(21 Gennaio 1924) Muore Vladimir Ilich Ulyanov, conosciuto
in tutto il mondo col pseudonimo di Lenin. Padre della rivoluzione bolscevica
e è di certo considerato uno degli
uomini più importanti del XX secolo,
Lenin è stato oggetto postumo di un culto della personalità pervasivo all'interno
dell'Unione Sovietica, fino alla sua dissoluzione avvenuta nel 1991. Fu una
figura ideologica che approfondì il marxismo (da qui il termine marxismo-leninismo)
e quindi un'influenza di primo piano nel corso del movimento comunista
internazionale.
Lenin nacque il 22 Aprile del 1870; figlio di un ispettore
scolastico, la sua giovinezza fu segnata dalla vicenda del fratello maggiore
Aleksej, arrestato e impiccato nel maggio 1887 per aver partecipato alla
preparazione di un attentato contro Alessandro III. In seguito, s’iscriverà
alla facoltà di giurisprudenza presso la facoltà di Kazan', ma dopo poco tempo
viene espulso in quanto organizzatore di manifestazioni studentesche. Decide
allora di continuare i suoi studi a San Pietroburgo,
dove, nel 1883, fonda il primo nucleo operaio russo.
Nel 1903 assunse un ruolo chiave in una scissione del POSDR
per via di alcune differenze ideologiche, leader della fazione bolscevica
contro il menscevismo di Julij Martov. Incoraggiò l'insurrezione della fallita
rivoluzione russa del 1905, ed in seguito promosse una campagna affinché la
prima guerra mondiale fosse trasformata in una rivoluzione proletaria a livello
europeo che, come il marxismo riteneva, avrebbe comportato il rovesciamento del
capitalismo e la sua sostituzione con il socialismo.
Dopo la rivoluzione russa del febbraio 1917 che determnò la
fine della dinastia dei Romanov (in seguito fucilata) e all'istituzione di un
governo provvisorio, Lenin fece ritorno in Russia per una campagna per la
rimozione del nuovo regime a favore di un governo bolscevico guidato dei
soviet.
Caduto il governo provvisorio, il suo governo abolì l'Assemblea
costituente, fece ritirare il Paese dalla prima guerra mondiale con la firma
del trattato di Brest-Litovsk insieme gli Imperi centrali e concesse
un'indipendenza temporanea alle nazioni non russe sotto tuttavia il controllo
russo. Una legge per decreto ridistribuì terreni tra i contadini e nazionalizzò
la grande industria.
Lenin spese gli ultimi anni della propria vita, una volta
conclusa la guerra e resosi conto delle proprie precarie condizioni di salute,
principalmente nel cercare di designare il suo "successore" alla
guida del partito. Venne colpito il 25 maggio 1922 da un ictus che comportò una
parziale paralisi del lato destro del corpo, tanto che fu costretto a scrivere
con la sinistra; solo il 2 ottobre cominciò a tornare all'attività, ma il 16
dicembre subì un secondo attacco.
Il 23 dicembre riprese forze e lucidità, ma le sue
condizioni si aggravarono progressivamente. Dal 6 marzo 1923 non fu più in
grado di comunicare, fino alla completa paralisi e alla morte avvenuta il 21
gennaio 1924.
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