Allora,
più o meno è questa la questione. Un giorno scopri che
quello del piano di sotto ti ha fregato la corrente per trent'anni. Allora vai,
gli suoni il campanello, e cerchi di spiegargli che questo non va bene e che ti
deve ridare tutti i soldi che ti ha rubato. Lui, che è molto più grosso di te,
anche senza tirarti una testata in faccia (nonostante vada di moda) ti dice che
ti restituirà i soldi che gli chiedi.
O
forse la metà.
O forse molto meno.
Vabbè - pensi - meglio poco che niente.
Però lui, che non è proprio un gentiluomo, al momento di
portarti gli spiccioli che ha racimolato dal cassetto, ti porta anche un foglio
e una penna. C'è scritto che se vuoi avere quegli spiccioli devi rinunciare a
pretendere qualsiasi altra cosa, lasciargli il tuo parcheggio, rinunciare a
riavere la cantina che ti ha occupato, pagarti da solo le spese di condominio e
contribuire a pagare la sua tassa sui rifiuti.
E tu cosa fai? Firmi.
Allora ti prendi il sacchetto con gli spiccioli, corri a
casa, esulti con tua moglie e i tuoi figli, li porti a cena fuori e gli
racconti che sei un tipo che si fa rispettare. Però non hai più la cantina nè
il parcheggio, e il condominio lo paghi tutto da solo. In più ti si ammucchiano anche
le cartelle delle tasse rifiuti, perchè oltre alle tue devi contribuire a
pagare pure le sue, così come hai firmato.
Allora una bella mattina, dopo che tutta la famiglia ti prende in giro per la fregatura che ti hanno rifilato, ti indigni e suoni il campanello al tizio del piano di sotto, e protesti per l'obbligo di contribuire alla sua tassa rifiuti, perchè hai già dato troppo.
L'energumeno ti guarda, sorride, ti fa vedere il foglio
firmato da te, e poi ti sbatte la porta in faccia. Ecco, Francesco Pì, non è che
adesso torni a casa e fai la lacrimuccia. D'accordo, quello sarà pure un disgraziato e un
imbroglione, però tu hai la tua bella responsabilità. E allora per una volta, solo per una volta in tutta
questa brutta storia, abbi coraggio: prenditi
le tue responsabilità!
Di Pier Franco Devias
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