La
Nuova
Psd'Az,
l'accordo con Salvini è a un passo
Solinas
sarà candidato al Senato e Arbau alla Camera. Probabile l'annuncio
oggi a Cagliari con Zaia
L'attesa è finita: oggi il Psd'Az
svelerà con chi scenderà in campo nelle elezioni politiche di marzo. Sembra
essere molto vicino alla Lega di Salvini. Se così fosse, in Sardegna, i
candidati nell'uninominale saranno due: il segretario nazionale Christian Solinas
al Senato ed Efisio Arbau, fondatore del movimento La Base e alleato dei
sardisti, alla Camera forse nel collegio di Nuoro. Poi almeno uno dei due
dovrebbe essere riprotetto in un collegio sicuro del Nord Italia e, a quel punto, il
Psd'Az avrebbe la certezza di rientrare in Parlamento dopo una ventina d'anni. Nel proporzionale, invece, i leghisti-sardisti
presenteranno tre liste in altrettanti collegi, sotto un simbolo in cui la
scritta Lega e i Quattro Mori avrebbero pari dignità.
Ma il Pd spera ancora di strappare i
sardisti alla seconda forza del centrodestra. Ventiquattr'ore fa, lungo la Carlo
Felice, c'è stato l'incontro annunciato fra Solinas e il segretario regionale
dem Giuseppe Luigi Cucca. Che ha confermato l'offerta dei giorni scorsi sia
sulle candidature in Sardegna, pare due, che in Toscana, sia sul simbolo, i
Quattro Mori sarebbero in testa nel contrassegno della micro coalizione
«Insieme» e infine anche il pacchetto politico, a cominciare dal bilinguismo.
Messe a confronto le due proposte
sembrano essere abbastanza simili, ma c'è qualcosa che sembra spingere il
Psd'Az verso la Lega, che cosa lo si scoprirà oggi, e si ripeterà così quanto
accaduto fra mille polemiche nel 2006 sempre alle Politiche, ma allora fu un
flop. Visti i sondaggi, col centrodestra in corsa per il primo posto in Italia,
l'esito stavolta dovrebbe essere migliore. Ma potrebbe non bastare a frenare
un'altra scontata ondata di polemiche soprattutto dopo le ultime uscite, «difendiamo
la razza bianca», dell'entourage di Salvini. C'è chi dice anche questo: l'annuncio
dell'alleanza potrebbe essere dato oggi in contemporanea dal governatore del
Veneto Luca Zaia, è atteso a Cagliari per l'inizio della campagna elettorale, e
da Solinas. Si vedrà, ma se così fosse non potrà che essere che nel pomeriggio.
In mattinata il segretario nazionale
del Psd'Az dovrebbe incontrarsi ancora una volta col coordinatore regionale di
Forza Italia Ugo Cappellacci. Sarà l'ultimo tentativo degli azzurri per far
cambiare idea ai sardisti, ma sembra ormai impossibile. La scelta sembra essersi
ristretta, come detto, fra la Lega e il Pd. A essere preoccupati e non poco
dall'ingresso del Psd'Az nel centrodestra, attraverso Salvini, sono i centristi
di «Noi con l'Italia», in cui in Sardegna sono alleati i Riformatori e l'Udc.
Il motivo è presto detto: nell'isola
l'accoppiata leghista e sardista farebbe valere di sicuro gran parte della suo
peso nazionale sul tavolo delle trattative per i collegi uninominali. A quel
punto, stando all'ultimo patto di ferro fra Berlusconi, Salvini, Giorgia Meloni
e i centristi, a Forza Italia in Sardegna andrebbero quattro collegi su nove,
due o tre alla Lega-Psd'Az, forse due ma non più tre ai Riformatori-Udc, e uno
a Fdi. Davanti a quest'ipotesi appena ventilata «Noi con l'Italia» avrebbe replicato:
«Gli accordi non si cambiano in corsa e se qualcuno lo farà, noi non ci
saremo». (ua)
Parlamentarie
M5s, è caos Cotti escluso a sorpresa
verso le
elezioni di Umberto Aime
Il filosofo Rousseau non ha vegliato
dall'alto, come invece avrebbe
dovuto, sulla piattaforma
dedicatagli dai Cinque stelle. Da subito,
sin dal primo giorno delle
Parlamentarie, il voto on line s'è
inchiodato anche in Sardegna. Ma
prima dell'annunciato e scontato
blocco, «è la dimostrazione di
quanti siano numerosi e appassionati i
nostri iscritti», la replica
ufficiale, una rivelazione c'è stata ed è
clamorosa. Roberto Cotti,
cagliaritano e senatore uscente, non è fra i
194 autocandidati nel collegio proporzionale
regionale. Alla vigilia,
almeno così' pare, sarebbe stato
tagliato dallo staff nazionale, che
ha dimezzato i 340 aspiranti sardi
per 12 posti in palio fra Camera e
Senato nei collegi con le liste
bloccate.
