venerdì 25 ottobre 2019

La mancanza di sicurezza nelle nostre scuole. Di Elisabetta Piccolotti


Vi ricordate quanti anni passammo ad ascoltare dalla tv i lunghi discorsi politici di chi denunciava sdegnato che troppi erano i bidelli assunti nelle scuole, di chi invocava tagli e blocco delle assunzioni per evitare lo spreco di “pagare con le nostre tasse lo stipendio a chi non fa nulla”, di chi raccontava continuamente che pagavamo il personale tecnico delle scuole per fare le parole crociate e l’uncinetto?

Sarà che mia mamma per molti anni è stata bidella, ma io me li ricordo bene. Mi ricordo anche quando qualche anno fa mamma cominciò a raccontarmi che i bidelli ormai non erano più abbastanza per coprire tutti i piani di una scuola. E ci ho ripensato oggi quando ho visto le interviste dei genitori della scuola in cui ha perso la vita il bambino di 6 anni caduto dalle scale: quei genitori dicono ‘i nostri figli non sono controllati, perché manca il personale’.

Sapere che la riduzione di quel personale è stata chiamata a reti unificate per tanti anni ‘lotta agli sprechi’, di fronte alle drammatiche notizie che ho letto mi ha fatto più male del solito. Perché è questa ideologia della riduzione della spesa pubblica che ha convinto gli italiani ad accettare per oltre 10 anni che i servizi pubblici venissero ridotti in quantità e qualità.

Ogni giorno ormai qualche brutta notizia o qualche particolare episodio ci fa riflettere su cosa stia accadendo nel nostro paese, su quanto abbiamo perso in un decennio in termini di cura e attenzione. Ecco vorrei che tutti sapessimo che questo stato di cose non è un destino, ma è stata una scelta della maggioranza. E come tutte le scelte può essere rivista. Mi auguro che il Governo trovi il coraggio di farlo.

Elisabetta Piccolotti

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