anche su una barca. Non è necessario andare in aula».
Ettore Licheri, avvocato sassarese e senatore Cinque Stelle, ha commentato a
caldo: «Andrea Mura? La tentazione di dargli un calcio nel c... è forte, ma non
lo scriva per favore. Quello che voglio dire è che fare il parlamentare è un
lavoro serio che richiede impegno e dedizione. È un'occasione unica, che capita
una volta nella vita. Io sono presidente della commissione Politiche Ue del
Senato e sabato prossimo ho appuntamento con l'ambasciatore degli Stati Uniti
Einsenberg per un breakfast.
La lotta politica di Mura per
salvare gli oceani dalla plastica è giusta e nobile e la tutela ambientale è
uno dei punti cardine del programma del nostro movimento, ma è altrettanto importante
l'attività del Parlamento. Anzi. Obiettivo del Movimento è riportare le Camere
al centro della vita istituzionale del paese. Abbiamo anche presentato un ddl
di iniziativa parlamentare per la riforma del terzo settore perché siamo
convinti che le leggi le debba fare il Parlamento e non il Governo, come accade
purtroppo sempre più spesso».
Duro anche Pino Cabras, deputato del
Movimento 5 Stelle, eletto nel collegio uninominale di Carbonia. «Andrea Mura
ora deve scegliere: o la barca o il Parlamento. È probabile che non si fosse reso
conto dell'impegno che richiede l'attività di parlamentare e del fatto che
avrebbe dovuto sacrificare la sua attività di velista. Ora è arrivato il
momento della scelta: il suo ruolo da parlamentare non è compatibile con la sua
professione.
Mi auguro ne tragga le debite conseguenze.
Lui sostiene che il movimento fosse d'accordo e appoggiasse la sua battaglia
per salvare gli oceani? Noi siamo a favore della tutela dell'ambiente ma se uno
si candida a parlamentare poi quel lavoro lo deve svolgere. Io sono analista
finanziario in una società privata e, ovviamente, sono in aspettativa. Quello
del parlamentare è un lavoro serio». «Sono convinto che Andrea farà la scelta
migliore», si augura il suo collega di partito, Mauro Puddu. Sdegno e ironia dopo le parole del
deputato Pioggia di reazioni alle dichiarazioni di Mura. Critiche dalla politica,
battute e sberleffi sul web
SASSARI
L'idea di un lupo di mare a tempo
pieno stipendiato dallo Stato, e
quindi dalla collettività, ha
generato reazioni di tutti i tipi. C'è
chi ha affrontato al questione con
sdegno m e chi invece l'ha fatto
con ironia. Tutti, però, sono
concordi: il mandato di Mura ha poco a
che vedere con le sue regate. E
anche il tema della difesa degli
oceani, per quanto nobile, ha
suscitato comunque parecchie
perplessità.
Cristiano Erriu, assessore regionale
degli Enti locali,
non ha speso mote parole per
definire una vicenda "che non merita
alcun commento". Filippo Spanu,
assessore regionale al Personale, ha
provato la metafora scolastica:
«Vela per non scaldare il banco,
interessante». Sempre dai banchi del
consiglio regionale è arrivato il
ragionamento semiserio di Roberto
Deriu: «Approvo senza riserve il
ragionamento di Mura e lo stimo.
Se tutti quelli come lui evitassero
di andarci, o addirittura di
candidarsi, saremmo a cavallo». Un altro
consigliere regionale, Eugenio Lai,
l'ha presa con minore filosofia:
«Non abbiamo bisogno di testimonial
ma di serietà e lavoro per
risollevare il Paese, affrontare e
risolvere i problemi a partire dal
mondo del lavoro. Immaginate un ragionamento
simile fatto da un
Sindaco, da un insegnante o da un
operaio?».
Giovanni Matta,
segretario regionale della Filca
Cisl, ha pensato ai colleghi di
Andrea Mura: «A detta di questo
novello" statista" basta un giorno
alla settimana di presenza in parlamento
per fare bene il proprio
dovere. La mia solidarietà ed il mio
sostegno va a chi quel ruolo l'ha
esercitato e continuerà ad
esercitarlo con passione e sacrificio tutti
i giorni della settimana». L'uscita
di Andrea Mura ha fatto faville
anche sui social network dove la
pagina Monopolio - Made in Sardinia
ha creato praticamente subito
l'evento "Gita in barca per salvare gli
oceani stipendiati dallo
Stato". Ovviamente i social sono terreno
fertile per l'ironia e le
dichiarazioni di Andrea Mura hanno scatenato
i buontemponi del web.
