venerdì 9 novembre 2018

Rassegna stampa 09 Novembre 2018


Unione Sarda

I dem vedono Zedda: è andata benissimo. Prende corpo la coalizione a sostegno del sindaco di Cagliari che a breve scioglierà la riserva

Il segretario regionale del Pd, Emanuele Cani, ha avuto un pomeriggio inteso. Dopo l'incontro in Consiglio regionale col Pds, ha avuto anche un lungo colloquio con il più probabile candidato governatore della nascitura alleanza progressista, riformista e identitaria, cioè Massimo Zedda.

«È stato un incontro molto costruttivo e che è andato benissimo», è l'unico commento trapelato dalla sede del Partito democratico, che è a pochi metri dal Consiglio. Di sicuro è andata così: ormai l'accordo fra i Dem e il sindaco di Cagliari sembra essersi consolidato. Anche se Zedda non ha sciolto ancora la riserva, l'annuncio comunque dovrebbe essere vicino, il percorso è stato tracciato.

Il possibile candidato avrebbe ribadito questo concetto per lui decisivo: l'investitura non deve arrivare da un partito, e ancora meno dal Pd, ma da «una platea la più ampia possibile». E così sarà. Da giorni l'ex senatore Luciano Uras, portavoce ufficiale di Campo progressista, il movimento in cui si riconosce il sindaco di Cagliari, è impegnato in un'infinità di confronti con gruppi e associazioni.

Altri di Cp invece continuerebbero a tenere contatti stretti con il gruppo dei 130 sindaci che diverse settimane fa ha inviato Massimo Zedda a diventare «il sindaco della Sardegna». A questo punto è evidente che le fondamenta della prossima alleanza per le Regionali è cosa fatta, o comunque manca davvero poco perché sia ufficializzata. Soprattutto perché a sinistra dei Dem, si sono mossi da tempo in diversi.

Ad esempio Mdp ha detto chiaramente, col capogruppo Daniele Cocco, di essere pronta a sostenere la candidatura di Zedda. Anche l'Upc, con il coordinatore Antonio Satta, è pronta a schierarsi. Poi ci sono i Socialisti che sono impegnati in un difficile azione di collegamento fra lo schieramento progressista e il Partito dei sardi: loro vogliono che ci sia l'accordo per le Regionali. Ed è proprio questo uno degli ultimi ostacoli da superare. Nell'incontro Emanuele Cani e Massimo Zedda avrebbero parlato a lungo proprio delle possibili soluzioni e qualcuno sostiene che almeno una l'avrebbero trovata. (ua).


La Nuova Sardegna

Tra Pd e Pds è disgelo ma l'accordo è lontano
Le delegazioni dei due partiti si incontrano per parlare di primarie e alleanze
I dem erano guidati da Cani e Sabatini, il Partito dei sardi da Sedda e Desini

CAGLIARI
Pd e Partito dei sardi sono distanti anni luce, ma un primo timido
avvicinamento c'è stato. In gran segreto, solo per caso la riunione è
stata scoperta, le due delegazioni si sono incontrate in Consiglio
regionale. Non si sa bene chi delle due abbia convocato il vertice.
Una dice che la richiesta è partita «dagli altri», ma sul fronte
opposto ribattono l'esatto contrario.

Sta di fatto che nella stanza
del capogruppo del Pds, Gianfranco Congiu, il faccia a faccia c'è
stato. Per parlare non tanto di una possibile coalizione alle
Regionali di febbraio, è ancora impensabile, quanto di primarias,
quelle del Pds organizzate da Paolo Maninchedda, e primarie,
ipotizzate invece dai progressisti per l'investitura di Massimo Zedda.
Alla fine dell'incontro, è trapelata solo questa battuta da parte del
Pd: «È stato un dialogo importante e dalle buone prospettive».

Mentre
dal Pds è arrivata una frase ancora più ermetica: «Ci siamo visti, ma
è troppo presto per aggiungere altro».Le delegazioni. Oltre al padrone
di casa, Congiu, il Pds s'è presentato all'appuntamento col presidente
Franciscu Sedda e il consigliere regionale Roberto Desini. Assente
invece il segretario Paolo Maninchedda, che avrebbe scelto di non
partecipare visto che sarà fra i candidati governatore alle primarias.

Il Pd è entrato nella stanza con questa formazione: Emanuele Cani,
segretario regionale, e il vice Franco Sabatini, più qualcun altro
della segreteria rimasto però misterioso.Il confronto. È stato segreto
dall'inizio alla fine e sarebbe durato più di un'ora. Com'è stato
scoperto?

