Unione
Sarda
CENTROSINISTRA.
Zedda, mano tesa ad Andrea Murgia. Ma ancora non rivela se accetterà la
candidatura alla presidenza. Il sindaco di Cagliari insiste: «Dialoghiamo con
Autodeterminatzione»
«Saremo al lavoro fino all'ultimo
secondo utile per costruire la coalizione più ampia possibile». Risponde così
Massimo Zedda alla domanda che in questi giorni gli fanno tutti, e cioè: quando
scioglierà le riserve e dirà che è disponibile a fare il candidato governatore
del centrosinistra alle regionali.
Le prospettive. Ne ha parlato ieri
davanti alla platea variegata del dibattito “La Sardegna ai tempi della destra
populista. Una nuova proposta di sinistra”, organizzato da Mdp in via Emilia a
Cagliari. Nel pubblico, alla fondazione Berlinguer, ci sono anche esponenti di
Possibile e del Pd, Campo progressista Sardegna e Sinistra Italiana. «A parte
che bisogna ancora capire se il presidente uscente abbia intenzione di riproporsi
- premette - allo stato attuale ci manca Autodeterminatzione: noi vorremmo
correre con loro perché è utile avere in coalizione altre idee, d'altra parte
il loro candidato viene da una storia comune a tanti dei presenti in questa
sala».
Si tratta di Andrea Murgia, il
funzionario della commissione Ue alla guida di una coalizione che mette assieme
sette sigle indipendentiste e autonomiste. Sullo sfondo del fronte identitario,
resta poi da risolvere il rapporto col Partito dei sardi di Paolo Maninchedda.
«Se riusciremo a trovare unità tra tutte le forze politiche e condividere l'idea
di uno sviluppo che dia più lavoro ai sardi», dice ancora Zedda, «ci saranno le
condizioni per vincere le elezioni».
Il programma. Difficile, a questo
punto, prevedere quando arriverà il fatidico sì. Ieri Zedda ci è andato molto
vicino, e intanto i 130 sindaci che l'hanno invitato a candidarsi potrebbero
organizzare un'iniziativa per dargli modo di rispondere ufficialmente. Ma è più
probabile che tutto slitti alla settimana prossima.
Nel frattempo, il sindaco di
Cagliari ha già in mente i temi chiave della campagna elettorale. «Più che
l'indipendenza, voglio porre la questione dell'autonomia: siamo certi di aver
esercitato a pieno i poteri conferiti dalla Specialità?». Poi la sanità: «C'è
bisogno di una riforma incentrata sulla salute, sul benessere e l'assistenza,
che non può certo essere una riforma della rete ospedaliera.
Abbiamo necessità di migliorare le
condizioni di vita, puntando su sport e alimentazione, per diminuire la
percentuale di chi è costretto ai ricoveri in ospedale». E infine, la battaglia
sulle servitù: «Dobbiamo utilizzare quelle già trasferite alla Regione,
altrimenti i cittadini penseranno che sarebbe stato meglio lasciarle nelle mani
dei militari». Roberto Murgia
La
Nuova
Zedda: dialogo
con Autodeterminatzione e Pds
Il
sindaco di Cagliari non scioglie la riserva ma lavora alla
coalizione.
Mdp: o lui oppure primarie
CAGLIARI
Non chiedetegli se ha deciso, perché
«c'è ancora molto da lavorare
prima di far saper se mi candiderò o
meno alle Regionali». Massimo
Zedda non vuole passare per quello
che fa il prezioso, o l'eterno
misterioso nel rispondere alla
domanda più gettonata del momento:
accetterà o meno? No, anche di
fronte alla platea di Articolo 1-Mdp,
la sala era piena, ha detto che
«oggi è sui programmi e i confini
della coalizione che dobbiamo
impegnarci, ancora prima di puntare su
questo o quel nome».
Certo, mai rifiuterebbe di essere
lui, a
febbraio, il portabandiera di un
blocco progressista e identitario, ma
prima «dobbiamo fare chiarezza
dentro questo nostro mondo». Ad
esempio, ha detto: «Sono pronto a
discutere di indipendentismo, ma
interroghiamoci anche se abbiamo
sfruttato al meglio l'autonomia. Io
credo di no». Oppure: «Perché dobbiamo
essere divisi, ancora una
volta, in tanti piccoli gruppi e non
possiamo essere una sola cosa?
Discutiamone».
