Mi spiace cominciare l'anno con questa notizia.
Questa casa ha accolto la mia prima esperienza lavorativa. Sono passati quasi
30 anni, ma lo ricordo come fosse ieri. La cooperativa che gestiva il servizio
non riusciva a venire a capo di alcuni problemi organizzativi.
Chiamarono Pippo
Puggioni per chiedere aiuto e Pippo mi inviò in loco, un zurruappenalaureato
con molta voglia di fare.
Il quotidiano era drammatico. Entrato in
struttura capii al volo alcuni nodi da sciogliere. Gli anziani, annoiati e stanchi del niente, erano seduti in una stanza,
con spalle alle pareti e una piccola tivù accesa. Insomma, a tipo "Qualcuno
volò sul nido del cuculo". Una tristezza infinita. Feci due settimane di
ascolto delle loro storie di vita, individuai alcuni elemnti ancora capaci di
mobilità e attività fisica.
Tra questi
alcuni che sapevano, eccome se lo sapevano, lavorare la terra. Chiesi aiuto ai
servizi sociali del Comune, all'assessore e al sindaco che mai, dico mai, mi
hanno negato ascolto e supporto. Portammo terra buona a sufficienza per cingere un orto sul perimetro
della struttura, comprammo sementi e, da lì al naturale tempo della Natura,
molto della cucina della struttura visse in piena e goduriosa autonomia.
Non era
solo faccenda di autonomia alimentare, era faccenda di rivitalizzare energie
sopite ma mai defunte in quelle straordinarie persone. Poi c'era la distanza della
struttura dal paese e il senso di solitudine. Uno spazio vuoto tra paese e
anziani, uno spazio di vita da colmare. E allora mi inventai un ponte, un ponte
vivo, di viva quotidianità: un campo da bocce.
La progettazione la fece un amico architetto di
Casteddu, il comune ci mise materiali, attrezzature e autorizzazione, il
Servizio Civile Internazionale mi acconsentì un campo in loco: oltre 20 ragazzi stranieri, coordinati dal mio amico architetto e dai
tecnici del comune, in poco più di 20 gg, costruirono il campo da bocce.
Un campo
frequentato dagli anziani della struttura e dagli anziani e meno anziani del
paese. Bisogna legarle le cose, con fantasia e determinazione. E quella fu una
delle esperienze lavorative più feconde e belle della mia prima esperienza
professionale. Buona fine e buon inizio anziani di Villacidro, ve lo meritate.
Marco Zurru
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