Il caso ha voluto che qualcuno abbia visto uscire insieme
Emanuele Cani e Franciscu Sedda da una porta secondarie del Consiglio.
Da quel momento in poi è cominciata la caccia al perché fossero
assieme. Alla fine la notizia è saltata fuori nonostante i depistaggi.
Il dialogo. Fra i due partiti è appena cominciato.

In questo momento,
lo strappo è uno squarcio soprattutto sulle primarias. Maninchedda ha
detto che le regole sono decise e non si toccano. Mentre Zedda ha
fatto sapere che a delle primarie parteciperebbe ma non a quelle del
Pds. La difficile trattativa andrà avanti anche in questo fine
settimana. (ua)

Si fa già da parte la sindaca Pili: «Mai candidata alle primarias»
SASSARI

Smentisce di essersi candidata e di essersi avvicinata al Partito dei
Sardi. La sindaca di Siamaggiore Anita Pili scende dalla gioiosa
macchina da guerra delle Primarias prima ancora di iniziare la corsa.
La sindaca sostiene di non voler partecipare alla corsa per diventare
governatore. Il suo nome era circolato ed era stato proposto e
sostenuto da alcuni politici che hanno grande considerazione della
sindaca. Ma la candidatura non si è concretizzata. Restano in pista
egli aspiranti governatori.

Tra i sicuri candidati ci sono Matteo
Murgia, ingegnere 40enne di Giba, che nel 2002 fu eletto come
rappresentante degli studenti all'Ersu di Cagliari a capo di una lista
di sinistra. E l'imprenditore Antonio Sardu, tra i proprietari del
centro commerciale Corte del Sole a Sestu. Tutto è pronto anche per le
votazioni on line. Il partito dei Sardi ha organizzato le Primarias.
Si potrà votare non solo per scegliere il candidato governatore, ma
anche per riconoscere che la Sardegna è una nazione. Questa seconda
scheda potrà essere compilata anche da chi ha compiuto 16 anni. La
novità è che il voto potrà essere fatto on line.

Una scommessa fatta
dal Pds per allargare la platea il più possibile e forse per
avvicinarsi sempre più ai nativi digitali, che sono abituati a
utilizzare il web per qualsiasi esigenza. Il leader del Pds Paolo
Maninchedda da tempo ha lanciato tempi e regole del voto sul suo blog.
Chi si vuole candidare come governatore ha tempo fino al 15 novembre.
L'election day è fissato per il 16 dicembre.


Unione Sarda

VERSO IL VOTO.
Zedda a un passo dal sì Cani tenta il dialogo con il Pds
Incontri con il sindaco e Sedda

Due vertici, uno annunciato l'altro no. Protagonisti del primo il
segretario del Partito democratico, Emanuele Cani, e il sindaco di
Cagliari Massimo Zedda, vicino a sciogliere le riserve per la sua
candidatura a guidare la coalizione. All'altro hanno partecipato
sempre Cani, affiancato dal suo vice Franco Sabatini, e una
delegazione del Partito dei Sardi formata dal presidente Franciscu
Sedda, il capogruppo Gianfranco Congiu - che ha ospitato l'incontro
nel suo ufficio in Consiglio regionale - e Roberto Desini.

Mancava
Paolo Maninchedda, il segretario, che due giorni fa sul suo blog
Sardegna e Libertà, rivolto al Pd, ha scritto che «noi non siamo
disponibili ad alleanze fatte a tavolino. Per noi le alleanze si
costruiscono con processi democratici, con dibattiti seri sulle cose
fatte e da fare, chiamando al voto gli elettori sulle proposte». L'ex
assessore ai Lavori pubblici ha anche posto una serie di questioni di
merito sulla sanità, sul rapporto Regione-Stato, sull'agricoltura,
sulla scuola, sull'opportunità di tenere aperto un dialogo con Forza
Italia e gli altri moderati del centrodestra, sul concetto di
Sardegna-Nazione.

Riserbo svanito
Il giorno dopo le due forze politiche si sono riunite attorno a un
tavolo nel palazzo di via Roma. Il summit sarebbe dovuto essere
riservatissimo, il problema è che ieri si discuteva la proposta di
legge sull'inquadramento del personale dell'Agenzia Forestas nel
comparto unico di contrattazione collettiva regionale, e i corridoi
del Consiglio regionale erano a dir poco affollati. Bocche cucite sul
contenuto ma trapela, da fonti Pd, che è stato positivo. Un incontro
preliminare, un approccio, uno scambio di opinioni, con la promessa
che nei prossimi giorni il confronto si potrà strutturare.