E infatti Zedda ha detto che
vorrebbe trovare presto un
accordo anche con il movimento
indipendentista di Autodeterminatzione:
«Il dialogo è aperto. Dobbiamo
stringere i tempi del confronto». Così,
sempre secondo la sua ipotesi, in
questa alleanza dovrà esserci il
Partito dei sardi: «Da giorni - ha
fatto sapere - c'è uno scambio
continuo su come possiamo andare
avanti insieme. Anche se non mi sono
incontrato ancora con Paolo
Maninchedda, il problema primarias o
primarie va approfondito e trovato
un punto di equilibrio». Messo alle
strette dal giornalista Celestino
Tabasso dell'Unione sarda, Zedda ha
risposto anche: «È ovvio che mi sono
posto una scadenza per sciogliere
la riserva.
La prossima settimana sarà decisiva.
Voglio confrontarmi,
e lo faro in questi giorni, anche
con i sindaci», sono stati loro i
primi a proporgli diventare il
«sindaco della Sardegna». In un altro
passaggio, ha richiamato anche
quella che è la buona educazione in
politica, davvero poco praticata di
questi tempi su fronti opposti ai
suoi. «C'è un presidente della
Regione uscente ed è giusto chiedergli
se vuole o meno ricandidarsi, e solo
poi possiamo candidare un altro
se lui decidesse di non
ripresentarsi». Dunque, in conclusione,
Massimo Zedda ha una gran voglia di
guidare quest'alleanza che si sta
formando, o si formerà anche
attraverso le primarie, ma vuole
sfruttare - lo ha detto - «fino
all'ultimo secondo utile per costruire
un gruppo il più ampio possibile,
coinvolgendo anche chi finora non
siamo riusciti a coinvolgere».
Perché «al di là dei nomi, una
nostra
grande e compatta coalizione è nelle
condizioni di vincere le elezioni
regionali». E proprio dal
coordinamento di Mdp è arrivato un segnale
importante: «L'autorevolezza di
Zedda è tale che può facilmente
ottenere un consenso ampio senza
ricorrere alle primarie». Per
aggiungere: «L'ipotesi della
candidatura di Zedda rappresenta una
novità politica importante che può
costituire il perno per la
costruzione di una nuova coalizione
progressista, autonomista e
federalista». Le primarie, invece,
«diventerebbero indispensabili se
Zedda dovesse dire no», e, a quel
punto, Mdp parteciperebbe con un suo
candidato».
Però ci sono da tenere in contro
anche le forti
perplessità (anzi, le accuse) del
segretario di Sinistra italiana. «Il
centrosinistra - scrive Antonello
Licheri - vuole proporre delle
primarie fasulle e persevera come
sempre nell'errore di pensare che
occorra avere un bellimbusto per
vincere e governare, tralasciando
programmi e progetti. La Sardegna ha
bisogno non di un leader ma di
idee». (ua)
Pds,
tutto pronto per le Primarias
Crescono
i candidati governatori per il voto online su una piattaforma
certificata
SASSARI
Centrodestra e centrosinistra
portano avanti le loro grandi manovre in
vista delle Regionali. Non hanno
ancora un candidato ufficiale, né un
programma definito. Solo
Autodeterminatzione ha il suo aspirante
governatore, Andrea Murgia. Il
Partito dei Sardi lo avranno tra
pochissimo. Domenica apre il voto on
line delle Primarias. Una
macchina complessa che il Pds ha
messo in moto non solo per trovare il
candidato governatore, ma anche per
capire se i sardi e quanti di loro
considerano la Sardegna una nazione.
I candidati ci sono già: Paolo
Maninchedda, leader del Pds, Antonio
Sardu, imprenditore e manager
della Corte del Sole di Sestu, e
Matteo Murgia, 40enne sulcitano, che
in passato aveva ottenuto un grande
consenso alle elezioni dell'Ersu.
Ma ci sarebbero almeno altri due
candidati pronti a scendere in campo
per le Primarias. Due schede, una
per portare avanti una sorta di
referendum sulla nazione sarda,
l'altra per scegliere il candidato
governatore.Anche se i contatti sono
ancora in corso, sembra difficile
che anche i candidati legati al
centrosinistra accettino la sfida
delle primarie.
Il Pds ha scelto il voto on line. Ma
è qualcosa di
molto differente dalle Regionarie
dei 5 Stelle. Per prima cosa sono
aperte a tutti, basta registrarsi,
poi il voto è gestito attraverso
una piattaforma da una società
certificata. «La piattaforma Si chiama
Eligo. È di proprietà della società
ID Technology. Ha 14 anni di
esperienza, ha gestito fino a oggi
520 elezioni on line, per un volume
complessivo di 1,7 milioni di votanti
- spiega lo stesso Maninchedda
nel suo blog -.È una società
verificata dal Garante della Privacy, dal
Tribunale di Roma e dal Cirsfid.
