lunedì 30 settembre 2019

18/20 Ottobre. L'attore Lucido - La Scrittura Sottile



Organizzato da Le Lucide di Lucidosottile
18 Ottobre alle ore 19:00
20 Ottobre alle ore 19:00
Ex Liceo Artistico, Piazza Giovanni Maria Dettori n. 9, Cagliari
Biglietti: www.paypal.me
DOVE: EX ART - Piazza G. M. Dettori 9 - Cagliari

QUANDO:
VENERDÌ 18 OTTOBRE DALLE 19:00 ALLE 21:30
SABATO 19 OTTOBRE DALLE 10:00 ALLE 18:00
DOMENICA 20 OTTOBRE DALLE 10:00 ALLE 18:00

QUANTO COSTA: 100€

LIMITE MASSIMO PARTECIPANTI: 20

COME: per iscriverti al corso ti basta fare un accredito di € 100 tramite PayPal a questo link: paypal.me/lucidosottile
e inviare una mail a lucidosottile@gmail.com

Cercare, trovare e creare il personaggio per arrivare alla scrittura "del pezzo", sotto l'attenta guida di Tiziana Troja.

TIZIANA TROJA
REGISTA – AUTRICE- COREOGRAFA-
SCENEGGIATRICE – ATTRICE

Dopo una carriera da danzatrice e coreografa in produzioni nazionali ed internazionali, nel 2002 diventa direttrice artistica di LucidoSottile, insieme a Michela Sale Musio.
È conosciuta per produzioni teatrali internazionali definite pop-camp, particolarmente dissacranti e alternative.

Regista e autrice di spettacoli, performance, cortometraggi e videoclip, dal 2016 collabora a Milano nelle produzioni video e cinematografiche di Lucidosottile e Spazio Temporin.
Qualsiasi ulteriore informazione puoi trovarla su
www.lucidosottile.com

SE VUOI AVERE ALTRE INFORMAZIONE SU QUESTO WORKSHOP PUOI SCRIVERE QUI: lucidosottile@gmail.com




Tempo scaduto, ascoltiamo quei coraggiosi ragazzi. Di Lucia Chessa.



Stanotte dei ragazzi aderenti al movimento fridays for future dovrebbero aver passato la notte in viale Trento, sotto il palazzo della giunta regionale. Chiedono al presidente Solinas di rinunciare alla costruzione del metanodotto. Vogliono che in Sardegna si faccia un improrogabile e deciso salto di qualità verso le energie rinnovabili evitando di sprecare risorse per un’opera costosissima, atta al trasposto e al consumo di un combustibile fossile e cioè una delle fonti di energia che, a stretto giro, questo pianeta dovrà bandire se vuole sopravvivere.

Inizia ad essere chiaro a tanti, grazie a dio, che non sono più tempi di piccoli passi e che, purtroppo, non sono più sufficienti piccole riduzioni nell’emissione di co2. Ora occorrerebbe che questa consapevolezza, che grazie a Greta sta diventando finalmente diffusa, arrivasse anche la dove si decide. Li occorrerebbero persone d’ingegno, non mediocri burattini che, parlando sotto dettatura, sembrano incapaci di un pensiero autonomo e di una visone aperta. Hanno ragione quei ragazzi che non conosco e che ringrazio, ed ai quali mi affido nel vuoto di ideazione di chi sta dirigendo le sorti di questa regione.

Non è un’opera lungimirante il gasdotto. Rossomori ed Autodeterminatzione, proponendoci alle elezioni regionali, avevamo chiesto con forza che la Sardegna rinunciasse a questo progetto già morto, costoso e anacronistico e che le risorse fossero utilizzate guardando al futuro.  Ad esempio avevamo chiesto che si valutasse di dotare la 131 e le strade sarde di impianti di ricarica delle auto elettriche in modo da incentivare realmente il passaggio alla mobilità sostenibile. Noi, evidentemente, non siamo riusciti a farci capire e ad essere convincenti, ma io spero che lo siano quei ragazzi.

