Unione
Sarda
Matteo
Lecis Cocco Ortu si è proposto come candidato a sindaco di Cagliari del
centrosinistra «Niente primarie? Rappresenterò tutta la coalizione»
«Mi sono proposto due giorni dopo le
dimissioni di Massimo Zedda per sbloccare la situazione e uscire dal caos».
Matteo Lecis Cocco Ortu (Pd), ex presidente della commissione Urbanistica, non
è disposto a tornare indietro. Primo volontario (in ordine di tempo) per
Palazzo Bacaredda se ne va dritto per la sua strada: «Il percorso migliore per arrivare
alla candidatura giusta sono le primarie».
Si è
candidato da solo.
«Mi sono messo a disposizione».
Chi
gliel'ha chiesto?
«Gli amici e diverse persone dei
circoli del Pd».
Però il
Pd cerca qualcun altro.
«È un partito grande e sta
verificando se c'è un candidato che possa
rappresentare tutta la coalizione».
No,
cercano qualcuno anche per le primarie.
«Ci possono essere più candidati
dello stesso partito».
Significa
che non punteranno su di lei.
«Sicuramente ci sono discussioni in atto.
Io mi propongo anche come
candidato unitario».
Il
segretario Cani cosa le ha detto?
«Mi ha ringraziato e ha confermato
che avrebbe continuato a valutare una strada differente rispetto alle
primarie».
Non c'è
rimasto male?
«No, assolutamente no».
Ghirra
pensava di essere l'unica in corsa degli uscenti.
«Francesca fa parte di un partito
diverso. È normale che nelle logiche di Campo progressista abbia deciso di
proporsi subito».
Ghirra
dice di avere il sostegno Mdp, Possibile e parte del Pd. Chi le resta?
«Il resto del Pd, gli altri partiti
della coalizione e i movimenti civici».
Massimo
Zedda vuole le primarie?
«Si, d'altronde senza primarie non
ci sarebbe Massimo Zedda».
Il centrosinistra
è diviso?
«Non credo, lo vedo molto unito».
Marzia
Cilloccu ha detto che non ci si autocandida.
«Ogni candidatura nasce in modo
diverso, non credo ci siano ricette
predefinite».
C'è chi
sostiene che lei non sia pronto per fare il sindaco.
«Io faccio politica attiva da otto
anni nelle istituzioni e in questo momento mi sento assolutamente pronto. Sarei
il candidato dei progressisti autonomisti».
Un anno
in più sarebbe servito?
«Con la scadenza naturale della
legislatura avremmo avuto due anni in più e sarebbe stato perfetto».
Era
contrario alle dimissioni di Zedda?
«Io avrei preferito che continuasse
fino al 2021, se avesse scelto il Comune e la Città metropolitana avrebbe
portato a termine il progetto in piazza Matteotti e quello dello stadio che cambierà
il volto del quartiere di Sant'Elia».
Zedda ha
interrotto la crescita della nuova classe dirigente del centrosinistra?
«Sono ottimista: credo che ci stia
costringendo a crescere più in fretta».
Obiettivi
raggiunti di cui va orgoglioso.
«L'adeguamento del Puc al Ppr e al
Pai, aver tenuto un filo diretto tra Palazzo Bacaredda e l'esterno e aver
contribuito a modificare il regolamento per la scelta degli scrutatori».
Tre cose
per Cagliari?
«Riaprirei le circoscrizioni,
attiverei in tutti gli assessorati delle squadre per mettere a frutto i fondi
europei e aumenterei il verde con un milione di alberi sulla 554».
Identikit
del futuro sindaco.
«Competente, empatico e aperto anche
ad ascoltare idee diverse».
Chi
vincerà in primavera?
«Il candidato dei progressisti
autonomisti».
Articolo
tratto da “La nuova Sardegna” del 02 Aprile 2019
Mariella Careddu
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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