È sicuro: il suo nome non
c'è, nonostante - va ricordato -
all'inaugurazione del 2013 fosse
salito alla ribalta per il suo
arrivo in bicicletta a Palazzo Madama,
indossando tra l'altro una vistosa
giacca arcobaleno. Contattato, al
telefono, il senatore che sperava in
un secondo mandato, non s'è
lasciato travolgere dalla rabbia.
«Non posso dire nulla, c'è un voto
nazionale in corso. Semmai ci
risentiremo quando le Parlamentarie
saranno chiuse». Tanto di cappello,
all'escluso, avrebbe potuto
gettare dosi massicce di veleno
sugli aguzzini, non l'ha fatto:
complimenti. Ma che cos'è accaduto,
in questi giorni?
S'è stato inutile sollecitare la
piattaforma con delle mail, il referente
regionale per le Parlamentarie,
Mario Puddu, una risposta educata l'ha
data. «Posso solo ipotizzare che lo
staff del capo politico, nel
vagliare le autocandidature, abbia
fatto le sue valutazioni sulla base
di segnalazioni ricevute, anche in
riferimento a possibili
comportamenti non in linea con la
filosofia del movimento e deciso di
conseguenza». Quali potrebbero
essere state queste segnalazioni, su
cosa e da parte di chi? È un mistero
dall'inizio alla fine, e solo il
diretto interessato, Cotti, potrà
chiarirlo, se vorrà, perché
aspettarsi una spiegazione dallo
staff sarebbe troppo.
Novanta gli
esclusi. Ai nastri di partenza gli
autocandidati sardi erano 340, una
novantina sono stati falciati da
Roma prima che scattassero le
Parlamentarie, sono rimasti in 258.
Molti dei tagliati in corsa ed è
stato così anche per Cotti, l'hanno
scoperto solo quando sui computer
degli iscritti sono apparse le
schedine degli ammessi: foto, nome e
cognome, età, professione, breve
curriculum. Sono 32 a testa nei due
collegi proporzionali di
Nuoro-Sassari-Olbia e di
Oristano-Iglesias-Cagliari, con
appena quattro donne in corsa, per gli
otto posti della Camera. Quel 32 che
si ripete da Nord a Sud non può
essere un caso: probabilmente è
stata quella soglia imposta dallo
staff. Al Senato, dove gli
autocandidati dovevano avere per
regolamento dai 35 anni in su, gli
aspiranti sono invece 194, 30 le
donne Anche in questo caso sono solo
quattro i posti nella lista per
il collegio unico regionale in cui
saranno eletti cinque senatori.
Le curiosità. Se si escludono i
deputati uscenti Emanuela Corda e Andrea
Vallascas, nel collegio del
Centro-sud, il resto dell'esercito è
formato soprattutto da attivisti
usciti allo scoperto per le
Parlamentarie e quindi semplici
cittadini, è questo un orgoglio del
Movimento, e non personaggi noti.
L'elenco sarebbe lunghissimo, ma con
un po' di pazienza, se si riesce ad
azzeccare lo spiraglio giusto per
entrare nella piattaforma, sono
immortalati sulle pagine delle
Parlamentarie.
Il voto. Oggi è il secondo giorno
delle primarie on
line, sempre dalle 10 alle 21, ma
potrebbe essercene un terzo, domani
mattina fino a mezzogiorno, per dare
una possibilità ai ritardatari e
a chi è rimasto imprigionato nella
confusione delle prime ore. Va
ricordato: ogni iscritto potrà
esprimere massimo tre preferenze per la
Camera e altrettante per il Senato,
ma potrà votare solo gli
autocandidati nel collegio
proporzionale in cui ha la residenza. Sarà
invece lo staff, pare Di Maio in
persona, a scegliere i candidati nei
collegi uninominali, sono nove in Sardegna
fra le due Camere. Questi
prescelti non passeranno attraverso
la selezione delle Parlamentarie e
il privilegio ha scatenato subito un
putiferio nei forum del
Movimento.