Spero che non demordano, che non si stanchino, che non rinuncino, che non si scoraggino e che abbino ben chiaro che la speranza passa attraverso il loro impegno e la loro azione. E spero che trovino sostegno, e che abbiano la forza, la lucidità e l’orgoglio di deridere e di smontare la supponenza di chi li guarda con sufficienza cercando di sminuire il valore di ciò che stanno facendo. Io non li conosco ma li ringrazierei ad uno ad uno e se fossi a Cagliari, stamattina, mi presenterei li, in viale Trento, con il caffè. Buongiorno ragazzi.

Di Lucia Chessa


03 Novembre. Anime di Pietra



Organizzato da Percorsi Alter-Nativi
Domenica 3 novembre 2019 dalle ore 10:00 alle ore 12:30
Cimitero Monumentale Bonaria

Domenica 3 Novembre, l'Associazione percorsi Alter-Nativi organizza una visita guidata nel colle di Bonaria per scoprirne la storia, le curiosità e le leggende; le guide vi accompagneranno in una passeggiata nel Cimitero monumentale, all'ombra dei cipressi, dove si potranno ammirare struggenti sculture. Statue di pietra che sembrano volerci raccontare ancora qualcosa: una storia, un passato che non c'è più. Dietro di esse si celano storie di persone che hanno animato la Cagliari otto-novecentesca, ma anche strane curiosità e misteriose leggende.

Appuntamento all'ingresso principale del cimitero almeno dieci minuti prima dell'inizio della visita. Si raccomanda massima puntualità.

contributo associativo 8€.
Contributo per gli associati 6 €.

PER PARTECIPARE È NECESSARIO PRENOTARE
per info e prenotazioni potete contattarci al 3334226593. Potete inoltre inviare un messaggio privato alla pagina Facebook.


A soli 24 anni, muore James Dean



"Sogna come se dovessi vivere per sempre. Vivi come se dovessi morire oggi." (James Dean)

(30 novembre 1955) Muore a soli 24 anni, in un incidente stradale sulla statale 466 in California, l’attore statunitense James Dean. Mentre era alla guida della sua Porsche 550 Spider nei pressi di Cholame, un’auto svoltò a sinistra e gli tagliò la strada. Le sue ultime parole, pronunciate poco prima dell'impatto, (quando Wütherich, il suo meccanico) disse a Dean di rallentare, furono «Quel ragazzo dovrà pur fermarsi... Ci vedrà!» Solo dopo qualche ora, la notizia cominciò a circolare in tutto il mondo, tra l’incredulità e lo sgomento generali.

James Byron Dean nacque l'8 febbraio del 1931 a Marion, nell'Indiana, in quello che allora era uno tra gli stati americani più depressi e rurali. La sua infanzia fu segnata dalla prematura scomparsa della madre (che morì di cancro all’utero) e dal difficile rapporto con il padre. Fu amorevolmente educato dagli zii in una famiglia di "quaccheri" e, appassionatosi sin da giovane al teatro e ad altre attività creative. Cominciò presto a sviluppare una personalità inquieta, eccentrica, ambiziosa, e che sarebbe rimasta carica di conflitti adolescenziali mai risolti.

Alcuni anni dopo, furono soprattutto queste sue caratteristiche peculiari a convincere il regista Elia Kazan che il ventitreenne James Dean - il quale aveva studiato recitazione e aveva già alle spalle diverse esperienze teatrali, ma anche radiofoniche e televisive - possedesse la personalità più adatta per interpretare il difficile personaggio di Cal Trask nel film La valle dell'Eden ("East of Eden", 1955), tratto dall'omonimo romanzo di Steinbeck.

Per il ruolo, egli fu preferito sia a Marlon Brando, sia a Montgomery Clift: gli altri due più anziani "ribelli di Hollywood", entrambi modelli di riferimento per il giovane James Dean, non possedevano a parere di Kazan la stessa carica emotiva, lo stesso risentimento nei confronti della figura paterna, la stessa giovanile irruenza, la medesima profonda infelicità.

Gran parte del film viene improvvisata da Dean, ad esempio il suo ballo nei campi di fagioli o la posizione fetale che assume sul treno (dopo aver cercato la madre in una città vicina). L'improvvisazione più famosa di Dean nel film è quella in cui il padre di Cal rifiuta il dono da parte del figlio di 5.000 dollari (donatigli dopo il fallimento economico della sua azienda).