La pagina Facebook Cynar, politica e
pastorizia
ha pubblicatola foto di un
catamarano accompagnandola con il commento
"quando usi un mezzo honesto
per andare in parlamento ". Tra i
commenti si sono sprecati gli
appelli al ministro dell'Interno
"Salvini chiudi i porti" e
le battute tipo "15mila euro al mese per un
cartellone pubblicitario", dal
momento che Mura ha rivendicato il suo
ruolo da testimonial.
Anche i siti satirici sono andati
nozze con le
dichiarazioni del velista Cagliaritano
che dai Socialisti Gaudenti,
seguitissimi su Facebook, è stato
eletto come "nuovo riferimento
politico culturale". Non
proprio un titolo di merito dato che il
collettivo satirico non perde
occasione per ricordare a tutti
"l'importanza sociale del
dopocena. Siamo a favore delle maratone
notturne, sia in Parlamento sia in
discoteca". (c.z.)
Unione
Sarda
Il
deputato assenteista si giustifica: faccio politica anche in barca
L'M5S
scarica Mura: «Meglio che si dimetta»
Otto votazioni su 220. Percentuale
di assenze: 96,36%. Se i numeri
sull'attività di deputato di Andrea
Mura si commentavano da soli, le
dichiarazioni che il campione di
vela ha rilasciato per giustificarsi
hanno peggiorato le cose.
«L'attività politica non si svolge solo in
parlamento», ha detto.
«Io l'ho detto fin dall'inizio,
anche in
campagna elettorale, che il mio
ruolo, più che quello di parlamentare,
sarebbe stato quello di testimonial
a difesa degli oceani, in barca.
D'altronde, ci sono un sacco di
parlamentari che vanno alla Camera e
passano il loro tempo a farsi i
selfie in aula. Io no, ho altro da
fare».
O LA BARCA O IL PARLAMENTO Le sue
parole, inevitabilmente, hanno
invaso giornali, siti e social
inducendo i capigruppo del Movimento 5
Stelle alla Camera e al Senato, in
serata, a chiederne le dimissioni.
«Svolgere il ruolo di parlamentare è
un privilegio, un servizio reso
al Paese e ai cittadini, peraltro
molto ben retribuito», hanno scritto
in una nota Francesco D'Uva e
Stefano Patuanelli.
«È un incarico che
richiede impegno quotidiano, lavoro,
dedizione. Se il deputato Andrea
Mura ritiene di voler continuare a
dedicarsi prevalentemente ad altre
attività, trascurando il mandato che
gli hanno assegnato i cittadini
alla Camera, ha una sola via da
seguire: quella di presentare le
dimissioni da parlamentare. Il
nostro obiettivo è quello di dare
soluzioni concrete ai problemi dei
cittadini, per farlo c'è bisogno di
un impegno costante e attento»,
hanno concluso.
ANCHE PUDDU LO SCARICA Parole
«condivise completamente» da Mario
Puddu, che da coordinatore della
campagna elettorale del Movimento
nell'Isola è stato il suo principale
sponsor. «Sono convinto che
Andrea farà la scelta migliore», ha
scritto su Facebook l'ex sindaco
di Assemini sotto la nota dei
capigruppo.
LE CRITICHE DEI COLLEGHI Non che gli
attivisti e i colleghi sardi
siano stati più teneri, anzi. Nel
giorno in cui anche il fondatore
della piattaforma Rousseau, Davide
Casaleggio, viene criticato per
aver prefigurato la fine del
parlamento «tra qualche lustro», Mardo
Marino definsce «ingiustificabile e
imbarazzante» il comportamento di
Mura. «Non condivido le motivazioni
che ha addotto per giustificare
queste assenze e ricordo che abbiamo
grandi responsabilità e che
facciamo parte di un movimento che
questo tipo di atteggiamenti li ha
sempre condannati».
Andrea Vallascas rivela che «le sue
assenze sono note da tempo» e ciò
è «poco rispettose nei confronti
degli elettori che ci hanno votato,
dei parlamentari eletti e delle
istituzioni che rappresentiamo. Ci
stiamo attivando per far sì che la
sua attività si svolga nei modi e
nelle sedi opportune al compito a
cui è stato chiamato. Posso
aggiungere», prosegue Vallascas,
«che come cittadino e portavoce sono
rammaricato per questa situazione e
mi auguro che Mura riprenda la sua
attività, che non è in barca ma alla
Camera dei Deputati».
