La Nuova
Sardegna
Reddito
di cittadinanza: solo 60mila domande
Nell'isola
dati al di sotto delle previsioni anche per quota 100:
6mila
richieste
di
Alessandro Pirina
SASSARI
I
sardi che fanno ricorso al reddito di cittadinanza sono meno del previsto. Le domande presentate nell'isola sono più o meno 60mila. Una cifra nettamente inferiore ai 226mila potenziali beneficiari annunciati
dal ministro Luigi Di Maio, in visita a gennaio a Porto Torres. Ma anche ai
76mila nuclei familiari stimati da Pasquale Tridico, il "padre" del
reddito di cittadinanza oggi al vertice dell'Inps. A fornire i numeri è stato
Guglielmo Loy, presidente del consiglio di indirizzo e vigilanza dell'Inps,
ieri a Cagliari per una visita alla direzione regionale dell'istituto. Un'occasione
in cui ha fatto il punto su reddito di cittadinanza e quota 100, i due cavalli di
battaglia economici del governo M5s-Lega. Due misure su cui i due partiti hanno
impostato la loro azione di governo.
Reddito
di cittadinanza. Sono più o meno finora un milione e 300mila le domande presentate
in tutto il Paese. L'obiettivo è accoglierne almeno un milione. Un numero importante, ma
sicuramente inferiore ai 1,3 milioni preventivati al momento del varo del reddito di cittadinanza. Uno scenario
simile a quello italiano si verifica in Sardegna, dove a fine giugno le domande
presentate sono meno di 60mila. Parola di Guglielmo Loy (figlio minore di
Nanni, il grande regista sardo). Queste richieste non si trasformano
automaticamente in assegni di cittadinanza, ma sarà l'Inps che dovrà valutare
se chi ha fatto la domanda possiede i requisiti.
Quota 100. Le domande per andare in pensione con la
formula cara alla Lega sono invece circa 6mila.
Oltre la
metà sono state presentate a Cagliari e provincia, per la precisione 3.224. A seguire Sassari a
quota 1.537, Nuoro a 804 e Oristano a 648. Anche in questo caso i numeri sono più bassi del previsto. Entro fine anno si riteneva
che le domande di pensionamento anticipato dovessero essere intorno alle 290mila unità, ma in base all'attuale tasso di accoglienza delle
richieste non dovrebbero andare oltre le 150-160mila.
La fase 2. Intanto, oggi avrà inizio la fase 2 del reddito di cittadinanza. Al
ministero, infatti, alla presenza del sottosegretario Claudio Cominardi, saranno
siglate le intese tra l'Anpal - agenzia nazionale delle politiche attive del
lavoro - e le Regioni (per la Sardegna sarà presente l'assessora Alessandra
Zedda). Una firma che darà il via alla
seconda fase del reddito di cittadinanza, ovvero la fase di orientamento, con l'Aspal che darà assistenza tecnica ai navigator nella ricerca di opportunità di lavoro per i beneficiari del reddito di
cittadinanza.
In
questo modo i 121 navigator sardi, il 65 per cento due quali con una laurea in Giurisprudenza,
già suddivisi nei vari ambiti provinciali, saranno affiancati dagli operatori
Aspal. Un mese di formazione e già dal 1 settembre dovrebbero essere operativi
per prendersi in carico i titolari di reddito di cittadinanza. Ovvero quelli
che hanno superato il vaglio dell'Inps. Per ora nell'isola le domande accolte
sono solo 12mila. Una volta ricevuti gli elenchi, l'Aspal potrà iniziare a calendarizzare
gli incontri e cominciare così la ricerca delle opportunità di lavoro. Quella
che di fatto è la mission del reddito di cittadinanza.
Lotta ai
furbetti. Ma spesso le mission devono fare i conti
con una realtà meno sognatrice. E infatti, soprattutto
ora che è in corso
la stagione estiva, non sono poche le segnalazioni di disoccupati che percepiscono il reddito ma
nel contempo lavorano in nero. Otto casi di furbetti sono stati scovati dall'ispettorato del lavoro di
Cagliari e Oristano. Agli ispettori è bastato incrociare i dati dei
sopralluoghi effettuati nelle ultime settimane con quelli contenuti nella banca
dati Inps, che contiene l'elenco dei destinatari del reddito di cittadinanza.
Una volta assegnate le generalità precise ai lavoratori sorpresi dove non
sarebbero dovuti essere - 6 erano impiegati nel settore edile - gli ispettori
hanno inviato una segnalazione circostanziata all'Inps e alla Procura competente
in base alla residenza del lavoratore.
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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