Ognuno è libero di fare le sue scelte di
alleanza per queste elezioni come ha fatto anche in precedenti campagne
elettorali. Così ognuno è libero di dire che milita con partiti di destra o di
sinistra. Quel che non va bene è la pretesa di qualcuno che il bene sta dove
lui si colloca. Una volta e mezzo a destra e una volta a sinistra. E chi non lo
segue, secondo lui, non ha dignità politica. Salvo mandare messaggi trasversi o per vie
sotterranee cercando consensi utili e organizzando bardane abigeatarie con i
fondi delle pubbliche istituzioni.
RossoMori ,da
quando è nato reca incancellabile nel suo DNA la missione di costruire un
soggetto politico che raccolga i figli del Sardismo primigenio, con un progetto
politico di liberazione di Popolo. E un programma progressista che tenda a
risolvere la questione sarda sia per quanto riguarda giustizia e libertà; sia
per quanto riguarda la indipendenza nazionale.
Siamo in una situazione tale che, OGGI,
si diano due condizioni evidenti che dovrebbero indurre chi si definisce a
vario titolo sardista a valutarle con impegno verso il futuro: per la prima
volta dal 1948 a oggi la domanda di unità dei sardismi é sentimento diffuso
come MAI lo é stato; e in nessun altro momento, sempre dal 1948 a oggi, i
partiti cosiddetti italiani sono diffusamente individuati come responsabili a
Roma e a Cagliari e a Bruxelles della drammatica condizione sociale del Popolo Sardo. E della
condizione di subalternità politica e culturale e istituzionale conseguente.
In questa condizione da oltre un anno si
è aperto un confronto vasto e profondo per verificare la possibilità di
organizzare una risposta unitaria, plurale, dinamica alla domanda che tutti
diciamo di aver sentito venire sempre più forte dal Popolo. La base per mettersi insieme é stata la
più semplice: chi ci sta faccia un passo avanti e lavoriamo insieme , secondo i
tempi delle istituzioni e della politica, con l'obiettivo di conquistare il
governo della Regione. NESSUNO SI SENTA ESCLUSO. Chi ci sta costruisce
progetto. Chi non ci sta lo fa per sua scelta e per sua responsabilità.
Autoescludendosi. Abbiamo fatto passi
avanti. Si è costituito un Progetto per l 'Autodeterminazione, diventato
soggetto politico, aperto a ogni ulteriore partecipazione sulla base del codice
etico e del programma di governo. Esiste il soggetto politico. Si darà i
suoi organismi democratici. Lavorerà a darsi un simbolo e una organizzazione
per concorrere alle prossime scadenze elettorali se tutti saremo d'accordo.
Nel frattempo parti non secondarie dei
movimenti e dei partiti del Sardismo trattano con le coalizioni di centrodestra
e di centrosinistra al fine di eleggere parlamentari propri nelle loro liste
conferendo il proprio peso elettorale nella disponibilità dei partiti italiani
che ne costituiscono la ossatura e la struttura di comando. Rendendoli in
questo modo più forti e perciò stesso meno battibili. E chiarendo ,ora per
allora, che alle prossime elezioni regionali ne saranno i naturali alleati.
Anzi qualcuno cerca di nobilitare la
intrapresa con la richiesta per sé stesso del ruolo di capo delle truppe
ausiliarie. Autodeterminazione
andrà, ovviamente, avanti per la strada della unità di chi intende misurarsi a
costruire progetti e programmi, strade e vie e mettere insieme le donne e gli
uomini che sanno anteporre il bene comune dei Sardi alle proprie egocentriche velleità
di onnipotente comando; o alla incerta, breve pretesa di poter risolvere con
giaculatorie consolatrici, recitate in cori estranei, i problemi della
Sardegna.
Percorreremo ,oltre la nostra volontà,
strade avverse. Ci proporremo come avversari coerenti a difesa della nostra
gente. Combatteremo battaglie vere di giustizia e libertà. E saremo porto
sicuro per chi intende impegnarsi per il bene del Popolo Sardo.
Di Gesuino
Muledda.
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