Invece di seguire il copione e fuggire da suo padre, James Dean istintivamente si volta verso Massey e, piangendo, lo abbraccia. Kazan apprezzò la scena e la reazione sorpresa di Massey, e decise di inserirla nel film. Al film seguirono le interpretazioni ne "Gioventù Bruciata" e "Il Gigante", che consegnarono il giovane attore alla storia del cinema mondiale.

Quel 30 settembre del '55, l'America dei giovani - e non solo - si ritrovò in lacrime per la perdita di un eroe; si assistette a scene di delirio tragico paragonabili solo a quelle che, trent'anni prima, avevano accompagnato la scomparsa di Rudolph Valentino. Dalla metà degli anni ‘50 ai nostri giorni, James Dean è stato oggetto di un vero e proprio culto: per decenni, migliaia e migliaia di fan lo hanno venerato e imitato, ne hanno commemorato la morte, ne hanno visitato la tomba, ne hanno collezionato cimeli e oggetti, alcuni hanno persino partecipato a competizioni in suo ricordo.

La sua immagine è stata abbondantemente utilizzata e rielaborata - in modo più o meno diretto - dall'industria del cinema, della televisione e della moda. Si può anche dire che nessuno abbia contribuito quanto lui a definire quello che è ancora oggi il look più diffuso nei giovani di tutto il mondo: jeans e t-shirt, indumenti ormai considerati inseparabili dallo stesso status di giovani.




venerdì 27 settembre 2019

Quella bottiglia tra le onde, la tenerezza dei finanzieri. Una storia strappalacrime... Di Pier Franco Devias



Allora, la notiziona del giorno che si fa spazio in tutti i mezzi d'informazione della Sardegna riguarda quest'estate. Una bambina, durante una gita in barca con i genitori ha la pensata di scrivere un messaggio, metterlo in una bottiglia di vetro e gettarla in mare. Niente di strano, a quale bambino non è mai venuto in mente? L'indomani la motovedetta della Guardia di Finanza la ripesca e legge il biglietto, in cui la tredicenne dice di essere in vacanza e chiede a chi trova il biglietto di chiamarla al numero di telefono.

L'ispettore allora telefona al numero, e risponde la madre della bambina. Ma invece di dirle una cosa tipo "Signora guardi che è suo dovere vigilare su ciò che fanno i bambini, non sa che gettare rifiuti in mare è un reato, che la bottiglia spinta dalle onde si infrange sugli scogli spargendo il vetro, mentre nelle spiagge stiamo mettendo multe salatissime anche a chi accende una sigaretta?".

Insomma, una cosa anche senza sanzioni, da chiudere lì, ma almeno con un richiamo. E invece no. La mamma e l'ispettore, con tutti gli amici della Finanza, decidono di incontrarsi con la bambina al molo di Villasimius e poco dopo sono tutti insieme per una bella foto ricordo.

Oggi i giornali e i telegiornali della Sardegna, giunti in possesso della preziosa notizia, decidono che sia veramente importante informarci di questa storia strappalacrime. La favola della bambina in vacanza in Sardegna, che da un costoso yacht, poverina, lancia una bottiglia di vetro in mare, e i nostri teneri finanzieri che accorrono, capendo subito il suo bisogno di cercare amici...

Sono distrutto, non riesco ad andare avanti, non reggo alla commozione... scusate

Pier Franco Devias

16 Ottobre. Cursu de Sardu Chistionau


16 Ottobre. Cursu de Sardu Chistionau
Organizzato da Ivo Murgia
Circolo privato l’arcobaleno. Via Copernico 6, Selargius

Su 16 de mesi de ladàmini (16/10) incumentzat unu cursu nou de sardu chistionau. Ita bolit nai de sardu chistionau? Bolit nai ca NO est unu cursu po imparai a ligi e a scriri in sardu, ma unu cursu po ponni sa genti a chistionai,
po binci cudda bregùngia lègia de fueddai in sardu
e finas po s'allenai e fai pràtica cun sa lìngua nostra.

Su cursu at a essi dònnia mèrcuris de is 7 de a merii finsas a is 9 oras (19-21), 10 atòbius de 2 oras (20 oras). Su logu est su cìrculu "L'Arcobaleno", bia Copernico 6, Ceraxus.

Su chi serbit est gana de imparai e gana de si spassiai, sa gramàtica e is arrègulas ndi ddas bogaus de s'arrexonada chi eus a fai, chi podit essi lìbera, a tema o movi de
unu lìburu chi eus a podi ligi, chi fait.