Il cantiere
Secondo indiscrezioni, uno dei temi discussi sarebbe stato un
sondaggio commissionato dal Pd sul contenuto di una delle schede delle
“primarias” targate Pds: la richiesta ai sardi se si sentono una
Nazione oppure no. Ebbene, il 25% degli intervistati avrebbe risposto
positivamente, cioè che è pronto a dichiarare che la Sardegna è una
Nazione. Un risultato che sottolinea quanto la questione sia sentita
dai cittadini.

Il colloquio con Zedda è stato precedente. È da escludere che il primo
cittadino possa correre in consultazioni con regole stabilite da una
sola forza politica, quindi è possibile che i partiti cerchino un
punto di incontro. In ogni caso, «un modo per chiudere una coalizione
assieme». Punto di incontro significa la ridefinizione di un quadro di
regole.

Il sindaco di Cagliari, ad ogni modo, starebbe per sciogliere
le riserve e manifestare la sua disponibilità ad accettare la
candidatura a guidare, per usare le parole dell'ex senatore Luciano
Uras, uno «schieramento democratico e progressista, dell'identità,
dell'autonomismo e dell'indipendentismo democratico».

Il momento giusto
Si tratta di capire quando. Magari nel corso di una manifestazione
organizzata dai 130 primi cittadini che l'hanno invitato a candidarsi.
Sicuramente entro il 23 novembre, data prevista per la partecipazione
del leader della Lega, Matteo Salvini, al congresso del Psd'Az. Però,
tornando alle Primarias, è anche difficile immaginare che il Partito
dei Sardi possa accettare una rimodulazione di regole per
consultazioni già fissate per il 16 dicembre e per le quali sarà
possibile presentare le candidature fino al 15 novembre.

Qualche giorno fa il tesoriere del partito ha pagato il bonifico per
l'utilizzo della piattaforma di voto on line. I soldi sono stati
trovati attraverso donazioni degli iscritti e dei sostenitori, tutte
attraverso bonifico e tutte iscritte nel bilancio del Pds.
Roberto Murgia

VERSO IL VOTO. Ma la base chiede le consultazioni online

Candidato M5S, il chirurgo Macciò in pole position
Di Maio pensa al ginecologo del Businco per raccogliere il testimone
di Mario Puddu

Potrebbe essere Antonio Macciò, 62 anni, medico oncologo e ginecologo,
la scelta del Movimento 5 Stelle per la candidatura alla presidenza
della Regione. Nei giorni scorsi era trapelato l'identikit del
probabile sostituto di Mario Puddu nella corsa da governatore.
Si cercava una persona competente, stimata nella sua professione e in
grado di rappresentare al meglio il Movimento. Il nome di Macciò è
ancora un'ipotesi seppure molto concreta: prima di chiudere
definitivamente la partita, però, devono essere compiuti dei passaggi,
alcuni dei quali molto delicati. Potrebbe essere lo stesso Luigi Di
Maio, capo politico del Movimento, a benedire la scelta.

I trascorsi
Macciò non è un nome nuovo nello scenario politico sardo. Nel 2005 è
stato il candidato presidente per il centrodestra nella Provincia del
Sulcis, sconfitto da Pierfranco Gaviano. Consigliere provinciale
dell'Udc, Macciò lasciò la carica nel 2009, quando venne nominato
direttore sanitario della Asl 7.

La professione
Un lungo curriculum accompagna la figura di Antonio Macciò che, di
recente, ha raggiunto un importante risultato nella ricerca medica.
Insieme alla sua equipe della ginecologia oncologica del Businco, ha
scoperto una patologia rara, sconosciuta alla medicina, che imita il
tumore, battezzata Granuloma della vernice caseosa. La scoperta è
stata pubblicata sul Gynecological Surgery, una delle più prestigiose
riviste internazionali di chirurgia ginecologica.

La scelta
L'addio di Mario Puddu ha imposto ai pentastellati un improvviso
cambio di rotta, dopo le regionarie dell'estate scorsa. Senza il
candidato più forte in campo si è presentata la necessità di valutare
con attenzione le mosse da fare. La questione più spinosa riguarda
innanzitutto il metodo con cui verrà concluso tutto il percorso. La
base pentastellata è in fibrillazione e chiede di non stravolgere la
prassi delle consultazioni online.