ATTIVITÀ INCOMPATIBILI Pino Cabras
ricorda che «si devono fare delle
scelte perché i lavori dell'Aula e
le commissioni non lasciano spazio
ad altro. Abbiamo il dovere di
votare e ci sono delle regole precise.
Se si fa il parlamentare non si fa
il testimonial».
Anche Emanuela
Corda ricorda che «abbiamo una
responsabilità importante nei confronti
dei nostri attivisti ed elettori.
Spero che tutto si approfondisca e
che il collega si spieghi»,
aggiunge, «ma resta il fatto che il nostro
dovere è stare in Parlamento e
votare perché siamo stati eletti per
questo e dobbiamo renderne conto
alla nostra organizzazione e ai
cittadini».
«LA POLITICA È SACRIFICIO» Anche
Salvatore Deidda, unico
rappresentante sardo di Fratelli
d'Italia è indignato: «È evidente che
Mura non conosca minimamente cosa
c'è dietro un movimento politico
ossia il sacrificio di tante persone
che per puro ideale spendono i
propri soldi per volantini, sedi,
iniziative e noi deputati siamo dei
privilegiati che dovrebbero dare
l'esempio», scrive.
«Anche a me
farebbe piacere fare i testimonial
dei boschi della Barbagia ma il mio
impegno è alzarmi la mattina alle
5.30, fare la rassegna stampa,
studiare, girare la Sardegna e
l'Italia a conoscere i problemi,
incontrare la gente, andare nel più
piccolo comune e presentare
progetti di legge, risoluzioni,
discutere in Parlamento e ottenere
soluzioni. Se non si rende conto
della fortuna che ha avuto lasci
spazio a chi crede nell'impegno
politico come missione».
Ugo Cappellacci, che per primo aveva
denunciato le assenze a gran
parte delle votazioni, va giù duro:
«Delle due è l'una: o Mura non
capisce quello che dice oppure sa
bene quello che fa ed allora farebbe
meglio a dimettersi e dedicarsi al
cabaret».
Fabio Manca
Corda
chiarisce: «Le missioni non sono assenze»
L'esponente
pentastellata: io sempre presente. Deidda (Fd): questi
dati sono
parziali
Andrea Mura è un'eccezione tra i 25
parlamentari sardi eletti il
quattro marzo. Secondo Open
parlamento, un sito indipendente che
monitora l'attività di parlamentari
(peraltro riscontrabile anche dai
siti di Camera e Senato), deputati e
senatori eletti nell'Isola sono
stati sinora molto diligenti.
Cinque di loro hanno partecipato al
100%
delle votazioni, altri vantano
percentuali tra il 95 e il 99%,
qualcuno arriva più o meno all'80% e
solo due hanno numeri inferiori:
Emanuela Corda (M5S), che risulta
aver partecipato al 23,18% delle
votazioni alla Camera, e Salvatore
Deidda (FdI), presente nel 60,09%
delle occasioni.
Quelle di Corda in realtà non devono
essere considerate assenze (alle
votazioni, non al parlamento) perché
la deputata cagliaritana
risultava in missione istituzionale.
«Io sono sempre stata presente
alla totalità delle votazioni», fa
sapere la deputata che con la
commissione Difesa di cui cui è
componente (è capogruppo per il
Movimento), la scorsa settimana ha
partecipato a Farnborough
(nell'Hampshire, in Inghilterra)
all'International Airshow, la
rassegna dove numerosi operatori
hanno presentato nuovi ed innovativi
programmi di ricerca e sviluppo
tecnologico.
Secondo Open parlamento,
Corda ha partecipato a 51 votazioni
su 221 totali. «Sono dati della
settimana scorsa, quand'ero in
missione in Inghilterra con la
commissione, io alle votazioni ci
sono sempre stata», ribadisce.
L'esponente di Fratelli d'Italia
ritiene che la valutazione sia
parziale e spiega così il dato sulle
sue assenze: «La mia percentuale
di votazioni si è abbassata perché
giovedì scorso, quando si votavano
gli emendamenti dell'opposizione sul
dl terremoto mi sono spostato
mezz'ora per incontrare dei
rappresentanti dell'ex Corpo Forestale che
chiedevano di essere ricevuti. Ed
ero in parlamento».
Infatti, sia
chiaro, i dati si riferiscono alle
assenze alle votazioni e nulla
hanno a che fare con la produttività
o con le presenze nelle
commissioni di Camera o al Senato.
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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