venerdì 10 gennaio 2020

Essere presenti a Decimomannu per non essere complici della guerra. Di Pier Franco Devias



Dopodomani si terrà l'iniziativa davanti ai cancelli della base di Decimomannu. Mentre venti impetuosi di guerra soffiano dalla Libia all'Iran, finora questa è l'unica iniziativa di protesta che si leva dalla Sardegna, terra di addestramento per gli eserciti di tutto l'Occidente.
Una condanna pubblica è arrivata dalla chiesa cattolica, col nuovo arcivescovo di Cagliari Baturi che ha detto che la pace non può essere costruita scambiandosi i missili.

L'intera politica sarda invece resta colpevolmente in silenzio, come se l'argomento non la riguardasse, come se la Sardegna non fosse costretta ad essere al centro di ogni preparativo di aggressione per tutta la fascia che va da dal nord Africa al Medio Oriente! Come può il mondo politico sardo mostrarsi indifferente verso operazioni che partiranno anche da qui e che possono costare la vita a decine di migliaia di persone innocenti?

Da una settimana chiediamo che il Consiglio Regionale dia un segnale, con una dichiarazione simbolica di INDISPONIBILITA' DEL TERRITORIO SARDO PER OPERAZIONI DI GUERRA, ma sia la Giunta Solinas che l'opposizione evidentemente non sentono nessun dolore, nessuna vergogna nel tenere il silenzio davanti a delle stragi imminenti.

Abbiamo chiesto che
i Consigli comunali si esprimessero con delle dichiarazioni di condanna verso qualsiasi ipotesi di conflitto, ma evidentemente nessun comune della Sardegna, nemmeno quelli maggiormente umiliati dall'occupazione militare, si rende conto che quelle bombe e qui missili che vengono testati qui, saranno presto lanciati su scuole piene di bambini, fabbriche piene di lavoratori, case piene di famiglie.

Chiediamo che la società sarda dimostri di essere un passo più avanti della politica che dovrebbe rappresentarla, che dimostri coraggiosamente di condannare le aggressioni imperialiste contro qualsiasi popolo nel mondo, che gridi a gran voce di non voler avere alcuna complicità, nemmeno quella del silenzio, con gli aggressori occidentali. Per questo è importante essere presenti al sit in che si svolgerà sabato mattina alle ore 10:30 davanti ai cancelli dell'aeroporto militare di Decimomannu.

Di Pier Franco Devias



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