Po s'assentai, podeis scriri in deretura a mei, innoi etotu o in sa pàgini Facebook Ivo Murgia o a sa mail ivixeddu.74@gmail.com.

Fait a s'assentai finsas a s'ùrtima dii e sa dii etotu chi printzìpiat su cursu, presentendisì a su cìrculu.
Su prètziu est 60€ + 10 de tèssera de su cìrculu.
Gràtzias e a si biri su mesi chi intrat, po chini at a benni.


L’assassinio del Presidente degli Stati Uniti, John Fitzgerald Kennedy



(27 settembre 1964) Vengono pubblicati i risultati dell’indagine governativa realizzata dalla “Commissione Warren” sull’assassinio del Presidente degli Stati Uniti, John Fitzgerald Kennedy. La commissione stabilì che JKK fu ucciso dal fucile imbracciato da Lee Harvey Oswald. Lo scetticismo con cui l’opinione pubblica mondiale accoglie i risultati, costringono il presidente Ford a nominare una seconda commissione. Nel 1976, la “United States Select House Committee on assasinations,” ipotizzerà che Oswald abbia fatto parte di una più vasta cospirazione, composta da membri non individuabili.

Dopo il suo arresto, il 24 novembre, nei sotterranei della centrale di polizia di Dallas, mentre veniva trasferito alla prigione della contea Lee Harvey Oswald fu ucciso da Jack Ruby, che dichiarò di aver agito per vendicare la morte di Kennedy. Tuttavia Ruby era membro della mafia italoamericana, e ciò diede adito alla teoria del complotto, secondo cui occorreva bloccare possibili rivelazioni di Oswald, che in realtà sarebbe stato un agente segreto con ruoli riconosciuti anche nell'IDEA, poi richiamato in patria per infiltrarsi tra gli esuli cubani, che accusavano Kennedy di non aver intrapreso l'operazione "Mangusta" (piano d’invasione dell’isola cubana). In realtà, questa fu bloccata in seguito agli accordi scaturiti dalla crisi dei missili.

In due interviste, nel 1994 a Bob Vernon e nel 2003 a Jim Marrs e Wim Dankbaar, un certo James Files, mafioso informatore della CIA, rivelò di essere il vero cecchino dell'attentato a Kennedy insieme a Charles Nicoletti, un altro mafioso italo-americano. Secondo questa poco credibile versione, lui si sarebbe appostato sulla collinetta di Grassy Knoll, mentre Nicoletti era al quinto piano del Dal-Tex Building (il deposito di libri da dove sparò Oswald). L'operazione Kennedy sarebbe stata pianificata dalla CIA e dal boss della malavita di Chicago Sam Giancana. Lee Harvey Oswald faceva parte del progetto, ma come capro espiatorio.

Nel 2004 arrivarono altre due testimonianze: quella E. Howard Hunt e quella di Madeleine Duncan Brown. Il primo registrò un nastro audio e la seconda un video che combaciano su molti punti e avvalorerebbero la tesi complottista. Howard Hunt, un agente della CIA, imputato anche nel caso Watergate, fece la sua confessione al figlio in punto di morte, dandogli la sua testimonianza in una traccia audio.

Nelle sue rivelazioni l'ex agente segreto fa i nomi di Mary Pinchot Meyer e altri nomi di numerosi individui con legami diretti o indiretti con la CIA. Tutti avrebbero avuto un ruolo nell'omicidio Kennedy: addirittura il vicepresidente (poi eletto presidente) Lyndon B. Johnson, futuro Presidente USA. Questo non approvava la decisione di Kennedy di voler ritirare le truppe dal Vetnam, anche perché questa decisione avrebbe compromesso i suoi affari con l'industria delle armi. Ad avvalorare le dichiarazioni di Hunt (e, quindi, la sua presenza in Dealey Plaza il giorno dell'assassinio di Kennedy), è la stretta somiglianza con uno dei tre vagabondi fermati subito dopo l'omicidio di Kennedy e poi rilasciati.