L'ultimo sondaggio. Una tabella
ufficiosa gira da giorni
nelle stanze della politica e
accredita sempre i Cinque stelle del
primo posto fra i partiti. Al
secondo posto, Forza Italia alla guida
del centrodestra, al terzo il Pd e
la coalizione di centrosinistra.
Nei collegi uninominali, senza però
conoscere ancora i nomi dei
candidati, il Movimento è dato
vittorioso in tre su sei alla Camera,
gli altri tre andrebbero al
centrodestra, e in uno o due su tre al
Senato. Nel proporzionale la
forchetta possibile dovrebbe essere
questa: dai tre ai cinque deputati e
due senatori per Il Movimento,
quattro gli eletti in tutto dal
centrodestra e tre dal centrosinistra.
Unione
Sarda
Sito in
tilt anche nell'Isola: lo staff riduce i candidati da 340 a
258. Oggi
prosegue il voto Parlamentarie, nomi e polemiche
M5S:
Cotti non c'è, spunta l'ex sardista Casu. Proteste per i tagli
Lo staff di Luigi Di Maio ne ha
bocciato 82. Tra chi non ha superato
il primo scoglio - cioè la
possibilità di partecipare alle
parlamentarie in programma ieri e
oggi - ci sono anche nomi
eccellenti, quello del senatore
uscente Roberto Cotti, per esempio. Il
4 gennaio si erano autocandidati in
340, lo staff ci ha messo quasi
due settimane per decidere a chi
dare il via libera.
IL CASO «A meno che non ci sia stato
un errore - ha spiegato il
coordinatore della campagna
elettorale M5S nell'Isola, il sindaco di
Assemini Mario Puddu, a proposito di
Cotti - posso solo ipotizzare che
lo staff di Di Maio, nel vagliare le
autocandidature, abbia fatto le
sue valutazioni sulla base di
segnalazioni ricevute, anche su
possibili comportamenti non in linea
con la filosofia del movimento, e
abbia deciso di conseguenza». Sempre
secondo fonti M5S, sarebbe
altamente improbabile che Cotti
possa essere in lizza in uno dei nove
collegi uninominali dove i pentastellati
hanno deciso di candidare
persone della società civile sulla
base di una verifica dei curricula,
ma senza passare per le
parlamentarie.
Il senatore uscente si è trincerato
dietro un «non posso dire nulla
perché c'è un'elezione nazionale in
corso». Altri esclusi, pressoché
sconosciuti, si sono lasciati andare
a sfoghi su Facebook. «Mi prendo
la responsabilità di quello che dico
- scrive Simone Gianardi - in
quanto candidato alle primarie, mi
ritengo danneggiato dal
malfunzionamento del sistema di
voto. Il mio nome, come quello di
altri, non compare nella lista. Gira
voce che ci siano errori nel
sistema». Rousseau in effetti ieri è
andato in tilt più volte. Ma il
problema era un altro: tanti
iscritti si sono lamentati sul blog di
Beppe Grillo per le difficoltà,
riscontrate nella piattaforma, nel
dare il voto ai candidati del
collegio di appartenenza.
IL VERDETTO Le primarie online
riguardano i tre collegi proporzionali
dell'Isola dove gli iscritti
scelgono tra 258 candidati, 194 al Senato
(30 donne) e 32 in ciascuno dei due
collegi proporzionali del sud e
del nord Sardegna per la Camera.
Autocandidature valide nel collegio
sud per i due uscenti Emanuela Corda
e Andrea Vallascas. Tra gli
aspiranti senatori: Emilio Floris
(solo omonimo del senatore forzista)
che nel 2016 affrontò il
ballottaggio con Antonietta Martinez per la
candidatura a sindaco di Cagliari;
Paolo Casu, 53 anni, già
consigliere comunale e candidato a
Sindaco di Cagliari per la Lista
“Insieme onestamente per Cagliari”.
Il voto riprende oggi e non è
detto che non vada avanti sino a
domani alle 14.