Il sistema Eligo ha piena valenza
legale e assicura un voto online
anonimo, legittimo e sicuro. Una
piattaforma dall'Ordine dei
Giornalisti, dalla Rai, dalla Assomed, dal
Comune di Milano».Al di là di un
canale di dialogo ancora aperto con
il Pd e le altre forze di
centrosinistra il Pds va avanti per la sua
strada. E in caso di mancata
partecipazione alle Primarias degli altri
possibili candidati, come per
esempio Zedda, sembra complessa
l'ipotesi di trovare un percorso
comune. E il tempo è quasi scaduto.
Entro un paio di settimane i nomi
dei candidati governatori e le
alleanze saranno delineate in modo definitivo.
Sassari-"Zeddiani",
le new entry in vista delle regionali
Ecco i
primi nomi per Campo Progressista, nel centrodestra Lega e
Psd'Az
verso la lista unica di Giovanni Bua
SASSARI
Partiti e movimenti al lavoro per
limare le liste di dodici nomi (sei
uomini e sei donne) che scenderanno
in campo alle prossime regionali.
In attesa che i leader degli
schieramenti scendano in campo
ufficialmente molti dei giochi
sembrano già fatti. E buona parte delle
caselle inzia a essere
occupata.Centrodestra. Sembra ormai certo che,
sondaggi alla mano, lo schema scelto
da Psd'Az e Lega sia quello di
fare una lista unica, più
"politica", affiancata da una "lista del
presidente" dove dovrebbero
trovare spazio i tanti papabili candidati
con buon bacino di voci ma meno organici
al progetto che da settimane
bussano alle porte del centrodestra.
Se così sarà nel listone
Pds'Az-Lega le tre caselle maschili
dei sardisti sembrano assegnate:
una andrà ad Antonio Moro,
giornalista sassarese e sardista di lungo
corso, già a un passo dall'elezione
alle ultime Politiche, la seconda
all'uscente Gaetano Ledda, in quota
La Base, e la terza a Piero
Maieli, che porta in dote i voti
dell'area che fa riferimento a Sergio
Milia. Tra le donne in pole position
Carla Puligheddu, presidente di
Ados, l'associazione delle donne
sardista, e Ilaria Faedda, segretaria
cittadina dei Quattro Mori a Porto
Torres e già candidata alle scorse
politiche. Nella Lega invece il
pallino delle candidature è in mano al
coordinatore regionale Eugenio
Zofili.
Per ora sembrano confermati i
nomi del coordinatore del Nord
Sardegna Giovanni Nurra, dell'avvocato
Ignazio Manca e dell'ex vicesindaco
di Illorai Tittino Cau.Nell'Udc,
al consigliere comunale di Sassari
Antonello Sassu si aggiungono
l'uscente Gian Filippo Sechi, medico
del lavoro di Ploaghe entrato in
corsa in consiglio regionale per
sostituire Peppino Pinna, scomparso
nei primi mesi del 2018, e
l'ittirese Peppino Fiori.Centrosinistra. In
attesa che il Pd trovi la quadra nel
bilanciamento tra correnti e
territori, si radica anche nel
Sassarese Campo Progressista, la lista
che appoggerà Massimo Zedda.
Per il taglio del nastro ufficiale
bisognerà aspettare che il sindaco
di Cagliari sciolga formalmente la
riserva. Nel mentre però è nato un
coordinamento provinciale con tanto
di sede in vicolo Sassu, nella zona
di piazza Università, che da
qualche settimana vaglia i profili
di protagonisti di esperienze di
amministrazione locale e di impegno
civico nei territori. Quattro i
nomi per ora sicuri di un posto in
lista: Gian Franco Satta, sindaco
di Tergu e coordinatore per la
provincia di Sassari, Giusy Piccone,
consigliera del Comune di Alghero,
le avvocatesse Tania Decortes di
Sassari e Daniela Puggioni di Sorso.
A braccetto con i
"zeddiani" si
muove "Italia in Comune" di
Federico Pizzarotti. L'idea è quella di
fare due liste divise, ma se
l'impresa si dovesse rivelare troppo
complessa la rete degli
"Effetto" potrebbe confluire nella lista di
Zedda. Tra i nomi sicuro quello del
consigliere comunale di Sassari
Marco Boscani.Partito dei Sardi. In
attesa delle Primarias (e delle
scelte sull'eventuale alleanza con
centrosinistra) il PdS continua la
composizione della squadra. L'ultimo
arrivo potrebbe essere quello di
Nanna Costa, medico dermatologo al
Civile di Alghero, e consigliera
comunale a Sassari in quel che resta
della civica Ora Sì. Insieme a
lei Ottavio Sanna, Roberto Desini,
Sandro Unali, Gavino Tanchis. Tra
le donne Francesca Dettori e Monica
Sanna.
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Federico Marini
skype: federico1970ca
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