Sempre recentemente, l'ex amante di Lyndon Johnson, Madeleine Duncan Brown, in una intervista video ha rivelato di aver saputo del complotto il giorno precedente al delitto e che Johnson ne faceva parte. Una seria indagine fu quella del procuratore di New Orleans Jim Garrison, che contestò il verdetto della commissione Warren (La sua storia fu raccontata da O. Stone nel film JFK, un caso ancora aperto). Harrison dimostrò che tutti i componenti della Commissione Warren erano legati alla CIA ed agli ambienti militari. Inoltre dimostrò con certezza che gli spari su Kennedy giunsero da tre posizioni diverse, è soprattutto che E.L. Oswald non poteva colpire il Presidente da quella distanza, anche perché coperto degli alberi.

Indubbiamente la morte di Kennedy faceva comodo a molti, alla CIA, alla mafia, a chi voleva bloccare la sua politica antirazziale, all'FBI, ai ricchi produttori di armi. È certo, comunque, che il successore di Kennedy cambiò radicalmente linea politica, continuando il lavorio anti Fidel Castro, interrompendo qualsiasi dialogo con l'URSS, continuando la guerra in Vietnam, lasciando in pace la CIA ed i banchieri statunitensi.

Quando lo "spettro" di un nuovo Kennedy, Bob, si riaffacciò sulla scena della carica presidenziale, un nuovo omicidio chiuse la vicenda. Ritornano alla mente le parole pronunciate da John Kennedy in un incontro pubblico: "Chi ha cercato stupidamente di ottenere il potere cavalcando la tigre ha finito per esserne divorato." E JFK, che cercò di domare quelle tigri che volevano conservare il proprio potere, finì sbranato.




Norme anti-evasione, valutati i tagli sull'Iva per chi usa il bancomat


Unione Sarda
27.09.2019

MANOVRA. Le idee del Governo. Norme anti-evasione, valutati i tagli sull'Iva per chi usa il bancomat

Sconti mese per mese a chi paga con le carte, con la restituzione di parte dell'Iva. Arriveranno anche a chi oggi non ha un conto corrente, ad esempio «i pensionati», grazie all'introduzione della nuova card unica «pubblica», che funzionerà da carta d'identità, tessera sanitaria e pure da borsellino elettronico, ricaricabile anche con i contanti.

Comincia a definirsi il pacchetto fiscale anti-evasione che il governo è intenzionato a introdurre con la prossima manovra, e dal quale punta a ricavare 3,5-4 miliardi. Proprio dell'implementazione della nuova card è probabile che abbia parlato il premier con l'ad di Poste, Matteo Del Fante, in uno dei vari incontri in programma in questi giorni sulla manovra.

Conte si è confrontato di nuovo con il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri con il quale sta ancora mettendo a punto le tabelle per la nota di aggiornamento al Def. La principale novità del pacchetto fiscale sono gli incentivi ai pagamenti elettronici, per fare emergere in particolare i «furbetti dell'Iva», restituendo poi proprio parte dell'imposta a chi usa carte e bancomat. Un intervento da abbinare a un taglio delle commissioni almeno sui mini pagamenti (transazioni tra i 5 e i 25 euro).

La percentuale, però, non dovrebbe andare oltre il 2-3% dei pagamenti effettuati senza ricorrere al contante. E si starebbe ancora valutando anche se delimitare il perimetro degli acquisti tracciabili che potranno ottenere lo sconto proprio ai settori che più sono a rischio evasione. Si sta pensando a rimborsi mese per mese.

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Federico Marini
skype: federico1970ca



giovedì 26 settembre 2019

29 settembre. Speciale alla scoperta delle botteghe artigiane



Organizzato da MoviDì Tour
Domenica dalle ore 10:30 alle ore 12:30
Giardino Sotto Le Mura, Cagliari

Speciale Festa della Ceramica: Alla scoperta delle botteghe artigiane

In occasione della "Festa della Ceramica" che si terrà a Cagliari nel Giardino Sotto Le Mura, in viale Regina Elena, MoviDì Tour organizza una visita guidata speciale per scoprire le produzioni artistiche dei più noti ceramisti della nostra Isola e non solo...

Il percorso si svolge all'aperto
e la durata della visita è di circa 2 ore.

LUOGO E ORARIO D’INCONTRO
Domenica 29 Settembre appuntamento alle ore 10.30 fronte ingresso Giardino Sotto Le Mura, Viale Regina Elena, Cagliari.