Dopo l'ipotesi di rinunciare alle
regionarie c'è stata più di una lamentela per questo cambio di rotta
repentino. Rinunciare alla rete potrebbe essere una condizione
necessaria al Movimento data la situazione eccezionale. Il tempo sta
passando e la rinuncia di Puddu ha rimesso in discussione il vantaggio
sulla tabella di marcia rispetto alle altre forze politiche.

Soluzione alternativa
I portavoce stanno studiando una strategia che possa risultare la più
indolore possibile e magari anche più attinente alle regole in vigore
tra i Cinque stelle.

Una delle soluzioni sulla quale si sta discutendo è la possibilità
comunque di sottoporre la scelta di Macciò al parere degli attivisti.
Resta da capire quanto il popolo pentastellato possa accettare questo
diversivo, seppure maturato in una situazione del tutto eccezionale.

Lo scenario
Nonostante l'annuncio delle regionarie, postato su Facebook dal
Movimento 5 Stelle nazionale a poche ore dal comunicato d'addio di
Puddu, la convocazione non è mai arrivata. Una riflessione necessaria
per capire in quale modo trovare una guida anche in relazione alla
legge elettorale sarda. Infatti l'elezione diretta del presidente è un
aspetto che non si può trascurare.

Adesso si attende l'ufficialità da parte del Movimento 5 Stelle che
potrà cominciare la campagna elettorale per l'esordio nella
competizione regionale.
Matteo Sau

LA RIUNIONE.
Centrodestra, si allarga il tavolo della coalizione
Lunedì a Illorai sarà ufficializzato l'ingresso di Sardegna 20Venti

Il centrodestra aggiunge qualche posto al tavolo per la riunione della
coalizione prevista lunedì a Illorai.

Tra i nuovi ingressi ci sarà di sicuro quello di Sardegna 20Venti, in
corsa col proprio simbolo per le prossime regionali. Sarà Stefano
Tunis a rappresentare il movimento che raccoglie al suo interno il
mondo del civismo: «Non serve puntare tutto su una faccia o uno
slogan, dobbiamo puntare tutto su una squadra».

Dovrebbero partecipare all'incontro anche i rappresentanti di Fortza
Paris ed Energie per l'Italia. Ufficialmente il tavolo è convocato per
continuare a discutere il programma, ma in questi giorni un po' tutte
le forze della coalizione hanno rivendicato la possibilità di
esprimere il candidato presidente. Se è vero che tutti gli indizi
conducono al senatore e segretario del Psd'Az, Christian Solinas, lo è
anche il fatto che ci siano diversi aspiranti.

Tra questi Paolo Truzzu, in quota Fratelli d'Italia, Michele Cossa per
i Riformatori e Salvatore Cicu, eurodeputato di Forza Italia pronto a
mettersi a disposizione. Il coordinatore regionale della Lega, Eugenio
Zoffili, ha ribadito che la scelta spetta al Carroccio che scioglierà
le riserve il 23 novembre, ultimo giorno della visita di Salvini in
Sardegna. Non tutti i rappresentanti del centrodestra, però,
gradiscono la formula e prima di proseguire con il programma sarà
necessario chiarire questi aspetti. (m. s.)

IL TOUR.
Autodeterminatzione, incontro sull'insularità
Domani alla biblioteca Satta di Nuoro confronto coi cittadini

Autodeterminatzione prosegue il tour nei territori con gli incontri
tematici. Domani, alle 9.30 nella sala conferenze della biblioteca
Satta a Nuoro, si discuterà di insularità, fiscalità di vantaggio e
fondi europei.

Un momento di dibattito, per un confronto con i cittadini su idee e
proposte per il prossimo governo regionale. Le conclusioni saranno
affidate al candidato presidente Andrea Murgia. L'invito è stato
esteso a rappresentanti del mondo delle imprese, associazioni di
categoria e parlamentari europei.

Parteciperà, infatti, l'eurodeputato del Pd, Renato Soru, che volle
proprio Andrea Murgia nel suo listino alle regionali del 2009.

L'incontro, coordinato dall'esponente di Autodeterminatzione, Lucia
Chessa, prevede gli interventi di Nicola Melis, anche lui esponente
del movimento, Stefano Mameli (Confartigianato imprese), Battista
Cualbu (Coldiretti), Sergio Cardia (Agrinsieme) e Agostino Galizia
(Confindustria).

Il tema dei fondi europei è particolarmente caro a Murgia, economista
e funzionario della Commissione europea, che più volte ha ribadito la
volontà di aumentare la spesa e soprattutto utilizzare le
semplificazioni offerte dal nuovo regolamento per migliorare la
situazione delle imprese.
M. S.

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Federico Marini
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