Giusto per capirci meglio. C'e qualcuno ,dirigente politico
di paese, o titolati generali che non abbia saputo e capito che la legge
elettorale italiana detta rosatellum l’ha confezionata in primo luogo il PD.
insieme con il centrodestra. Oggi qualcuno, dopo lunghe, diuturne e faticose trattative
con il PD, si accorge che il rosatellum è stato costruito in maniera tale che
obbliga ad allearsi con partiti italiani se si vuole essere eletti. Oppure si può decidere che non si tratta fino all'ultimo minuto utile con chi è
responsabile di simile scempio democratico, probabilmente incostituzionale, e
si chiama il Popolo a dare il consenso per testimoniare volontà di rottura e di
riscatto. Intorno a soggetti politici che segnino discontinuità e nuovo modello
di sviluppo.
Se si tratta sulla base di quella legge elettorale con tanto
di comunicazioni scritte tra soggetti che quindi hanno comunemente accettato
quelle regole, e si indicano come risultati del patto incarichi e cariche per
oggi e per domani, diventa difficile credere che, a rottura consumata sulla
mancata intesa sui prezzi da pagare, la motivazione sia la scarsa qualità
democratica della legge elettorale. Cosa assolutamente vera. Ma vera da quando
pure sono iniziate trattative per alleanze non obbligate e in qualche misura
innaturali per partiti che si dichiarano indipendentisti. Perché non da oggi
esiste un movimento di opinione e di impegno che intendeva e intende costruire la
unità possibile dei sardismi.
Le coerenze e le relative conseguenze danno sempre frutti. E
così è nato il Progetto Autodeterminazione. E le incoerenze danno ugualmente
frutti: si rompe per egoismo e furbizia da un lato; si finisce in rottura per
calcolo più o meno sbagliato dall'altro. E allora si propone, sempre
unilateralmente e con buona enfasi, la linea della obiezione di coscienza
nazionale. Siccome qualcuno si è azzoppato, o lo hanno azzoppato, azzeriamo la
gara: nessun corra!
Senso di opportunità e, soprattutto di responsabilità, vorrebbe che qualcuno desse almeno segno di aver capito di aver commesso tragici errori di strategia e di tattica. E, con minimo senso di umiltà, riflettesse sulle conseguenze dei suoi atti e prendesse atto che nulla, comunque, torna come prima. Avranno occasione di valutare le giuste opportunità che si presenteranno per le quali saranno valutati atti, fatti e credibilità.
Autodeterminazione andrà per la strada maestra che si è data. Proporsi al
Popolo Sardo come il soggetto politico che farà fino in fondo quel che serve
per la unificazione di chi crede e dimostra di credere che gli interessi della
Sardegna si difendono prima di tutto con un grande movimento di Popolo. Pro
Sardinna. E FORZA PARIS.
Di Gesuino Muledda.
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