ATTENZIONE: non sono ammesse riprese e registrazioni durante il tour. Sono bene accette invece le foto.

DETTAGLI PER LA PRENOTAZIONE

Il costo della guida è di 6 € a persona. I bambini fino ai 6 anni non pagano, dai 7 ai 12 anni il costo è di 3 euro. Il pagamento avverrà in contanti, sul posto. Si prega la massima puntualità nel rispetto di tutti i partecipanti.

NB. 'E necessaria la prenotazione chiamando al numero 328.1264692 o whatsapp indicando nome, cognome, numero di telefono e numero di partecipanti. In caso di gruppo è sufficiente indicare i dati di un unico referente per l'intero gruppo. Riceverete conferma dell'avvenuta prenotazione. 'E possibile inoltre lasciare un messaggio privato sulla pagina "MoviDìTour".
NB. I "parteciperò" all'evento pubblicato su Facebook non equivalgono all'effettiva prenotazione.

La visita guidata è svolta da Paolo Deiana, storico dell'arte e guida turistica n. 2059 abilitata, iscritta al Registro Regionale delle Guide Turistiche della Sardegna, nel rispetto della L.R. 20/2006 e L.97/2013 P.Iva 03722860925

Libe.r.u. accoglie con soddisfazione la decisione del Comune di Tula. Dal sito https://liberu.org




Liberu accoglie con grande piacere la delibera del Comune di Tula che prevede la sostituzione delle vie intitolate ai Savoia e a politici e militari legati ad essi.

La Giunta comunale, di cui fa parte anche il militante di Liberu Elia Puddu in qualità di Assessore alla Cultura,
ha approvato all’unanimità la delibera che prevede la sostituzione del nome di otto vie del paese, riconvertendole nell’antica denominazione locale (peraltro mai caduta in disuso nella popolazione) o intitolandole a persone meritevoli, tra cui il martire della libertà Francesco Cilocco che prenderà il posto del famigerato generale Cadorna. Come Mamoiada quindi anche Tula renderà onore al giovane notaio cagliaritano, caduto per la libertà e l’indipendenza della nazione sarda nel 1802.

La delibera di Giunta è già stata inviata alla Prefettura di Sassari per le autorizzazioni. Riteniamo che questa decisione rappresenti un ulteriore tassello che ravviva quel percorso virtuoso in atto in Sardegna, volto alla riconquista della dignità rispetto ad un lungo periodo in cui veniva considerato normale dedicare le vie dei nostri pesi e delle nostre città ai carnefici del popolo sardo.

Lentamente ma inesorabilmente un grande cambiamento sta avvenendo nei nostri centri, e non si può considerare solo come aspetto esteriore: i cittadini sardi, ogni giorno di più, stanno rivendicando il diritto a veder riconosciuta dignità alla nostra storia e che vengano definitivamente archiviate le agiografie patriottarde di persone che in realtà si sono distinte nella ferocia tirannica e antipopolare contro le nostre genti.

Liberu perciò si complimenta con tutta l’amministrazione comunale di Tula, e con il militante di Liberu Elia Puddu in particolare, per il prezioso lavoro svolto in difesa della dignità del popolo sardo, auspicando che questa buona pratica venga fatta propria da tutti i paesi e città della Sardegna.



La cacciata dell'ente dalla rete dell'Unesco: era inevitabile Nelle ex miniere solo ruderi e macerie


La Nuova Sardegna
26.09.2019

IL CASO. La cacciata dell'ente dalla rete dell'Unesco ha messo d'accordo i detrattori: era inevitabile Nelle ex miniere solo ruderi e macerie Usai, sindaco di Iglesias: «Senza il Geoparco, Porto Flavia ha iniziato a volare»

IGLESIAS Passi l'insostenibile omogeneità dei territori isolani, mettere d'accordo 81 Comuni sardi è come pensare di andare su Marte in elicottero. Ma la fruibilità dei siti minerari no, questa si poteva e si doveva quantomeno cercare. Invece, il Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna è un cumulo di ruderi per l'80%. Rovine che da anni soffocano qualsivoglia idea di sviluppo. Adesso l'inevitabile cartellino rosso esibito al Parco dall'Executive board dell'Unesco Global Geoparks, nel corso di una riunione a Siviglia, a sentire certe lamentele, sembra quasi un fulmine a ciel sereno.

