martedì 30 luglio 2019

Oggi il Consorzio di tutela approva il piano di offerta del pecorino romano


La Nuova Sardegna

LA VERTENZA. Oggi il Consorzio di tutela approva il piano di offerta
del pecorino romano Falchi e Sanna: «Dopo mesi di lotte si rischia di finire peggio di prima». Latte, patti a rischio: l'ira dei pastori

L'assessora all'Agricoltura il suo parere negativo l'ha espresso un mese e mezzo fa, le organizzazioni agricole e i pastori hanno fatto altrettanto. Eppure non sembra che ci siano margini per modificare il Piano triennale di regolazione dell'offerta di pecorino romano che oggi dovrebbe essere approvato dall'assemblea dei soci del Consorzio di tutela.

«Lotte inutili» Per questo ieri Gianuario Falchi e Nenneddu Sanna, in rappresentanza dei pastori, hanno chiesto al ministro delle Politiche agricole di bloccare l'approvazione del piano «in quanto certificherebbe il fallimento dell'impegno da noi profuso in questi mesi di lotta. Gli allevatori sono scesi in piazza per cambiare il sistema che non funziona, hanno buttato il loro latte, si sono presi una marea di denunce e tutto questo sembra dimenticato da chi oggi vuole che tutto resti com'era o forse anche peggio», fanno sapere Falchi e Sanna, delegati al tavolo della vertenza latte che ricordano: «La nostra lotta finirà solo quando saranno raggiunti gli obiettivi».

Consorzio «sordo» Finora il Consorzio è sembrato sordo alle richieste di Regione e organizzazioni. Un mese e mezzo fa, all'indomani della pubblicazione della bozza del piano, l'assessora Gabriella Murgia aveva espresso tutte le sue perplessità. «Il piano va cambiato perché non sembra in grado di rappresentare lo strumento per limitare l'oscillazione del prezzo del pecorino romano Dop, che determina il prezzo del latte di pecora. Perché», ha spiegato, «non introduce, se non in misura minima e comunque con meccanismi fortemente derogatori, nuovi limiti alla produzione ed è necessario tutelare i produttori della materia prima, la parte più esposta della filiera», ha chiarito Murgia

Le proposte Due le modifiche proposte: in primis consentire le deroghe entro un limite di sforamento del 10%, dal dieci al venti consentire una premialità, e oltre il venti applicare una sanzione di 0,64 centesimi al chilo (circa il 10% del valore del prodotto); la seconda tesi non prevede limiti allo sforamento.

«Nessuna modifica» «Indiscrezioni di stampa fanno intendere che si sarebbe raggiunta una mediazione sul sistema di sanzioni per gli sforamenti: manifestiamo tutta la nostra indignazione per la situazione spiacevole nella quale ci troviamo», aggiungono i rappresentanti dei pastori. «Ad oggi non abbiamo ricevuto alcun riscontro e anzi pare che si andrà all'approvazione del nuovo Piano, privo di correzioni di rilievo, senza che ci siano ulteriori tavoli dove poter approfondire discussioni preliminari come avevamo concordato», è il timore dei pastori che, a meno di miracoli dell'ultima ora non si aspettano modifiche utili a rilanciare il prezzo del latte nel prossimo triennio che, ricordiamo, non può stare al di sotto di un euro al litro come affermato anche due settimane fa dal ministro Centinaio». (f. ma.)


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