Mi ha un po’ sorpreso stamattina ritrovarmi taggato dal
Partito dei Sardi. Vado a guardare e mi ricollega al blog di Maninchedda,
Sardegna e Libertà, in cui il segretario chiama tutti a raccolta e cita
segretari a manca a destra - me compreso - invitandoli a partecipare alle sue
primarie.
Leggendo il sermone di tipica scuola democristiana, con queste primarie alla volemose bene che salverebbero il mondo (a iniziare da lui), mi chiedo quanto sia grande l’autostima di questo signore. Nel senso che io ero abituato che le primarie servivano a trovare una persona degna di rappresentare un progetto di coalizione, non a pretendere che tutte le coalizioni debbano lavorare per scegliere qualcuno (possibilmente lui) a rappresentare il suo progetto.
E mi meraviglia che una persona di cultura come lui cada in errori grossolani, come fa paragonando il suo progetto alla lotta dei Comitati di Liberazione italiani contro il nazifascismo. Perché ad essere precisi, se vogliamo fare parallelismi con gli schieramenti politici nel periodo dell’occupazione nazista, lui sarebbe quello schierato con l’invasore, svolgendo il ruolo del collaborazionista.
Ve l’immaginate nella guerra partigiana un collaborazionista della Repubblica Sociale che chiama a raccolta le forze partigiane per lavorare tutti insieme contro i tedeschi con cui collabora? Certamente no. Infatti loro hanno vinto, noi siamo ancora a questi giochetti da prestigiatore.
Ma mi stupisce ancora di più la chiusura.
Allora, io ho conosciuto diverse persone che allevano maiali, li macellano, li fanno a salsicce e se li mangiano. Ma non li uccidono, perché gli da fastidio, per cui lo fanno fare ad altri. Ma giustamente ti dicono “oggi abbiamo ucciso il maiale”, anche se tecnicamente quell’atto lo fanno fare ad altri, perché ne sono gli artefici dall’inizio alla fine.
Il signor Maninchedda invece pretende di far credere che lui non c’entri niente con le disgrazie scatenate dalla Giunta Pigliaru contro i Sardi. Pretende l’assoluzione sul ritiro dei ricorsi sugli accantonamenti (che ci hanno fatto perdere parecchi miliardi che lo Stato ci doveva) e, sebbene abbia sostenuto per cinque anni gli artefici di questa macellazione, lui dice che è uscito nel momento in cui si compiva l’atto della votazione. Insomma, vuole vendere prosciutti ma con la maglietta vegana.
Io non sono fatto per i giochi di prestigio e le ammucchiate dell’ultim’ora. A
me piace la politica schietta, alla luce del sole, popolare, e dedico la mia
intera vita alla lotta di liberazione nazionale, quella vera.
Per cui, se qualcuno vuole fare giochi di prestigio a colpi di slogan rubacchiati qua e là, se qualcuno crede che la lotta di liberazione si faccia nei corridoi dimenticando le reali responsabilità di ognuno, se qualcuno pensa che io sia disposto a barattare vantaggi personali in cambio di quelli collettivi, beh, con me questo gioco non funziona: la mia strada è tortuosa, difficile e in salita. Ma porta alla Libertà
Pier Franco Devias
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