Roberto Murgia
Sorpresa
nel Psd'Az, si candida Arbau
Efisio Arbau, presidente della Base,
sarà candidato da indipendente
nel collegio uninominale di Nuoro
per la Camera. L'annuncio arriva
mentre il Psd'Az lavora per chiudere
le alleanze che vedono i sardisti
sempre più vicini alla Lega che
potrebbe soddisfare, rispetto ad altre
forze politiche, le richieste sia
sul simbolo che sulle politiche da
attuare in Parlamento. L'alleanza
potrebbe liberare il Psd'Az dai
vincoli con i quali Pd e Forza
Italia devono fare i conti. La
decisione di Arbau è stata presa
dopo la direzione del movimento, in
accordo con gli alleati del Psd'Az e
Fortza Paris di presentarsi sotto
il simbolo dei Quattro mori e
proporre alcune priorità.
Tra queste una
legge di riforma dello Statuto
speciale, la regionalizzazione delle
sovrintendenze, la trasformazione
dei Comuni sardi a esclusiva finanza
regionale e una legge che definisca
il passaggio di competenze e
risorse per la continuità
territoriale. Resta ancora uno spiraglio per
il Pd che vorrebbe i sardisti nel
centrosinistra. Ieri c'è stato un
altro incontro tra il segretario
dem, Giuseppe Luigi Cucca e il
collega sardista, Christian Solinas.
Le difficoltà riguardano il
rispetto degli equilibri interni ai
dem che riducono i margini di
manovra. (m. s.)
PALAZZO
BACAREDDA. Dibattito su un anno e mezzo di lavori
Giunta
sotto esame: in Aula critiche ed elogi
Un anno e mezzo di Giunta all'esame
del Consiglio. Un lungo dibattito
ieri in Aula con i consiglieri
impegnati a dare un giudizio
sull'operato di Massimo Zedda e del
suo esecutivo. Il Psd'Az, dopo i
malumori delle scorse settimane, ha
giurato fedeltà alla maggioranza.
La capogruppo Monia Matta ha
ribadito di avere piena fiducia nel
sindaco. «Non tutto l'operato è
stato condiviso da noi - ha detto in
Aula - ma il suo impegno per i conti
del Comune e la sistemazione
delle Partecipate hanno portato
risultati positivi e fatto crescere la città».
«PIÙ POLITICA IN GIUNTA» Anche il
capogruppo Pd ha sottolineato la
buona gestione delle risorse,
ricordando che nelle altre città si
fanno tagli e a Cagliari si spendono
fondi. «Però chiediamo al sindaco
di tradurre in atti la volontà che i
cittadini esprimono attraverso i
suoi rappresentanti: gli atti
politici che votiamo in Consiglio devono
avere seguito - commenta Fabrizio
Rodin, che sembra consigliare a
Zedda di mettere mano alla sua
squadra - servirebbe una maggiore
presenza politica in Giunta».
Critiche dall'opposizione, ma anche
fuoco amico con Anna Puddu dei
Progressisti sardi che ha preso di mira
l'assessore alle Politiche sociali
Nando Secchi, Filippo Petrucci che
ha attaccato Yuri Marcialis per la
gestione delle scuole e Lino
Bistrussu de La Base molto critico
con la Giunta.
«BISOGNA OSARE» Ha fatto i confronti
coi predecessori di Massimo Zedda
il capogruppo di Forza Italia.
«Mariano Delogu ed Emilio Floris erano
determinati e osavano: sognavano e
progettavano - ha detto Stefano
Schirru - aspiravamo a diventare
Capitale nel Mediterraneo ora stiamo
diventando una città qualunque che
non mira a niente». Schirru apre al
sindaco: «Se vuole condividere con
noi programmi per il futuro siamo
disposti ad aiutarlo: abbiamo in
comune l'interesse della città».
IL CASO TERRAMAINI Rinviato di una
settimana il Consiglio della
Municipalità di Pirri sui campi di
Terramaini.
Lunedì Yuri Marcialis
ha incontrato il presidente e altri
esponenti della Municipalità
durante la seduta della commissione
Sport. Anche a Pirri si è deciso
di affrontare la questione in
commissione e il Consiglio è stata
rinviato al 25 gennaio.
Marcello Zasso
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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