Monteponi
Non è così. A Monteponi, uno dei compendi più belli, è rimasto un asilo nido, un ufficio postale e l'archivio minerario, preziosissimo contenitore della storia di una popolazione. Il resto è in totale abbandono. Lo scheletro dell'edificio di Pozzo Vittorio fa da contraltare allo stile austero di Pozzo Sella, restituito agli antichi splendori. La laveria è un orrore, così come gli altri manufatti mai interessati da lavori di recupero. Il locale un tempo adibito a mensa operaia al mattino e a ristorante alla sera è chiuso da un paio di anni. Alla galleria Villamarina, teatro delle ultime manifestazioni di protesta dei dipendenti Igea, non si può accedere.

San Giovanni.
Nella miniera di San Giovanni, a Bindua, la grotta di Santa Barbara è chiusa e l'intero sito non è visitabile. Questo nonostante appena un anno fa fosse stata inaugurata la pensilina di accesso alla presenza dell'assessore regionale all'Industria, del presidente del Parco Tarcisio Agus, del commissario di Igea Michele Caria. A sentire i loro discorsi sembrava il prologo di chissà quale successo di pubblico per la vecchia miniera. È andata in un altro modo.

Porto Flavia Comincia a cambiare qualcosa, in positivo, per Porto Flavia. A ieri mattina, dall'inizio dell'anno, sono stati staccati 36mila biglietti d'ingresso alla galleria (nel 2018 erano stati 22mila). Cinquecento metri di passeggiata sino alla finestra con vista su Pan di Zucchero, il faraglione più fotografato della Sardegna, e non solo. «È instagrammabile - dice convinto Mauro Usai, giovane sindaco di Iglesias - lo abbiamo scoperto lo scorso anno grazie ai visitatori che si facevano immortalare con lo scoglio dietro la testa». Usai aggiunge: «Non possiamo certo ringraziare il Parco per la pubblicità. Aveva 700mila euro a disposizione per promuovere i Comuni minerari e non abbiamo visto un centesimo».

Sponsor di Venezia
Il primo cittadino di Iglesias precisa: «La colpa di questa figuraccia internazionale, sia chiaro, non è solo del presidente Agus e del direttore Pignatelli, ma anche dei loro predecessori. Gli ultimi, però, sono stati determinanti. Non si può avere un avanzo di bilancio di 14 milioni di euro, e non fare ciò che dovresti per statuto, cioè promozione, tutela e valorizzazione dei siti minerari. Sono questi i compiti del Parco, per legge. Di sicuro non sponsorizzare il Festival del Cinema di Venezia, senza peraltro indicare l'importo in delibera. Personalmente, da quando il Parco non si interessa più delle nostre miniere, Porto Flavia ha iniziato il suo decollo. Quindi, se tutti i sindaci ce l'hanno con il Parco una ragione dovrà pur esserci».

Ripartire subito
Più cauto il sindaco di Arbus Antonello Ecca: «Non credo sia giusto gettare la croce addosso ad Agus e Pignatelli. Sono d'accordo con l'Unesco sul fatto che nel Parco non ci fosse continuità di tipo territoriale, né storica e culturale. Il cartellino rosso era stato preceduto da due gialli, ma onestamente era difficile modificare la situazione. Resto convinto che il Parco debba ripartire dal Sulcis-Iglesiente e dal Guspinese, territori vicini e omogenei sotto molti aspetti. Si è perduto un riconoscimento importante ma forse questa è l'occasione perché si lavori tutti insieme, l'Unesco ci ha indicato la strada, ora bisogna percorrerla».

Contributi e mission
Riassumendo, l'aver messo tutto nel calderone del Parco geominerario, in ogni angolo dell'Isola, non poteva non creare disomogeneità, tanto che l'Unesco l'ha eccepito più volte. Il non aver avviato interventi di rilievo per il recupero dei siti è l'altra sacrosanta osservazione che riguarda la fruibilità dell'immenso patrimonio storico. Senza dimenticare una certa sciatteria nel dispensare (accadeva sino a qualche anno fa) somme di denaro alle sagre della patata e del carciofo locali (due esempi) dimenticando la mission, l'obiettivo vero del Parco, oggi cacciato dal consesso internazionale dei Parchi.

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Federico Marini
skype: federico1970ca