Così come per aborti e
metodi anticoncenzionali ad esprimersi in maniera inadeguata sono sempre gli
uomini, così per lo spopolamento delle zone interne della Sardegna ad
esprimersi è soprattutto chi in un paese non ci hai mai vissuto. Tanto meno ne
conosce minimamente le realtà effettive, le dinamiche e gli innumerevoli
problemi. Pigliaru osa dire che lo spopolamento delle zone interne è "fisiologico"
(!) mentre io oserei dire che è un problema prettamente politico.
Cosa ne può sapere il
nostro Pigliaretto cosa può significare vedere il proprio paese scivolare in un
veloce declino? Cosa ne può sapere dei giovani compaesani che fanno il
biglietto solo andata? Cosa ne può sapere di famiglie intere costrette ad
abbandonare tutto per trovare lavoro e poter permettere ai propri figli una
vita più dignitosa, un'istruzione più adeguata (senza dover ricorrere alle
pluriclassi) o anche solo offrire la possibilità di praticare sport diversi dal
calcio? Cosa ne può sapere che chi rimane in paese, nonostante abbia un lavoro,
sente poi la necessità comunque di andare via perché mancano stimoli, crescita
culturale, motivazioni, obiettivi, possibilità di crescita personale? Pigliaru
non sa, non può sapere e non vuole sapere.
Pigliaru considera quei
4 sfigati delle zone interne solo un peso, un problema da risolvere in cui, lui
lo sa bene, non vi è una soluzione.
Perché mai investire e
compromettere il fantomatico Patto di Stabilità quando poi quei 4 sfigati delle
zone interne rappresentano un esiguo bacino elettorale? Lasciamo le zone
interne belle selvagge, come dei bei posti per andare a cercare funghi e
prendere un po' di fresco in estate, ma tagliamo la sanità (tanto 'sti 4
sfigati le tasse le pagano comunque), tagliamo l'istruzione (per 4 bambini chi
se ne fotte), tagliamo i finanziamenti per qualsiasi iniziativa culturale
(tanto quei 4 sfigati sono pure ignoranti), tagliamo qualsiasi possibilità di
crescita economica (prima questi posti si spopolano e prima il problema è
risolto).
Io non so bene quali
possano essere le soluzioni per salvare le zone interne; qualche idea ce
l'avrei pure ma non è applicabile in questa fase storica e nemmeno in questa
era geologica. Certo è che per conoscere i reali problemi bisogna viverli
da vicino: solo così si trovano le soluzioni migliori. Io comunque aspetto
ancora i Mammut e la maxi glaciazione.
B. Zucca.
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